Una lunga videoconferenza con la stampa per dare il bentornato ai giornalisti e agli addetti ai lavori in vista della ripresa delle operazioni,già da domani sul mitico circuito di Spa-Francorchampsdove si disputerà il GP Belgio, tappa numero 14 della stagione 2022 di Formula 1. Un’occasione, per il grande capo del paddock, Stefano Domenicali, di fare il punto della situazione calendario, che l’anno prossimo dovrebbe arrivare al record di 23 o addirittura 24 gare, con l’ingresso di Qatar e Las Vegas, l’incertezza sul rientro della Cina e con altre tappe storiche – Francia, Monte Carlo e, appunto, Spa – la cui posizione si fa sempre più in bilico.
Spa Francorchamps 2021
ETÀ DELL’ORO Punti interrogativi che comunque non tolgono serenità alla F1 che, proprio in coincidenza dell’arrivo di Domenicali – a capo della baracca dal 1° gennaio 2021, ma va dato merito anche alla precedente gestione di Chase Carey, del cui lavoro il manager imolese oggi raccoglie i frutti – ha iniziato a vivere un’età dell’oro senza precedenti. La cui cartina al tornasole è data dall’inedito interesse dei circuiti di tutto il mondo di far parte dello show, anche a costo di pagare onerosissime commissioni d’ingresso.
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2023 A 24 GARE? Per questo, l’obiettivo non può che essere quello di incrementare il numero di GP. Fino a 24 gare, la cifra massima per non scatenare le proteste delle squadre e soprattutto di meccanici e addetti alla logistica. “24 è il numero a cui stiamo puntando – ha ammesso Domenicali – e, anche se c’è molta più domanda, non vogliamo andare oltre. La prossima stagione avrà 23 o 24 GP. Ho letto che questa potrebbe essere l’ultima volta in Belgio, ma sarei cauto con certe affermazioni. Le negoziazioni vanno avanti e sono sicuro che questo weekend vedrete spesso i rappresentanti del circuito nel mio ufficio. La Francia non ci sarà nel 2023, ma potrebbero esserci chance nel 2024, così come spero che la Germania torni presto. Anche se non portano tanti soldi, rispettiamo al massimo le sedi storiche, ma abbiamo spesso detto che non si può contare solo sulla tradizione. Anche piste come Monza devono ammodernarsi se vogliono restare in calendario”.
F1: il CEO Stefano Domenicali
NUOVO FORMAT IN ARRIVO Non è mancata neppure un’anticipazione sulle mosse future, che potrebbero portare anche a un cambio del format del weekend, sulla scia degli apprezzati (pur se non unanimemente) fine settimana con gara sprint, da poco“copiati” anche dalla MotoGP: “Gli ingegneri e i piloti sono contenti del format attuale, ma gli spettatori vogliono di più e noi siamo determinati ad accontentarli. A parte le libere 1 del venerdì, mi piacerebbe che ogni sessione assegnasse punti o premi pur rispettando la sacralità della gara. Le Sprint? Stiamo lavorando per averne almeno sei nel 2023, anche cambiando qualche dettaglio nel format. È bello che anche la MotoGP abbia scelto di esplorare questa nuova strada”.
F1 2022, GP Francia: la partenza
INGRESSO DI ANDRETTI? Frecciatina, infine, su Micheal e Mario Andretti, due istituzioni dell’automobilismo Usa che da mesi spingono per entrare come nuovo team in F1, promettendo di portare a 11 il numero di scuderie in pista, riscontrando per il momento una risposta piuttosto freddina dal paddock: “Ci sono soggetti che hanno espresso il proprio interesse in maniera discreta. Gli Andretti, invece, hanno optato per la via rumorosa... Ne siamo felici, ma non è che se lo dici più forte allora hai più chance di entrare. Il protocollo è chiaro e chiunque faccia richiesta deve dimostrare solidità e impegno sul lungo periodo. Per adesso, non crediamo che aggiungendo squadre in gioco avremmo anche un aumento del valore complessivo della competizione”.