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Quante volte abbiamo sentito ripetere: “A Barcellona capiremo veramente i valori in pista”?. Questa frase, ripetuta indistintamente da addetti ai lavori, team principal, piloti e media, rientra tra gli evergreen del mondo delle corse. I motivi sono i più disparati: spesso viene pronunciata, in una sorta di rito scaramantico, per non lasciarsi andare a facili entusiasmi nelle fasi iniziali di una stagione iniziata sotto una buona stella o, al contrario, ci si rifugia nella speranza del primo round di aggiornamenti ben riusciti – storicamente apportati sulla pista catalana – per non dover dichiarare, dopo appena un paio di gare, che si tratterà di un mondiale a senso unico. Tuttavia, in rare occasioni, significato e significante coincidono. Complice la rivoluzione regolamentare, una Ferrari troppo bella per essere vera, una Mercedes in totale balia degli eventi e un Red Bull ondivaga, il fine settimana spagnolo avrebbe dovuto consentirci di fissare i punti cardinali per orientarci in questo mondiale 2022. Purtroppo, o per fortuna, senza riuscirci del tutto.
F1 2022, GP Spagna: la partenza della gara
COSA ABBIAMO CAPITO A BARCELLONA? MERCEDES FINIRA’ IL CAMPIONATO IN TERZA POSIZIONE
Ci si aspettava (qualcuno, temeva) che Mercedes trovasse finalmente la quadra per rendere competitiva la W13. Tuttavia, anche l’apparentemente scintillante weekend di George Russell è frutto più di una gara caotica che di una vettura capace di lottare per il gradino più alto del podio. Il pilota inglese ha chiuso a 32.9” dal vincitore. Il problema è che fino al giro 35 Russell si trovava davanti a colui il quale avrebbe poi vinto il Gran Premio. Di fatto, il mezzo minuto di cui sopra è stato interamente accumulato nella seconda metà gara. Il dato, di per sé non troppo incoraggiante, andrebbe ulteriormente contestualizzato: senza l’errore di Verstappen, i problemi al DRS patiti dalla RedBull e, soprattutto, al netto del ritiro di Leclerc, il distacco avrebbe probabilmente rasentato il muro psicologico del minuto. Se da un lato Red Bull e Ferrari sembrano irraggiungibili, i team che seguono non sembrano poter minimante impensierire il team di Brackley che, con ogni probabilità, finirà il campionato al terzo posto: nella terra di nessuno.
F1 GP Spagna 2022, Barcellona: Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1)
SAINZ HA PERSO L’OCCASIONE DELLA VITA (FINO AD ORA)
Più ancora che a Monza nel 2020, il 22 maggio 2022 avrebbe potuto cambiare la stagione, la carriera e la vita di Carlos Sainz jr. Invece, abbiamo assistito all’ennesima prestazione opaca, all’ennesima occasione sfumata. Sainz, in questo inizio di campionato, ha smesso di fare tutte quelle cose che nel corso del 2021 gli hanno permesso di fare più punti di Leclerc. Vale a dire seguire il piano e non commettere errori. La lunga serie di chance mancate ha origine al sabato quando Sainz ha perso la possibilità di portare a casa la prima pole position potendo godere - unico tra i primi tre – su entrambi i tentativi i tentativi in Q3. Tuttavia, questo non è bastato a mettersi dietro Leclerc e Verstappen. Alla partenza – ancora una volta – ha perso posizioni e, nelle prime fasi di gara, ha commesso un grave errore. Considerando il ritiro del compagno e la gara “sporca” di Verstappen, questo GP avrebbe davvero potuto trasformarsi nel tanto atteso momento in cui il ragazzo si fa uomo. Ammesso che ci fosse mai stato qualche dubbio, i vari incidenti in cui è incappato negli ultimi weekend, abbinati alla brillantezza di Leclerc, l’hanno relegato al ruolo di secondo pilota senza riuscire nemmeno a creare un minimo imbarazzo in seno al team. Nondimeno, una vittoria in casa, 25 punti recuperati al leader del mondiale e la conseguente botta di endorfine avrebbero potuto aprirgli una piccola chance per provare a invertire la narrativa. A questo punto, viene da domandarsi: se Sainz non coglie l’occasione quando Leclerc e Verstappen hanno problemi, quando potrebbe vincere?
F1 GP Spagna 2022, Barcellona: Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)
PEREZ È LA MIGLIOR SCELTA RED BULL DEGLI ULTIMI 3 ANNI
Al contrario di Sainz, Perez dimostra di avere il physique du rôle. Indubbiamente, è più semplice essere all’altezza del ruolo quando è chiara la parte che sei chiamato a recitare eppure, il pilota messicano – ancora una volta – è riuscito ad aiutare il compagno e a massimizzare il risultato della squadra. Perez è maturo, intelligente e, in questo 2022, sta lavorando in estrema fiducia. Senza il ritiro nel corso dell’ultimo giro a Sakhir si troverebbe a 4 punti da Leclerc e a 10 da Verstappen: teoricamente, in piena lotta per il titolo. Tuttavia, se i primi due stanno correndo un campionato a parte, Perez è sempre ordinato, veloce e opportunista. Un pilota maturo che sta dimostrando di essere un tassello imprescindibile, all’interno di una squadra eccezionale.
