Avevanogiurato battaglia legalee battaglia legale sarà: la famiglia Mazepin va infatti all’attacco della Haas in seguito al licenziamento di Nikita deciso dal team statunitense dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Se,nei giorni scorsi, il pilota nato a Mosca si era detto dispiaciuto per la mancanza di calore umano da parte dei membri della scuderia – rei di non avergli scritto neppure un messaggino Whatsapp di saluti – Nikita ha adesso confermato di aver citato in giudizio la sua ex squadra per il mancato pagamento degli ultimi stipendi.
F1 2022, Nikita Mazepin nelle foto istituzionali Haas di inizio stagione
BATTAGLIA LEGALE “Quando il contratto è terminato – ha spiegato a Championat il 23enne, in procinto diprendere parte al Silk Way Rally, una sorta di Dakar in salsa russa – la Haas era in arretrato con il mio stipendio e le somme dovute non mi sono ancora state versate. Sono dell’avviso che ogni impiegato dovrebbe ottenere un compenso almeno fino all’ultimo momento in cui ha prestato servizio e, probabilmente, avere anche una buonuscita. Mi rendo conto che al momento tutto il mondo è contro di me, ma in questo caso stiamo parlando di obbligazioni contrattuali che non sono state adempiute”.
F1 Test Barcellona 2022: Nikita Mazepin (Haas)
LA POSIZIONE DI URALKALI Quella che sta per iniziare tra Nikita e la Haas è però solamente una delle due battaglie legali giurate dai Mazepin. La seconda, e dalle implicazioni ben più complesse, è quella che vede coinvolto il padre Dmitry, grande capo dello sponsor Uralkali, i cui colori e riferimenti sulla livrea della VF-22 sono stati rimossi già nell’ultimo giorno di test a Barcellona per prendere le distanze dalla Russia di Vladimir Putin. “Si tratta – ha spiegato in proposito Mazepin Jr. – di due situazioni diverse, perché c’erano in atto due contratti separati. Il fatto che si sia deciso di rompere con il title sponsor non avrebbe dovuto avere un impatto diretto sul mio futuro in squadra. Quindi sono state prese due diverse decisioni da parte della Haas e, visto che non ho ancora ricevuto i miei soldi, allora andremo in tribunale”.