Mercedes e Ferrari non sono da sole, nella partita politica contro la Red Bull per la vicendadell’infrazione del limite di spesa per la stagione 2021. I due top team, per bocca dei rispettivi numeri uno, Toto Wolff e Mattia Binotto, hannoa più riprese chiesto pene esemplarinella necessità di avere un effetto deterrente che impedisca, in futuro, che altre scuderie spendano più del consentito. Il rischio, d’altronde, è quella che la Formula 1 perda la sua credibilità rimettendo in discussione ogni anno il risultato sportivo della stagione precedente: imperdonabile, specie in un momento in cui la categoria vive una luna di miele con un nuovo e sempre più nutrito pubblico di appassionati. E, in una lettera intercettata e pubblicata dalla BBC, anche il team principal della McLaren, Zak Brown, si schiera con Wolff e Binotto scrivendo che un’infrazione di entità minore significa comunque aver “barato”.
F1 2022: Helmut Marko, Christian Horner e Max Verstappen (Red Bull Racing)
LA LETTERA DI BROWN Indirizzata ai boss di Fia e Formula 1, Mohammed Ben Sulayem e Stefano Domenicali, la lettera di Brown sarebbe stata firmata il 12 ottobre scorso, e spedita anche ai vertici delle scuderie che hanno ricevuto il certificato di conformità alle regole finanziarie (tutte, ad eccezione di Red Bull, Aston Martin e Williams, la quale ha però già sanato la sua posizione di irregolarità). “Un team che ha speso di più – spiega Brown, senza citare esplicitamente Milton Keynes – ha ottenuto un vantaggio scorretto, sia nel campionato in cui è avvenuta la violazione, che nel successivo. Questo significa barare, ottenendo un beneficio rispetto a quanto stabilito dal regolamento tecnico, sportivo e finanziario. La Fia è stata collaborativa e disponibile, fornendo alle squadre un anno di prova, il 2020, con ampie opportunità di chiedere chiarimenti nel caso in cui ci fossero dubbi sui dettagli. Quindi, non c’è ragione per nessuno, adesso, di dichiarare la propria sorpresa di aver infranto le regole”.
F1 GP Belgio 2022, Spa: Zak Brown (McLaren)
SUGGERIMENTI DI PENALITÀ Brown si sarebbe spinto anche oltre, ipotizzando una penalità corretta per chi infrange il budget cap: “Non crediamo che una sanzione finanziaria sarebbe appropriata per un’infrazione al limite di spesa o per una seria infrazione di tipo procedurale, ma è invece chiara la necessità di avere una sanzione sportiva. Suggeriamo che la penalizzazione potrebbe essere quella di ridurre il tetto di spesa nei campionati successivi per una misura uguale all’extra budget accertato, più un’ulteriore multa. Per esempio, un’infrazione di 2 milioni di dollari nel 2021, identificata nel 2022, dovrebbe portare a una riduzione del budget cap di 4 milioni di dollari per il 2023, 2 milioni in meno e 2 di multa. In aggiunta, crediamo che ci dovrebbe anche essere una riduzione del tempo per l’utilizzo del CFD e della galleria del vento. Infine, il limite del 5% che identifica le infrazioni di entità minore appare essere troppo permissivo (attualmente 7.25 milioni di dollari per il 2021, ndr),per cui suggeriremmo di abbassarlo al 2.5% rispetto al tetto di spesa”.
F1 2022, GP Singapore: Chris Horner (Red Bull)
INTEGRITÀ DELLA F1 Brown ha infine letto l’infrazione anche sul piano più filosofico, avvertendo come una gestione poco trasparente della questione potrebbe portare a una perdita dell’integrità della Formula 1: “È fondamentale che le vicende relative al tetto dei costi continuino a essere gestite in maniera altamente trasparente, sia in termini di dettagli delle violazioni che delle penalità. L’introduzione di questa misura è stata uno dei motivi che hanno attirato nuovi investitori negli ultimi anni. Per questo motivo, è cruciale per il futuro e l’integrità della F1 che ci sia grande fermezza e severità nell’applicazione delle regole sul budget cap”. La Fia hacomunicato lo scorso 10 ottobre l’esito della tanto attesa revisione dei contida parte della Cost Cap Administration, ufficializzando la violazione della normativa sul tetto dei costi da parte di Red Bull – definita come “di entità minore” perché inferiore al 5% del limite di spesa – e l’infrazione solo procedurale da parte di Aston Martin. Non è, invece, ancora stata comunicata alcuna penalità per le scuderie coinvolte.