Il podio del GP Spagna 2022 con Verstappen (Red Bull), Perez e Russell (Mercedes)
RUSSELL È UN TOP DRIVER
Al netto dello scontro diretto con Hamilton (il campione statistico non è abbastanza ampio), il giovane inglese sta dimostrando di avere tutto quello che serve per far strada nel motorsport. È veloce in qualifica, fa funzionare le gomme in gara e si tiene fuori dai guai. Per via di quanto detto al punto 1, il suo campionato è abbastanza “segnato” ma lui è sempre pronto ad approfittare degli errori altrui. Se poteva sussistere qualche dubbio rispetto alla sua promozione in Mercedes, Russell è già stato in grado di fugarli.
F1 GP Spagna 2022, Barcellona: George Russell (Mercedes AMG F1)
COSA NON ABBIAMO CAPITO: FERRARI O RED BULL?
Non abbiamo trovato risposte all’unica cosa che davvero ci interessava. E per fortuna. Al netto dell’accademia, il quesito che immaginavamo di risolvere tra le pieghe di Montmelò era relativo allo stato di forza di Red Bull e Ferrari. Da qualsiasi parte si analizzi la gara, è complesso capire chi abbia il pacchetto migliore. Red Bull torna a casa con vittoria, doppio podio, GPV, 44 punti e la leadership di entrambe le classifiche. Eppure, anche il team austriaco ha dovuto combattere, per gran parte del weekend, con gli atavici problemi al DRS. Senza il ritiro di Leclerc, difficilmente Verstappen avrebbe vinto. Va quindi soppesato se, in questo caso, conti di più una vittoria in un GP che non si sarebbe potuto/dovuto vincere o la consapevolezza che i propri avversari fossero stati – fino a un certo punto – decisamente più performati. Dare una risposta, ad oggi, è francamente impossibile.
F1 GP Spagna 2022, Barcellona: il ritiro di Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)
Ferrari, al contrario, lascia la Spagna con molto amaro in bocca. Al netto del ritiro di Leclerc (che in questa particolare statistica è comunque ancora a credito di DNF rispetto a Verstappen), è sconfortante pensare che, su 7 eventi disputati (inclusa la sprint race di Imola) e disponendo, probabilmente, di un pacchetto non inferiore a quello Red Bull, Ferrari si sia imposta in sole due occasioni. Immaginando una gara lineare (senza errori, problemi e ritiri) è difficile capire chi avrebbe potuto vincere. Senza dubbio, l’elevato degrado gomme e una strategia a tre soste avrebbero potuto dare a Verstappen svariate occasioni per sopravanzare Leclerc purtuttavia il ritmo della Ferrari sembrava estremamente competitivo. Il campione del mondo, interrogato rispetto a quello che sarebbe stato l’esito della gara nelle predette condizioni, ha candidamente ammesso che è impossibile, anche con il senno del poi, capire cosa sarebbe potuto succedere.
Il mancato confronto tra Leclerc e Verstappen (a partire dalle qualifiche del sabato) ci ha privato della possibilità di ottenere una risposta ai nostri interrogativi. Anche le performance di Sainz e Perez, non sembra possano aiutarci a capire in modo incontrovertibile quello che avrebbe potuto essere lo sviluppo della contesa tra Leclerc e Verstappen.Sebbene l’errore del campione del mondo sia avvenuto nelle prime fasi di gara (ben prima che iniziasse il duello strategico tra i muretti box), il canovaccio del primo stint non sembrava ricalcare quanto visto a Miami. La Ferrari – almeno quella con in numero 16 stampato sul muso – sembrava riuscire a gestire, se non addirittura ad ampliare, la propria leadership. Infatti, fino al ritiro, Leclerc ha dato l’impressione di essere in totale controllo della situazione.
F1 GP Spagna 2022, Barcellona: l'esultanza di Max Verstappen (Red Bull Racing)
La gara – almeno quella utile per cercare di individuare un trend applicabile al resto del campionato – finiva al giro 9, momento in cui Verstappen andava lungo in curva 4. Controprova ne è il fatto che Leclerc, immediatamente dopo l’errore dell’olandese, ha alzato i propri tempi di circa un secondo (passando dal girare in 27.7 al girare in 28.6). Questo ci impedisce di estendere, oltre il primo sesto di gara, ogni ulteriore tipo di raffronto tra le prestazioni dei due contendenti al titolo.
In definitiva, Red Bull porta a casa i punti, ma non la sicurezza di aver avuto la macchina migliore. Il team di Horner, per altro, lascia Barcellona dopo un altro weekend complesso dal punto di vista dell’affidabilità e solo i più gravi problemi della concorrenza consentono di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ferrari è stata ancora una volta estremamente veloce in qualifica ma ha perso l’occasione di valutare, su una pista estremamente demanding sugli pneumatici, se i problemi palesati a Miami fossero stati risolti. Il ritiro pesa, e pesa doppiamente perché è stato permesso a Verstappen di vincere una gara che – per una volta – l’olandese ha fatto di tutto per perdere. Le prossime tre gare si correranno a Monaco, Baku e Montreal ed è facile pensare che i riscontri che avremo saranno frutto più della particolarità dei tracciati che del consolidarsi di un trend. Ma forse, questo è il new normal. Da poco usciti dal dominio più schiacciante della storia della F1, non ci dispiace approcciare le prossime gare senza sapere chi vincerà.