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F1 2023

F1 GP Abu Dhabi 2023, le pagelle di Yas Marina


Avatar di Salvo Sardina, il 26/11/23

11 mesi fa - Le pagelle di MotorBox dopo il GP di Abu Dhabi 2023 a Yas Marina

F1 GP Abu Dhabi 2023, le pagelle di Yas Marina

Le pagelle di MotorBox dopo il GP di Abu Dhabi 2023 a Yas Marina: Verstappen domina, Leclerc illumina con una gara di grande consistenza nella gestione gomme e intelligenza strategica
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LE PAGELLE DI YAS MARINA Max Verstappen domina ''a modo suo'' il GP conclusivo della stagione, e cioè prendendo il largo senza essere praticamente mai inquadrato dalle telecamere. Alle sue spalle Charles Leclerc e Yuki Tsunoda brillano con voti altissimi, mentre deludono le due McLaren, meno veloci in gara rispetto alle attese della vigilia.

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MAX VERSTAPPEN - VOTO 9 Resiste caparbiamente agli attacchi di Leclerc nel primo giro, poi controlla la corsa a modo suo con la solita perfetta gestione delle gomme. Lo si vede soltanto nella prima parte di gara, poi (come al solito) la regia si dimentica della sua esistenza al comando solitario. Impossibile chiedergli di più in una stagione che passerà alla storia per un dominio difficile (almeno si spera) da ripetere.

CHARLES LECLERC - VOTO 9.5 Accende il sabato sera di Yas Marina con un giro pazzesco in qualifica, poi si ripete anche in gara mostrando di poter restare vicino a Verstappen, almeno con le gomme medie nel primo stint. Il passaggio alle Hard, come noto ormai da molte gare, lo porta a guardare il posteriore di Max con il binocolo, ma la sorpresa è che, nelle sue mani, la SF-23 riesce a difendersi alla grande dalla McLaren di Norris prima e dalla Mercedes di Russell poi. Mezzo voto in più per il tentativo (disperato ma lucido e generoso) di aiutare Perez sul finale per regalare il secondo posto Costruttori alla Ferrari.

GEORGE RUSSELL - VOTO 8 In gara la sua Mercedes appare più performante di quanto non ci si aspettasse dopo prove libere e qualifiche, ma lui ci mette del suo per mettere in difficoltà Norris e passarlo ai box approfittando della sosta lenta dei meccanici McLaren. Arriva negli scarichi di Leclerc, ma non è mai davvero in grado di attaccarlo. Il terzo posto, meritato a conti fatti, è fondamentale per difendere il secondo posto Costruttori della Mercedes.

SERGIO PEREZ - VOTO 7 Paga caro l'errore nell'ultimo giro in Q3, che lo costringe ancora una volta a una gara in rimonta da centro gruppo. Recupera fino alla zona podio, passa Russell in pista e poi taglia il traguardo addirittura secondo ringraziando Leclerc per l'aiuto: non basta per essere in top-3 a causa della sanzione un po' severa da parte dei giudici, che lo hanno ritenuto colpevole del contatto con Norris. Mezzo punto in meno perché, se è vero che la decisione dei commissari è ingiusta (soprattutto guardando i precedenti) altrettanto vero è che poteva serenamente superare Lando alla curva successiva, senza prendersi grossi rischi. Peccato.

LANDO NORRIS - VOTO 5.5 Ogni volta che sembra avere una macchina per lottare per la vittoria, in qualche modo si perde per strada. È successo in qualifica nel giro decisivo in Q3 che lo ha privato di una prima fila pressoché certa. È successo anche in gara, dove non è riuscito a far funzionare al meglio le gomme soccombendo alla Ferrari di Leclerc e anche alla Mercedes di Russell. Certo, è sfortunato protagonista ai box dopo una sosta un po' troppo lenta che gli costa la posizione, ma non è mai davvero in grado di tornare all'attacco della zona podio. Alzi la mano chi, dopo le prestazioni mostrate fino alle qualifiche, avrebbe scommesso che Lando avrebbe chiuso quinto, dietro a due Red Bull, una Ferrari e una Mercedes, in una corsa lineare e senza incidenti. Delusione.

FERNANDO ALONSO - VOTO 7.5 Lotta sempre come un leone, stavolta persino rischiando di finire contro il muro mentre guarda gli specchietti per controllare la posizione dell'ex grande rivale Hamilton. Il sorpasso finale su Tsunoda gli vale il quarto posto in classifica Piloti e cioè un risultato insperato considerando che l'Aston Martin è praticamente uscita di scena o quasi dopo un inizio di stagione folgorante. Una medaglia di lengo che non conta niente e di cui ci scorderemo ben presto, ma che dimostra ancora una volta quanto lo spagnolo abbia ancora tanto da dare alla Formula 1. Dopo Verstappen, nel 2023 è stato il migliore sul piano della guida ma, a differenza di Max, non sempre ha avuto una macchina per dimostrarlo.

LEWIS HAMILTON - VOTO 4.5 Dopo il secondo posto in Messico, la delusione per le prestazioni deficitarie della sua Mercedes in Brasile e la matematica certezza del terzo posto in classifica Piloti, l'impressione che abbia staccato la spina è fortissima. Per tutto il weekend perde il duello con Russell, è escluso in Q2 in qualifica e in gara conclude addirittura nono, facendosi controsorpassare da Tsunoda (che aveva gomme di 13 giri più vecchie delle sue) all'ultimo passaggio. Non un buon modo per terminare la stagione, ma per fortuna della Mercedes c'era George a salvare l'onore di casa.

