Mancano poco più di due mesi all'inizio del mondiale 2019 di Formula 1, ma ogni buon tifoso dovrebbe già essere su di giri. Ecco perché...
TEN REASON WHY Paragrasando il titolo originale di una delle serie Netflix di maggior successo, vi vogliamo dare dieci buone ragioni per non vedere l'ora che inizi il mondiale 2019 di Formula 1, il 70° della storia. Viste le premesse parliamo probabilmente del campionato più interessante degli ultimi anni, anche più dello scorso che non ha di certo tradito le attese e mostrato temi di interesse sensazionali. Eppure i tanti cambi di tuta, i nuovi abbinamenti emersi dal mercato, le novità regolamentari e altre motivazioni che andremo ad analizzare in questi dieci punti, fanno sì che il campionato 2019 possa essere ancora più entusiasmante. E noi, come voi, non vediamo l'ora che arrivi presto il 17 marzo e si spengano i semafori sul rettilineo di Melbourne.
LA SFIDA TRA VETTEL E LECLERC Per i ferraristi, e non solo, la ragione di interesse primaria è assistere alla sfida in salsa rossa tra l'astro nascente Charles Leclerc e il "vecchio" campione Sebastian Vettel. Una partita dal sapore antico e che rievoca annate come il 2007, con il duello tra il novellino Hamilton e il campione Alonso, o per scomodare altre due leggende, il 1988 con il giovane Senna che batté l'allora bi-campione Alain Prost. Certo, Charles deve ancora dimostrare tutto il suo valore, e metterlo nei panni di Hamilton o Senna è sicuramente una forzatura, ma le premesse per sognare una sfida al vertice tra i due piloti della Ferrari ci sono tutte, e se il monegasco non dovesse tradire le aspettative il divertimento sarà assicurato.
L'AZZARDO DELLA RED BULL Nelle ultime gare della stagione 2018 sembrava la macchina più in palla. Dotata probabilmente del miglior telaio del campionato, trattava le gomme in gara come nessun'altra e ha permesso a Max Verstappen di chiudere la stagione con cinque podi consecutivi. Nel 2019 però in casa Red Bull, oltre all'avvicendamento tra Daniel Ricciardo e il giovane Pierre Gasly, dovranno affrontare un'incognita ancora più grande: la nuova motorizzazione. La Honda non si è certo fatta apprezzare negli anni in McLaren, e i progressi fatti vedere con la Toro Rosso nel 2018 non basteranno, se non dovesse arrivare un ulteriore step. Tornerà dunque a essere una sfida a due Mercedes-Ferrari o nel 2019 la Red Bull potrebbe essere la sorpresa?
LA TITANICA LOTTA A CENTROCAMPO Se tutti gli indizi portano a credere che Mercedes e Ferrari saranno ancora della partita iridata, la lotta alle loro spalle si intensificherà ancora, dopo quella già entusiasmante ed equilibrata andata in scena nel 2018. Detto dell'incognita Red Bull, per il quarto posto (o li terzo, se la scuderia di Milton Keynes dovesse faticare con la nuova motorizzazione) sono in lizza praticamente tutti: Haas, Renault, Force India, McLaren, Toro Rosso, e perché no, Sauber, con una lineup stimolante composta da Raikkonen e Giovinazzi, la garanzia dei motori Ferrari e un team tecnico comandato da Simone Resta, l'uomo del ritorno alla competitività della rossa negli ultimi anni. Il team elvetico ha tutte le carte in regola per poter essere la sorpresa della stagione.
IL RITORNO DEL CAMPIONE PERDUTO Quando il terribile incidente accaduto al Rally di Andora a inizio 2011 pose fine alla carriera in Formula 1 di Robert Kubica, nessuno avrebbe pensato che quasi dieci anni dopo, lo avremmo rivisto in griglia. Il polacco era indicato da tutti come un possibile campione del mondo, e la sua carriera era in piena ascesa, dopodiché tutto crollò. Rischiò di perdere la mano e tutti pensavano che Robert non avrebbe mai più potuto competere ad alti livelli. Beh, sorpresa! Tra i 20 iscritti al mondiale 2019 c'è anche lui, dopo due anni di speculazioni ha finalmente trovato i finanziamenti per giocarsi la sua seconda chance, e senza troppe pressioni, visto che nessuno si aspetta nulla dalla Williams vista in pista nel 2018, tranne quelle che potrebbe fornirgli il giovane compagno, il rampante George Russell. Intanto: bentornato Robert.
LA GIRANDOLA DEI SEDILI Su 20 piloti iscritti al mondiale 2019 quasi la metà (nove) debutteranno al volante di un'auto mai guidata, e ben 11 saranno gli abbinamenti nuovi rispetto al 2018. Antonio Giovinazzi, è un quasi rookie del mondiale, anche se ha già corso due GP nel 2017 proprio con la Sauber. Gli altri rookie saranno Alexander Albon con la Toro Rosso, George Russell con la Williams e Lando Norris con la McLaren, mentre Robert Kubica rientrerà in Formula 1 con il team Williams e ci sarà anche il ritorno di Kimi Raikkonen all'ovile Sauber, dove tutto iniziò nel lontano 2001. Per il resto sono cinque i movimenti di mercato: Leclerc in Ferrari, Gasly in Red Bull, Ricciardo in Renault, Sainz in McLaren e Stroll in Racing Point, che concludono la rivoluzione in griglia di questo 2019.
