La Renault F1 ha rinunciato a ricorrere contro la decisione della FIA, che ha squalificato Ricciardo e Hulkenberg dal GP Giappone
AGGIORNAMENTO: RENAULT RINUNCIA ALL'APPELLO Nel pomeriggio italiano, mattina in Messico, il team Renault F1 ha pubblicato un comunicato in cui annuncia di rinuciare a ricorrere contro la squalifica di Ricciardo e Hulkenberg dal GP Giappone disputato a Suzuka: "Ci rammarichiamo della decisione dei commissari e, in particolare, della gravità della sanzione applicata. A nostro avviso, la sanzione non è proporzionata a nessun vantaggio derivante per i piloti, soprattutto se utilizzato nel contesto di un sistema confermato pienamente legale e innovativo. È inoltre incompatibile con le precedenti sanzioni per violazioni simili, come riconosciuto dagli Steward nella loro decisione, ma espresse senza ulteriori argomentazioni. Tuttavia, poiché non abbiamo nuove prove da fornire oltre a quelle già prodotte per dimostrare la legalità del nostro sistema, non desideriamo investire ulteriore tempo e sforzi in un dibattito sterile di fronte alla Corte internazionale di appello in merito all'apprezzamento soggettivo, e quindi la sanzione, relativa a un aiuto che riduce il carico di lavoro del conducente senza migliorare le prestazioni della vettura. Pertanto abbiamo deciso di non appellarci alla decisione dei Commissari. La Formula 1 sarà sempre un'arena per la ricerca incessante delle minime opportunità di vantaggio competitivo. È quello che abbiamo sempre fatto e continueremo a fare, anche se con processi interni più forti prima che le soluzioni innovative vengano portate sulla buona strada".
RICORSO O NO? Un componente consentito ma usato in maniera illecita. Questo quanto sta alla base della decisione della FIA che a quasi 10 giorni dalla bandiera a scacchi del Giappone ha scelto di squalificare la Renault e di toglierla dall'ordine d'arrivo della gara di Suzuka. Daniel Ricciardo, che aveva concluso in sesta posizione, e Nico Hulkenberg, decimo, sono spariti dalla classifica e la casa francese ha perso i 9 punti conquistati, vedendo ormai lontana la quarta piazza in classifica. Cyril Abiteboul, team principal Renault, sta valutando assieme ai suoi uomini se presentare o meno un ricorso.
F1 2019: Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo (Renault)
AIUTO SOGGETTIVO "Nonostante la FIA abbia concordato con Renault che il sistema fosse legale ai sensi del regolamento tecnico, è stato giudicato violare il codice sportivo in tema di aiuti alla guida" - si legge nel comunicato del team - "Considerando la soggettività della fatto che il sistema possa essere un aiuto alla guida e la variabilità delle penali che ne conseguono, Renault valuterà le prossime mosse entro i termini stabiliti dalla Federazione Internazionale." È consentito presentare un ricorso entro i 10 giorni dall'infrazione, il problema è che la FIA ne ha attesi nove per prendere una decisione, per cui i tempi di manovra del team sono strettissimi e si deve prendere una decisione entro la giornata di oggi.
VENDETTA DELL'EX Sono nel frattempo emerse ulteriori informazioni su come la SportPesa Racing Point è venuta a conoscenza del sistema di assistenza alla frenata collegato al GPS utilizzato dal team di Enstone. A svelarle è stata direttamente la FIA nel suo comunicato, parlando di un ex dipendente della Renault che ha informato il team rivale su come sospettava stessero utilizzando il dispositivo ECU. Ed è per questo motivo che alcune delle accuse fatte dalla Racing Point si sono rivelate false, come il fatto che il sistema fosse pre-impostato in base al numero di giri.