La classifica dei migliori (e dei peggiori) team di Formula 1 del 2019 secondo i voti della Redazione Sport di MotorBox: puntata 1
RANKING 2019, PARTE 1 Dopo essersi occupata dei piloti, la Redazione sportiva di Motorbox ha dato i propri voti ai team impegnati nel mondiale 2019 di Formula 1. Con la media delle nostre valutazioni abbiamo poi stilato una classifica che rivela dunque il ranking della stagione secondo i giornalisti di MotorBox. Ecco la prima di due brevi puntate dedicate ai migliori e ai peggiori team del campionato appena concluso: qui analizziamo le posizioni dalla 10 alla 6.
WILLIAMS-MERCEDES #10 Ultima in tutto. Ultima ad arrivare ai test invernali di Barcellona, ultima in ogni tipo di classifica prestazionale, in qualifica, in gara e anche nelle prove libere. La Williams è la nobile decaduta che genera la ferita più profonda nel Mondiale di Formula 1 2019, una stonatura che stride ancor di più se si pensa a come era iniziata l'era ibrida nel 2014 per il blasonato team di Grove con podi e speranze. Ma quella scuderia, in grado talvolta di punzecchiare la regina Mercedes, è ormai un ricordo e quest'anno su ognuna delle 21 piste affrontate è sempre stata a fondo gruppo in termini di prestazioni, nonostante due piloti entrambi da lodare in più di una circostanza. L'arrembante Russell e l'eroico Kubica sono stati i soli bagliori di una stagione tanto cupa da aver generato, per il team, il voto più brutto per antonomasia. Voto 2 | Nobile decaduta
Team | Williams Racing |
Piloti | Robert Kubica, George Russell |
Punti | 1 |
Vittorie | 0 |
Pole Position | 0 |
Giri Veloci | 0 |
Classifica campionato | 10° posto |
Pagella 2019 | 2 |
Ranking MotorBox | 10 |
Williams 2019, Robert Kubica vs George Russell
HAAS-FERRARI #9 Dopo la quasi gloriosa stagione 2018 conclusa in quinta piazza, la Haas non solo arresta il suo processo di crescita, ma precipita pericolosamente verso i bassifondi della classifica. Tanti soldi in meno guadagnati che - se non fosse che ci si trova alle soglie di una rivoluzione della Formula 1 con tanto di introduzione del budget cap - avrebbero potuto far prendere decisioni drastiche ai ben poco pazienti dirigenti americani. E se nel 2018 le imprecazioni del team principal Gunther Steiner avevano fatto sorridere gli spettatori della docu-serie Drive to Survive, dopo un 2019 quasi del tutto privo di picchi, siamo pronti a scommettere che anche nella seconda stagione il numero 1 del team ne abbia urlate delle belle ai suoi uomini. Gene Haas ha comunque confermato sia Magnussen, autore delle poche note liete di quest'anno (quattro gare nella top ten), che Grosjean, protagonista di un'annata sottotono, e questo sottolinea che il problema non sono stati loro, ma l'auto. Le discrete prestazioni in qualifica della VF-19, venivano poi vanificate in gara da una monoposto totalmente incapace di far funzionare le mescole Pirelli. L'augurio è che nel team abbiano capito il perché e che si possa riveder una Haas competitiva nel 2020. Voto 4 | Gomme di traverso
Team | Haas F1 Team |
Piloti | Romain Grosjean, Kevin Magnussen |
Punti | 28 |
Vittorie | 0 |
Pole Position | 0 |
Giri Veloci | 1 |
Classifica campionato | 9° posto |
Pagella 2019 | 4 |
Ranking MotorBox | 9 |
Haas 2019, Kevin Magnussen vs Romain Grosjean
RENAULT #8 Dopo il quarto posto raggiunto nel 2018, ci si attendeva decisamente di più in casa Renault, soprattutto con l'approdo a Enstone di un pilota veloce come Daniel Ricciardo e con la riconferma dell'affidabile Nico Hulkenberg. Invece non tutto, anzi, quasi niente, è andato secondo i piani di una dirigenza che è stata essa stessa il primo problema per la casa francese. Le recenti incertezze dei vertici di Viry si sono infatti riflettute sul progetto sportivo che in Formula 1 ha prodotto una monoposto non all'altezza di quella passata, e che ha soprattutto perso nettamente il confronto con il team al quale fornisce i motori, la McLaren, che ha concluso la stagione davanti di oltre 50 punti, un bottino che per una scuderia che lotta alle spalle di ben tre top team, è tanta roba. La nota più positiva? Il motore: non sempre affidabile ma in grado di far conseguire al team il miglior risultato dell'anno in quel di Monza, con un 4° e un 5° posto quasi inatteso Voto 5 | Re-no!
