LE PAGELLE DI BUDAPEST Un Gran Premio d'Ungheria che dopo 70 giri racconta chiaramente i valori in campo di questo weekend. Red Bull prima forza, Mercedes e McLaren si sono giocati il ruolo di terza forza, Ferrari quarta forza e Aston Martin quinta. Poi episodi, penalità e pit-stop hanno rimescolato un po' le prime posizioni con tante variabili e un'unica costante: Verstappen resta per distacco il più bravo di tutti.
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MAX VERSTAPPEN - VOTO 10 La sua superiorità resta schiacciante, anzi, forse cresce ancora un po' dopo questa gara . Al via è perfetto, e oltre a passare Hamilton, lo manda largo e favorisce l'avanzata delle due McLaren. Dopodiché, come ormai ci ha abituato, allunga giro dopo giro inesorabilmente. Stavolta ci toglie anche il brivido di fare il giro veloce alla fine, decide di farlo subito dopo il pit-stop e tanti saluti a tutti. Con questa auto sotto al sedere è il più forte in maniera imbarazzante, e forse ormai lo è anche in senso assoluto. Ah, questa è anche la sua settima vittoria consecutiva, due trionfi più su c'è il record assoluto di Vettel.
LANDO NORRIS - VOTO 8,5 Ormai sta diventando un habitué nella lotta per il podio: da tre GP la McLaren è cresciuta in modo esponenziale, e lui non sbaglia quasi nulla. Dopo il 4° posto di Spielberg e il 2° di Silverstone, arriva un altro secondo posto, figlio di una strategia interna al primo pit-stop, quando sopravanza senza fatica Piastri (aveva, comunque, più passo), poi mantiene con autorevolezza la seconda piazza e non si fa mai neanche avvicinare dal minaccioso Perez. Sta crescendo veramente tanto, bravo.
LAP 60/70
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Can Lando hold on to P2? #HungarianGP#F1pic.twitter.com/r6X5P0d1wJ
SERGIO PEREZ - VOTO 7 Dopo l'ennesima qualifica deficitaria (stavolta non disastrosa, almeno in Q3 c'è arrivato), mette in piedi una buona gara, sfruttando al meglio le caratteristiche della sua auto e risalendo dalla nona alla terza posizione a suon di sorpassi e pit stop azzeccati (e velocissimi, 1.9 secondi il secondo...). Sul finale, però, non riesce a riprendere Norris e vedendo il passo del compagno, non possono esserci grosse giustiificazioni. Inoltre, con una strategia leggermente migliore per Hamilton, forse non sarebbe stato neanche sul podio.
LEWIS HAMILTON - VOTO 6,5 Non possiamo dargli di più perché purtroppo l'errore del primo giro ha influenzato tutta la sua gara. Non ha staccato come sa fare e come può fare, e anche l'abbrivio è stato perfettibile. Dalla quarta posizione è stato in lotta per il podio per tutta la gara, ma l'ha solo sfiorato, con un secondo stint forse troppo lungo e conservativo. Nel finale era velocissimo e con due giri in più avrebbe anche potuto riprendere Perez, peccato. Approfitta comunque delle difficoltà di Alonso e avvicina la sua terza posizione nella classifica iridata.
LAP 57/70
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With his DRS open, Hamilton cruises past Piastri at Turn 1 and moves up to P4
Up ahead is Perez who is now inching ever closer to Norris #HungarianGP#F1pic.twitter.com/qqzjzubvxQ
OSCAR PIASTRI - VOTO 7,5 Al via è bravissimo a sfruttare la bagarre tra Hamilton e Verstappen per inserirsi all'interno e cogliere la seconda posizione, che mantiene con relativa facilità fino al primo pit-stop. Lo richiamano ai box però solo dopo al compagno Norris, che lo supera in undercut. Dopodiché resta in lotta per il podio fino alla fine, ma non può nulla quando viene ripreso da Perez e Hamilton, oltra a palesare un passo gara difficoltoso nel finale con la gomma più dura. Ciò non toglie molto a un rookie che sta facendo vedere ottime cose e che prima o poi (più prima che poi) su quel podio ci salirà sicuramente.
CHARLES LECLERC - VOTO 5,5 Oggi la Ferrari è la quarta forza, è vero, ma i 40'' incassati dalla McLaren di Norris (okay 27-28, vista la penalità per aver infranto il limite di velocità ai box e i problemi al pit-stop), che fino a qualche gara fa neanche appariva negli specchietti della rossa, sono oggettivamnte troppi. Questa è la premessa per dire che Charles poteva fare poco, ma anche quel poco non lo fa benissimo. Al via l'unica posizione conquistata è quella su Zhou, che è rimasto fermo, poi un problema al pit-stop lo costringe a rincorrere Sainz, su cui passa nuovamente davanti dopo la seconda sosta, durante la quale però incappa nella penalità per la velocità in pitlane. Nel finale riesce a tenere il compagno oltre i cinque secondi e salvare una misera settima posizione.
