Il presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha fatto il punto sulla trattativa per il rinnovo del contratto di Monza con la F1
FUTURO IN SALITA Il futuro del Gran Premio d'Italia è ancora avvolto nella nebbia. Nel 2022 l'Autodromo di Monza compirà il secolo di vita, e per i 100 anni è già stato presentato un piano di lavori di riammodernamento dell'impianto da 100 milioni di euro. L'ottimismo mostrato a riguardo da Angelo Sticchi Damiani negli scorsi mesi però non basta a rassicurare sul futuro dell'evento più longevo e tradizionale dell'intero Campionato del Mondo di Formula 1.
ACCORDO LONTANO Il presidente dell'ACI ha parlato al Corriere della Sera, spiegando che non ci sono ancora le basi per rinnovare il contratto con la Formula 1 che scadrà con il Gran Premio d'Italia di quest'anno. "Il rinnovo è lontano, ma siamo fiduciosi che si possa trovare una soluzione nell'interesse di tutti" - ha esordito Sticchi Damiani - "Monza ci tiene a ospitare la Formula 1 e per la Formula 1 è importante avere Monza."
QUADRO SOSTENIBILE In sostanza siamo nuovamente al già visto, per la precisione con il tira e molla tre anni fa, con la differenza che le pretese economiche di Liberty Media sembrano anche più ingenti di quelle concesse dall'allora amministratore delelgato della FOM, Bernie Ecclestone.Si parla di 122,5 milioni di euro per il quinquennio 2020-24, troppi secondo l'ACI che deve anche investire nel rinnovo dell'impianto. "Per l'edizione 2019 pagheremo 24 milioni di dollari" - ha proseguito Sticchi Damiani - "Un prezzo molto elevato. Vogliamo continuare ma solo in un quadro economicamente sostenibile."
CINQUE GARE A RISCHIO Tra gli attuali appuntamenti in calendario, sono ben cinque quelli che devono stipulare nel corso della stagione un accordo di rinnovo con Liberty Media: Silverstone, Hockenheim, Monza, Città del Messico e Barcellona, quasi tutte gare storiche e con prolemi economici analoghi a quella italiana.
PROMOTER IN RIVOLTA Proprio ieri i promoter dei GP erano a Londra ad ascoltare i dirigenti Liberty Media e i piani per il futuro, e ben 16 su 21 - tra cui quelli di Monza - hanno condiviso un documento critico nel quale si chiede la revisione delle politiche sui diritti TV (puntando sugli eventi in chiaro e non solo sulle pay TV) e di non introdure nuove gare a scapito di quelle esistenti come nel caso di Miami, che entrerebbe in calendario con condizioni molto vantaggiose che hanno fatto infuriare gli organizzatori degli eventi storici.
CONCORRENZA DURA Intanto, tornando a Monza, Angelo Sticchi Damiani ha ringraziato la Regione Lombardia, i cui sforzi hanno permesso il rinnovo triennale del 2017 : "Senza il loro aiuto non ce l'avremmo mai fatta da soli" - ha spiegato il presidente, ma stavolta servirà qualcosa in più per resistere alla concorrenza dei nuovi circuiti che si affacciano alla Formula 1, disposti anche rinunciare a guadagni immediati e ad andare incontro a passivi pesanti pur di avere una tappa del mondiale, come l'emergente GP del Vietnam che esordirà nel 2020. Speriamo non a scapito di Monza.