Angelo Sticchi Damiani sarebbe sul punto di firmare un accordo storico con la Formula 1 per mantenere entrambi i GP di Monza e Imola in calendario fino al 2030. Intervistato da Luigi Perna nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport in edicola, il presidente Aci conferma infatti di essere già in fase avanzata per il rinnovo quinquennale dei contratti delle due gare italiane, in scadenza nel 2025 e fin qui vincolati ai lavori di ammodernamento delle piste: al centro della questione c’èsoprattutto l’intervento per i sottopassi pedonalie la riasfaltatura del circuito di Monza, che dovrebbe partire entro la prossima primavera in modo da essere ultimato in tempo per il GP di settembre, ma anche l’autodromo del GP Emilia-Romagna presenterà una nuova copertura dei box e un ammodernamento del Paddock Club (la struttura più esclusiva dedicata agli ospiti più facoltosi).
F1: il presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani
PARLA STICCHI DAMIANI “Abbiamo già un accordo – dice il numero 1 di Aci alla Gazzetta – a cui mancano solo i dettagli, per sottoscrivere un nuovo contratto che prevede la conferma per altri cinque anni di entrambi i GP. Avere due gare in calendario fino al 2030 sarebbe un risultato straordinario per il nostro Paese. Vorremmo firmare un precontratto entro la fine del 2024. È importante anticipare i tempi rispetto alla scadenza del 2025, che coinciderà con l’elezione del presidente Fia e la stesura del nuovo Patto della Concordia tra i team e la F1, anche perché a livello internazionale c’è la coda di richieste per ospitare un GP, basti pensare che la Francia e la Germania non ne hanno, quindi conviene mettere al sicuro le nostre gare fino al 2030. La politica deve capire che sarebbe un successo nazionale”.
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CIFRE RECORD Inevitabile che, con una richiesta così elevata, anche i costi siano destinati ad aumentare sensibilmente sebbene Monza, come rivela Sticchi Damiani, sia comunque il circuito che paga di meno in Europa (e quindi al mondo). Secondo la Rosea, la cifra per il rinnovo quinquennale di entrambi i GP si aggirerebbe sui 300 milioni di euro e dunque 60 all’anno per l’intero pacchetto Monza-Imola: un bel colpo per un contratto unico, pur con un aumento rispetto al precedente accordo siglato nel 2017 con Bernie Ecclestone, che aveva già portato la somma da 4 a 22 milioni all’anno per la sola pista brianzola. “Era inevitabile – conclude Sticchi Damiani – che ci sarebbe stata una crescita dei costi dal 2026, anche perché Monza attualmente paga meno di tutti in Europa. Oggi è impossibile coprire le spese di un GP solo con il ricavato dei biglietti e i governi di tutto il mondo si tassano per sostenerle. Ognuno deve fare la sua parte, noi non possiamo stressare oltremodo i conti dell’Aci, dobbiamo far quadrare i nostri bilanci, specie se io andrò a firmare un contratto unico di questa portata”.