GLI ASTRI NASCENTI Abbiamo già detto di Charles Leclerc (21 anni), che sarà alla sua seconda stagione di Formula 1 così come il promettente Pierre Gasly (23 anni a febbraio), due papabili protagonisti del campionato 2019. Alle loro spalle preme una generazione di talenti non da meno, i primi tre della Formula 2 2018, tutti made in british, con il campione George Russell (21 anni a febbraio), con Lando Norris (19 anni appena compiuti) ma anche con Alexander Albon (23 anni, li compirà subito dopo il GP d'Australia), nato e cresciuto in Inghilterra ma che correrà con licenza thailandese, la nazionalità della mamma. In più c'è il nostro Antonio Giovinazzi (25 anni), che ha finalmente l'opportunità per far vedere quanto vale, dopo il campionato di GP2 perso allo sprint con Gasly nel 2016 quando avrebbe meritato da subito un sedile in Formula 1. Insomma, il futuro della serie sembra essere assicurato, quando i vari Hamilton e Vettel appenderanno il casco al chiodo, e con un Max Verstappen già campione affermato da tempo e ancora solo ventunenne.
LA TRIPLA CIFRA. Alla 70° stagione la Formula 1 raggiungerà un traguardo eccezionale in occasione del Gran Premio della Cina 2019: sarà la 1000° corsa della massima serie. Dal quel lontano 13 maggio 1950, giorno in cui Nino Farina su Alfa Romeo dominò a Silverstone il Gran Premio della Gran Bretagna, prima gara della storia, saranno passati quasi 70 anni, per la precisione 25.173 giorni, nel corso dei quali è nata, cresciuta e si è sviluppata la leggenda della Formula 1. La curiosità è alta: cosa avranno organizzato quelli di Liberty Media? Proprietari del circus da ormai oltre 2 anni. E soprattutto: chi vincerà la gara numero 1000 della storia? La risposta la avremo il prossimo 14 aprile, a Shanghai.
LA FORMULA 2 DAL SAPORE ANNI '90 Non tutti i motivi di interesse arriveranno dalla massima serie. Ad accompagnare quest'anno i 20 top driver in giro per il mondo, e soprattuto per l'Europa ci saranno i piloti di Formula 2 e Formula 3 (la nuova serie che prenderà il posto della GP3). Soprattutto nella serie cadetta però, i motivi di interesse saranno tantissimi, non fosse altro per la presenza di un certo Mick Schumacher, fresco vincitore della Formula 3 europea. Non sarà facile per Schumi Jr affermarsi al primo anno, quando ritroverà in pista il britannico Dan Ticktum, che gli ha dato del filo da torcere nel 2018, ma soprattutto dovrà vedersela con i veterani della categoria Mazepin, De Vries, Latifi, Gelael, Sette Camara, Matsushita, e con un altro figlio d'arte, Giuliano Alesi. I loro papà hanno fatto innamorare i tifosi negli anni '90 e Duemila, sapranno i loro figli essere all'altezza?
LE NUOVE REGOLE Tanto si è discusso delle nuove regole. La vera rivoluzione avverrà nel 2021, ma intanto il team tecnico della FIA e quelli di Liberty Media hanno pensato ad alcuni cambi regolamentari per favorire l'effetto scia e ridurre al minimo i disturbi aerodinamici provocati dalle turbolenze generate dalle monoposto, il tutto per cercare di favorire i sorpassi. La nuova ala anteriore dovrebbe far andare più lente di qualche km orario le vetture, ma generare più sorpassi. Sarà così? Le simulazioni dicono che ci sarà un 20% in più di possibilità di sorpasso, e noi non vediamo l'ora di vedere in pista se il dato sarà reale.
FERRARI VS MERCEDES Dulcis in fundo, la lotta per l'iride. Dopo quanto assaporato soprattutto nelle prime fasi del 2018, i tifosi vogliono vedere ancora una volta una equilibrata sfida al vertice tra i due colossi del motorsport mondiale, la Ferrari e la Mercedes. Due filosofie a confronto, ma anche due industrie vincenti e condite dall'indiscusso fascino della storia. Sarà di nuovo Hamilton vs Vettel? O ci sarà spazio per l'inserimento di outsider come Leclerc, Bottas e, Honda permettendo, Verstappen o Gasly? E quanto cresceranno gli altri team? Non vediamo veramente l'ora di scoprirlo, e le prime risposte cominceranno ad arrivare con i test di Barcellona, previsti dal 18 febbraio in poi. Da allora i team dovranno iniziare a scoprire le carte, e noi saremo lì a vedere chi ha in mano i propri assi.