Team | Renault F1 Team |
Piloti | Daniel Ricciardo, Nico Hulkenberg |
Punti | 91 |
Vittorie | 0 |
Pole Position | 0 |
Giri Veloci | 0 |
Classifica campionato | 5° posto |
Pagella 2019 | 5 |
Ranking MotorBox | 8 |
Renault 2019, Daniel Ricciardo vs Nico Hulkenberg
FERRARI #7 La colorazione della F1-90 svelata a Maranello nel febbraio scorso aveva fatto storcere a molti il naso, un rosso spento che rappresenta oggi la miglior metafora dell'annata ormai conclusa. Dopo due anni di crescita, la Ferrari non è riuscita a proseguire sulla stessa strada, né a mantenere le promesse fatte nei test di Barcellona. Qualche lampo è arrivato, ma alla difficoltà di gestione delle gomme che la macchina aveva palesato non appena scesa in pista, si è aggiunto presto un problema inedito: l'incapacità di generare carico aerodinamico nelle curve lente. E così, nonostante un motore a tratti portentoso (poi limitato nel finale di Mondiale tra i mugugni dei rivali e le voci di flussometri taroccati), a Maranello non sono riusciti a trovare la quadra. Dal punto di vista gestionale, poi, sono arrivate altre difficoltà, con Mattia Binotto, nell'inedito ruolo di direttore d'orchestra, non sempre sul pezzo nel gestire il difficile rapporto tra i due piloti, resosi subito teso in seguito all'esplosione del talento di Charles Leclerc e alla crescente apatia di Sebastian Vettel, che ha proseguito idealmente un 2018 da dimenticare in termini di costanza. Va detto che qualche nota positiva la Ferrari l'ha anche suonata regalando grandi soddisfazioni ai tifosi della rossa con la tripletta Spa-Monza-Singapore e le 9 pole conquistate. Il tutto fa però da contraltare a weekend disastrosi come quelli di Barcellona, Budapest o Austin, e ai rimpianti legati ad altre occasioni perse per affidabilità o sfortuna, come Bahrain o Sochi. Insomma, il secondo posto conquistato anche quest'anno in campionato diventa proprio questo il motivo della mancata sufficienza. Dopo sei anni di era ibrida, di cui gli ultimi in ascesa, il 2019 ha rappresentato una battuta d'arresto per la casa del Cavallino. Voto 5+ | Rosso sbiadito
Team | Scuderia Ferrari Mission Winnow |
Piloti | Sebastian Vettel, Charles Leclerc |
Punti | 504 |
Vittorie | 3 |
Pole Position | 9 |
Giri Veloci | 6 |
Classifica campionato | 2° posto |
Pagella 2019 | 5+ |
Ranking MotorBox | 7 |
Ferrari 2019, Sebastian Vettel vs Charles Leclerc
ALFA ROMEO-FERRARI #6 Il ritorno della Alfa Romeo in Formula 1 è stato un mezzo successo e si può dire che abbia continuato il cammino di crescita intrapreso dalla Sauber - ancora oggi vero cuore del team - lo scoro anno. Avanti adagio, ma avanti, ed è importante, e così l'esperienza di Raikkonen e il buon processo di crescita di Giovinazzi, sono riusciti a raggranellare più punti di quanti fatti lo scorso anno da un bravissimo Leclerc e dal veterano Ericsson. La macchina è ancora ben lungi dalla perfezione, ma su alcune piste si è intravisto del potenziale interessante, sebbene il merito di buona parte dei punti raccolti vada anche ai piloti. Kimi, in versione caposquadra, ha fatto il massimo soprattutto in gara e nella prima parte del campionato, mentre Antonio poteva fare meglio all'inizio, ma grazie alla crescita mostrata nel corso della stagione ha conservato il posto e raggiunto bei risultati. . Voto 6+ | Avanti adagio
Team | Alfa Romeo Racing |
Piloti | Kimi Raikkonen, Antonio Giovinazzi |
Punti | 57 |
Vittorie | 0 |
Pole Position | 0 |
Giri Veloci | 0 |
Classifica campionato | 8° posto |
Pagella 2019 | 6+ |
Ranking MotorBox | 6 |
F1, GP Brasile 2019: Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) impegnati sul circuito di Interlagos
Ranking piloti F1 2019: prima parte, da #20 a #16
Ranking piloti F1 2019: seconda parte, da #15 a #11
Ranking piloti F1 2019: terza parte, da #10 a #6
Ranking piloti F1 2019: quarta parte, da #5 a #1