Raikkonen sottolinea il paradosso dell'attuale F1, costretta quasi sempre a non correre in caso di pioggia
F1 IDROFOBICA La giornata di sabato nel weekend del GP Giappone è fortemente a rischio a causa delle piogge torrenziali che verranno portate dal tifone Hagibis. Un caso estremo, che probabilmente avrebbe portato a un'interruzione delle attività in pista anche in passato: d'altrone anche nel 2004 e nel 2010 le qualifiche della gara di Suzuka vennero spostate alla domenica mattina per lo stesso motivo. È innegabile, però, che negli ultimi anni la F1 abbia incontrato sempre maggiori difficoltà in caso di asfalto bagnato, come ha sottolineato quest'oggi Kimi Raikkonen.
IL PARAGONE DI RAIKKONEN Il finlandese ha dichiarato: "Ovviamente sappiamo quanto siamo limitati con le gomme, sfortunatamente. Non c'è bisogno di molta pioggia per avere l'aquaplaning, questo è il problema. Nei primi tempi in cui ho iniziato in F1 poteva piovere molto forte e non abbiamo mai avuto problemi. Quindi sicuramente le gomme non sono le migliori quando c'è acqua stagnante, ma purtroppo è così".
F1, GP Brasile 2016: la Safety Car precede il gruppo di monoposto
SITUAZIONE ASSURDA In alcuni casi, l'eccessiva cautela della direzione gara nel dare il via libera alla competizione è apparsa incomprensibile anche al pubblico. Ci si ricorderà ad esempio dei fischi piovuti dalle tribune di Interlagos nel 2016, quando le monoposto hanno trascorso gran parte della gara dietro alla Safety Car: "A volte sembra davvero assurdo che non possiamo correre, ma è così" ha concluso Raikkonen a riguardo.