YUKI TSUNODA – VOTO 8.5 Che il ragazzo sia fin troppo emotivo è cosa nota. Stavolta riesce però a sfruttare al meglio le emozioni dell'addio del team principal e mentore Franz Tost (tributato con un casco speciale e con dei messaggi radio di puro affetto persino nel giro di formazione) portando a casa un ottavo posto sontuoso, con tanto di controsorpasso all'ultimo giro ai danni di Lewis Hamilton. Gestisce alla perfezione il primo stint con gomme Medie, al punto da essere l'unico dei piloti in top-10 a concludere la gara con una sola sosta. Il fatto che sia l'unico rende merito all'impresa ma legittima il dubbio che, con una tattica migliore, avrebbe potuto ambire a un risultato ancora più prestigioso.

VALTTERI BOTTAS - VOTO 4.5 Con la complicità del suo team sceglie una strategia a una sola sosta che lo porta, per tutto il primo stint di gara, a impersonare lo scomodo ruolo della variabile impazzita nelle lotte a centro gruppo con piloti che avevano gomme più fresche e performanti delle sue. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico: nonostante un degrado apparso per tutti più alto del previsto, ritarda in maniera eccessiva il primo pit-stop e poi sparisce nel nulla dopo la sosta. Conclude penultimo e doppiato, persino alle spalle del compagno Zhou.

CARLOS SAINZ - VOTO 4 Sbatte nelle FP2, viene eliminato in Q1 e anche in gara non sembra mai padrone della situazione mentre il compagno di squadra è autorevolmente in lotta per la zona podio. Non ha nemmeno la scusa di aver saltato una sessione di libere, considerando che Leclerc, nelle prime prove, ha ceduto il sedile al giovane Shwartzman. Weekend negativo che gli fa perdere il duello per il quarto posto con il mentore Alonso e anche la posizione in classifica sul compagno (significativa per avere un po' più voce in capitolo all'interno del box). Non è aiutato dalla strategia del team né dalla fortuna (una Safety Car lo avrebbe rimesso in lotta) ma non può essere una giustificazione: il suo blackout totale arriva nel momento peggiore e, di fatto, decide il duello Ferrari-Mercedes in favore dei rivali nonostante un Hamilton tutt'altro che irresistibile.

GLI ALTRI IN BREVE

OSCAR PIASTRI - VOTO 5.5 Parte terzo, chiude sesto con una prestazione complessivamente scialba e poco incisiva. Vale lo stesso discorso fatto per Norris, con l'aggravante che le sue gomme vanno in crisi ben prima e lo costringono a essere il primo a fermarsi ai box tra i piloti di vertice.

LANCE STROLL – VOTO 7 Forse adesso, senza più niente da chiedere alla stagione, ha capito come fare a divertirsi. La prestazione in qualifica resta un punto debole suo e dell'Aston Martin, ma in gara si conferma un pilota che, con la giusta voglia, ha diritto di cittadinanza in F1.

DANIEL RICCIARDO – VOTO 7 La sua gara si mette subito in salita a causa di una visiera a strappo che finisce nel condotto di aerazione dei freni e lo costringe a una sosta anticipata che lo sfavorisce rispetto a tutti gli altri rivali. Ciononostante, arriva ai margini della zona punti, con solo mezzo secondo di gap da Stroll. Che sfortuna!

ESTEBAN OCON – VOTO 5.5 È bravo a gestire le gomme Hard e chiudere la gara davanti al compagno con una strategia (non ottimale) a una sola sosta ai box. Non serve a niente in ottica punti, visto che la top-10 è distante più di dieci secondi.

PIERRE GASLY – VOTO 6.5 Termina alle spalle del compagno di squadra ma può recriminare per il lieve contatto con Hamilton che ha danneggiato la sua Alpine: fino a quel momento aveva il ritmo per restare comodamente in top-10.

ALEXANDER ALBON - VOTO 6 In una gara con molti duelli e tanti sorpassi, non lo si vede praticamente mai, se non quando gli viene esposta la bandiera bianca e nera come avvertimento per l'infrazione dei track limit. Può comunque festeggiare il settimo posto Williams in classifica Costruttori, praticamente tutta farina del suo sacco.

NICO HULKENBERG - VOTO 5.5 Come al solito, parte davanti e finisce dietro. Non che sia necessariamente colpevole dei difetti della Haas, spesso deficitaria nella gestione delle gomme, ma è lecito aspettarsi di più da un pilota che spesso ha il ritmo per stare nei primi 10.

LOGAN SARGEANT – VOTO 6 Anche lui come il compagno, non è mai inquadrato. Ha però il merito di mettersi alle spalle due Alfa Romeo e una Haas: non male, visto che partiva ultimo.

GUANYOU ZHOU - VOTO 5.5 Paga i problemi dell'Alfa Romeo, che nelle ultime gare ha sempre faticato a tenere il ritmo degli avversari di fondo classifica. Mezzo voto in più per essere comunque riuscito a mettersi alle spalle il più esperto e blasonato compagno di squadra.

KEVIN MAGNUSSEN – VOTO 5 È costretto a una sosta imprevista nei primi giri dopo aver perso un duello corpo a corpo con Sargeant: è questo che mette di fatto fine alla sua gara. Finisce ultimissimo, a un giro dal leader, una stagione senza guizzi.


Pubblicato da Salvo Sardina, 26/11/2023
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