La mancanza di affidabilità èsoltanto uno dei “tre problemi” che affliggono la Red Bullin questo inizio di stagione. Per pensare di poter anche solo lottare fino alla fine del campionato per il titolo mondiale, al di là delle prestazioni, èperò necessario finire le gare. Ed è per questo che, al momento, l’individuazione e la risoluzione delle noie meccaniche che hanno portato a tre ritiri in tre GP – e, cioè, un clamoroso 50% di ko per motivi tecnici per le due RB18 – è la massima priorità per la scuderia di Milton Keynes.
F1 GP Australia 2022, Melbourne: il ritiro di Max Verstappen (Red Bull Racing)
PROBLEMA INDIVIDUATO? Insomma, il lungo viaggio di ritorno dall’Australia non è stato certo privo di grattacapi. La buona notizia per i tifosi diMax Verstappenè che gli ingegneri Red Bull hanno, se non altro, individuato le cause del ritiro a 20 giri dalla bandiera a scacchi della gara di Melbourne. “Siamo stati in grado di chiarire la causa – ha spiegato il dirigente Helmut Marko, intervistato in merito dal magazine Speed Week – della perdita di carburante sulla monoposto di Max. Il problema è totalmente diverso rispetto a quello che abbiamo avuto in Bahrain”.
F1 2022, GP Australia: Max Verstappen (Red Bull)
SOLUZIONE IN ARRIVO? Non è detto, dunque, che già in vista di Imola arrivi una soluzione delle noie che hanno portato il campione del mondo a due zeri in classifica in tre gare, sperperando due comodi secondi posti per un totale di almeno 36 punti. E se, in ottica prestazioni, è in arrivo un complessivopacchetto di upgrade che porterà a risparmiare parecchi kg alla bilancia, accorciando o addirittura annullando il gap di peso con la Ferrari F1-75, le preoccupazioni per l’affidabilità rimangono: “La questione è però molto complicata. La cosa incoraggiante è che abbiamo una macchina veloce e siamo sicuri che Max tornerà a combattere. Ovviamente c’è frustrazione per il suo ritiro, ma abbiamo corso poco più del 10% della stagione, per cui c’è ancora tanta strada da fare”.
F1 GP Brasile 2021, Interlagos: Christian Horner e Helmut Marko, dirigenti del team Red Bull Racing
IL CONTRATTO DI MAX Marko ha poi parlato anche del contratto faraonico di Verstappen – da poco diventato ancheteam principal di una scuderia tutta sua, impegnata in gare virtuali ma anche reali con papà Jos al volante – che si èlegato alla casa anglo-austriaca fino a tutto il 2028.Una scelta, questa, che quantomeno sgombra il campo da possibili mal di pancia a breve termine legati agli scarsi risultati. “Non so se è vero che adesso Max guadagni più di Hamilton – ha spiegato il manager 78enne agli olandesi di Formule 1 – ma mi sembra normale che adesso percepisca uno stipendio da campione del mondo. Sono fiero di lui, ha confermato che abbiamo fatto la scelta giusta a portarlo in F1, nonostante lo scetticismo che lo circondava agli esordi. Sollievo? Sì, quando non eravamo in grado di dargli una macchina per vincere il titolo, c’era la preoccupazione che potesse andarsene da qualche altra parte”.