GEORGE RUSSELL - VOTO 8 Scattava 18° e grazie a una strategia azzeccata e all'ottimo passo gara, risale via via tutta la griglia. Prima parte con la gomma Hard e va lungo, recuperando una decina di posizioni, poi dopo il pit-stop continua a guadagnare e quando nel finale lo richiamano per l'ultima sosta ha le gomme più fresche di tutti e può tornare sulle due Ferrari, passando quella di Sainz e avvicinando quella di Leclerc. Il sorpasso, per demeriti altrui, non era richiesto, e dunque il sesto posto è un risultato che soddisfa tutti, lui e il team.
LAP 66/70
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Russell, who started P18, has swooped past Sainz and is now P7! 👏#HungarianGP#F1pic.twitter.com/5Uibi6Pi28
CARLOS SAINZ - VOTO 5 La stessa premessa fatta per Leclerc vale per Sainz, che però ha un aggravante: dopo l'oggettivamente straordinaria partenza, in cui risale subito da 11° a 6° posizione, non mostra mai il passo del compagno. Perde la posizione per scelta dei box di far rientrare prima Leclerc, ma anche dopo non mostra nulla di strepitoso, pur non commettendo errori. Si limita a subire i sorpassi di chi va più veloce, e non riesce a ricucire su Leclerc per soffiargli la posizione sfruttando la penalità. L'auto è quella che è, ma anche lui appare troppo sfiduciato.
FERNANDO ALONSO - VOTO 7 Se la Ferrari si è involuta, l'Aston Martin ancor di più, soprattutto pensando a ciò che faceva nelle prime gare (o a cosa Alonso le faceva fare). Il pilota spagnolo ha fatto come sempre tutto il possibile, e oggi - senza ritiri - più del nono non si poteva fare. In partenza ha guadagnato una posizione, poi persa nei confronti di Perez. Con le soste e con un problemino ai box era finito dietro al compagno, su cui, però, alla fine ha prevalso. 2 punti però sono troppo pochi se vuole mantenere la terza piazza iridata, oggi insidiata da Hamilton.
Both Alpines are out of the race after colliding at Turn 1 at the start ❌❌#HungarianGP#F1pic.twitter.com/ElswGzl4qg
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DANIEL RICCIARDO - VOTO 7,5 In una Formula 1 senza test lui sale su una delle peggiori auto della griglia venerdì, ci prende confidenza di sessione in sessione e si guadagna la 13° casella in griglia. Il tamponamento di Zhou al via gli rovina la gara spedendolo in 18° posizione, però grazie a una strategia vincente e alla sua capacità di gestire la Medium per ben 40 giri senza grossi cali, risale in quella stessa 13° posizione. Francamente non vediamo cosa potesse fare di più, oltretutto ha pure battuto Tsunoda che gli è stato davanti per buona parte del GP.
GLI ALTRI IN BREVE
LANCE STROLL - VOTO 6,5 Si tiene lontano dal caos del via e conquista subito la 10° posizione, quella che porterà fino alla fine della gara, dopo aver accarezzato per qualche giro l'idea di finire davanti al compagno.
ALEX ALBON - VOTO 7 La Williams era in difficoltà, ma grazie alla sua costanza e al passo che riesce a mettere sempre sull'asfalto, anche oggi ha fatto più di quanto ci si aspettava, chiudendo 11° nonostante la 16° casella.
VALTTERI BOTTAS - VOTO 6,5 La sua gara è stata discreta, ma la partena sofrunata. In scia al compagno ha dovuto scartarlo perdendo 5 posizioni alla prima curva, poi ha messo giù una buona prestazione, finendo 12°
NICO HULKENBERG - VOTO 6,5 Scattava decimo e dopo il primo giro era pure nono, ma la Haas non gli permette certo in gara imprese miracolose come quelle che talvolta riesce a fare in qualifica. 14° e va bene così.
YUKI TSUNODA - VOTO X Yuki è stato molto bravo a non farsi coinvolgere nel caos alla prima curva e a infilarsi all'interno guadagnando sei posizioni, poi il passo non c'è e a fine gara finisce anche dietro a Ricciardo.
KEVIN MAGNUSSEN - VOTO 4 Scattava penultimo e ha chiuso ultimo tra gli arrivati, nonostante l'ottima partenza che lo aveva portato in 14° piazza. Può e deve fare di più, nonostante l'auto che ha a disposizione.
GUANYU ZHOU - VOTO 4 Il giorno dopo aver fatto la qualifica della vita, fa la partenza più brutta della storia ritrovandosi da 5° a 16°. Poi in gara non brilla e va più forte del solo Magnussen, finendo penultimo tra gli arrivati.
LOGAN SARGEANT - VOTO 5 Si ritira poco prima dell'ultimo giro dopo un testacoda, stava facendo una gara discreta, davanti a Tsunoda, Zhou e Magnussen, ma con l'errore nel finale vanifica quanto di buono fatto.
PIERRE GASLY & ESTEBAN OCON - VOTO SV L'incidente tra i due alla prima curva, innescato dal tamponamento di Zhou a Ricciardo in fase di frenata, ha portato al ritiro di entrambi. Sfortunati.