PROBLEMA TRACK LIMIT In tre delle prime quattro gare della stagione 2021 di Formula 1 non abbiamo fatto altro che parlare di track limit. Forse a causa di auto che hanno una velocità di percorrenza in curva e un carico aerodinamico ben più alto rispetto a quelle delle passate generazioni, da qualche anno a questa parte la questione è diventata centrale specialmente sui circuiti dove – principalmente per ragioni di sicurezza, ma non solo – i cari vecchi limiti fisici sono stati rimpiazzati da ampie vie di fuga in asfalto. E se a Barcellona il tema è tornato nel cassetto per via della conformazione del tracciato, c’è da scommettere che la questione possa tornare d’attualità già tra qualche settimana, con i Gp di Turchia e Francia che seguiranno gli appuntamenti cittadini di Monte Carlo e Baku.
F1 GP Spagna 2021, Barcellona: Atmosfera del circuito
ESEMPIO MONACO Proprio quello del Principato di Monaco è il classico e più lampante esempio di circuito che ha dei limiti naturali invalicabili – leggasi guardrail – che impediscono ai piloti di esagerare e guadagnare vantaggi illeciti. Questo però non implica che la F1 debba correre solo sui tracciati cittadini per placare il problema. “Sarebbe fantastico – ha spiegato il direttore di gara, Michael Masi – se potessimo mettere delle barriere così vicine alla pista in tutti i circuiti, come accade a Monte Carlo o a Baku. Ma, dal punto di vista della sicurezza, bisogna anche trovare un bilanciamento. Ogni pista è diversa dalle altre e persino sullo stesso tracciato quello dei track limit può essere un problema un anno e non esserlo in quello successivo”.
GP Italia 2018, Monza, Stefano Domenicali nel box della rossa con Mattia Binotto (Ferrari)
BINOTTO SPIEGA Insomma, quello dei limiti della pista è un tema che la Formula 1 ha messo sotto la lente d’ingrandimento. A confermarlo è il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, che ha spiegato come nella riunione di sabato mattina a Barcellona tra i rappresentanti di tutte le squadre, la Fia e Stefano Domenicali, si sia anche cercata una rapida soluzione al problema: “Abbiamo pensato che si potrebbero modificare le piste, ma è chiaro che non si tratta di un’operazione che può essere fatta dal giorno alla notte. Sarà necessario trovare una soluzione semplice e di facile comprensione per chi guarda le gare sugli spalti e a casa. Non va bene per lo spettacolo se ci sono continue polemiche sui confini della pista, sia durante le corse che addirittura dopo la bandiera a scacchi. Cosa possiamo fare in breve tempo? Sinceramente non lo so… Forse si potrebbero lasciare i piloti liberi di correre e, così facendo, cesserebbero le polemiche sui track limit. In ogni caso, credo fermamente che sia necessario trovare una soluzione semplice che possa andare bene a tutti”.