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MEZZO SECONDO? Stando a quanto detto da Toto Wolff nel dopogara del GP d'Austria, il danno al retrotreno accusato da Lewis Hamilton per un passaggio sfortunato sul cordolo di curva 10 al giro 29 è costato al pilota britannico circa mezzo secondo di passo al giro. Il direttore tecnico Andrew Shovlin, c'è andato anche più pesante, affermando di una perdita di passo di 6-7 decimi. Da qui è maturata la decisione di far passare Valtteri Bottas e, di conseguenza, ne è derivato il sorpasso subito da Lando Norris. Ma veramente Lewis ha perso mezzo secondo al giro per quel danno? E Norris sarebbe riuscito ad arrivare secondo senza i 5 secondi di penalità scontati dopo la manovra considerata scorretta nei confronti di Sergio Perez? Per rispondere a queste due domande abbiamo passato al setaccio i dati forniti dal sito Formula1.com, confrontando i ritmi gara dei piloti coinvolti.
HAMILTON VS NORRIS Partiamo da Lewis Hamilton: il danno al retrotreno della sua auto gli è costato effettivamente parecchio sul passo gara, ma così tanto quanto affermato dai due uomini Mercedes? Nella prima metà gara (giri 1-36) il divario sul giro tra il campione del mondo e Lando Norris era stato di appena 93 millesimi in media a vantaggio di Lewis. Nella seconda metà di gara (giri 37-71), il passo è stato di circa 364 millesimi migliore in media da parte del giovane pilota della McLaren, per una perdita complessiva di 457 millesimi al giro. Hanno dunque torto Wolff e Shovlin? No. Il passo di Hamilton nella prima parte di gara è stato viziato proprio dalla presenza di Norris, nei cui scarichi Lewis ha percorso una ventina di giri in cui sarebbe potuto andare ben più veloce, e nella parte finale dal passaggio sul cordolo, avvenuto al giro 29. Stando così le cose quei 93 millesimi appaiono fin troppo poco esemplificativi del vero passo a disposizione di Lewis, che abbiamo potuto vedere solo per pochi giri dopo il sorpasso effettuato su Norris. In queste condizioni si può stimare una perdita di circa 8 decimi, un po' mitigata dal fatto che dopo il giro 53 - quando l'iridato della Mercedes ha dovuto cedere la posizione a Bottas e Norris - il suo passo sia calato non avendo più bisogno di spingere alla morte (anche se c'era comunque Perez che cercava di rimontarlo da dietro). Per questo motivo il dato fornito da Wolff e Shovlin ci sembra verosimile, al contrario di quanto scrivono gli analisti del sito F1.com che non considerano l'effetto ''tappo'' di Norris a Hamilton nei primi giri.
NORRIS VS BOTTAS Il secondo quesito a cui rispondere coinvolge ancora Lando Norris, ma stavolta in relazione a Valtteri Bottas, che è riuscito a sopravanzarlo durante il cambio gomme - mentre il giovane britannico scontava 5 secondi di penalità - e l'ha tenuto dietro per il resto della gara, mantenendo a fine gara un margine di circa 2''. Senza la penalità Norris sarebbe arrivato secondo? La risposta è senza dubbio sì. Al di là del semplice calcolo matematico ''cinque meno due'', che lascia un margine di tre secondi a Norris, se ne ha certezza anche qui andando a vedere il ritmo gara. Analizzando il secondo grafico si può vedere il gap tra i due per tutta la gara, in arancione ci si riferisce ai tempi di Norris e in azzurrino a quelli di Bottas. La linea tratteggiata arancione mostra la prestazione del britannico al netto dei 5 secondi di penalità, e come si può evincere avrebbe potuto mantenere il suo gap e - non solo - visto che Bottas anche girando poco più veloce si sarebbe poi trovato il problema di passarlo in pista, cosa che come abbiamo visto con Hamilton, sarebbe stata tutt'altro che facile o scontata.