Hanno creato un gran polverone mediatico le parole dell’amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, pronunciate nel weekend inaugurale della MotoGP a Portimao. Il manager imolese era ospite della Dorna di Carmelo Ezpeleta, che proprio dalla F1 ha “rubato” l’idea delle Sprint Race al debutto quest’anno nella classe regina del motomondiale. Un’idea che in Formula 1 ha esordito in tre weekend del Mondiale 2021, che quest’anno raddoppia con ben sei appuntamenti (Baku, Spielberg, Spa, Doha, Austin e Interlagos) e che Liberty Media ha sempre difeso con grande convinzione.
F1 2022, l'amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali
LE PAROLE DI DOMENICALI È in questo contesto che vanno inserite le dichiarazioni di Domenicali che, ai microfoni della tv portoghese SportTV, ha addirittura rilanciato: “Io sono un sostenitore della cancellazione delle prove libere, che piacciono molto agli ingegneri ma non al pubblico”. Una frase non particolarmente apprezzata dai fan di vecchia data, che temono il trend dell’eccessiva e artificiosa spettacolarizzazione dello sport. In realtà non è immaginabile privare la Formula 1 di tutte le sessioni di libere, novità a cui la maggior parte delle squadre potrebbero opporsi specie in un’epoca storica in cui non è più possibile effettuare test in pista.
QUALE FUTURO? Questo non implica però che non sia sul tavolo delle discussioni l’idea di un ulteriore cambio del format del weekend. Secondo quanto riportato da Motorsport.com, sarebbe ad esempio allo studio della F1 Commission – la sede in cui Fia, Liberty Media e scuderie discutono le modifiche al regolamento – la possibilità di trasformare il sabato una giornata esclusivamente dedicata alle gare sprint, quanto meno nei fine settimana di F1 Sprint: così, dopo una prima sessione di libere, al pomeriggio del venerdì ci sarebbero le qualifiche per decidere la griglia di partenza del GP, mentre al sabato mattina ci sarebbe una mini qualifica per stabilire la griglia della gara sprint. In questo modo si potrebbe così risolvere l’annoso problema delle FP2 del sabato mattina, praticamente inutili in regime di parco chiuso.
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PROVE “DECISIVE” Più in generale, comunque, l’idea alla base del ragionamento di Domenicali è quella di rendere ogni momento del weekend potenzialmente decisivo per il risultato finale. Se è chiaro che ridurre i minuti di prove libere può aiutare l’imprevedibilità – il team più forte avrà sempre maggiori chance di vittoria quanto più lineare sarà l’avvicinamento alla corsa – l’obiettivo potrebbe dunque essere quello di ridurle al minimo indispensabile, facendo in modo che ogni sessione assegni qualche punto o benefici per il prosieguo del weekend, portando i piloti a spingere sempre a tutta: in MotoGP, ad esempio, la classifica combinata dei primi due turni di libere del venerdì garantisce ai primi dieci l’accesso alla Q2 del sabato.