Binotto sfida i rivali della Ferrari e li invita a protestare ufficialmente contro il motore Ferrari
I SOLITI SOSPETTI Dopo settimane di rumors e veleni sul motore della Ferrari, Mattia Binotto alza la voce e sfida apertamente i rivali a presentare una protesta ufficiale presso la FIA. Da Toto Wolff alla coppia Red Bull formata da Chris Horner ed Helmut Marko, sono state numerose le dichiarazioni che avanzavano sospetti sulle prestazioni della power-unit di Maranello rilasciate nel corso dell'anno. Dalle "insolite differenze" sottolineate dal boss della Mercedes, alla pittoresca "benzina che sa di succo di pompelmo" denunciata dal numero 1 della scuderia austriaca, il bombardamento è stato continuo.
LA SFIDA DI BINOTTO All'ennesima dichiarazione di Horner sui presunti 50 cavalli di vantaggio del motore Ferrari sui rettilinei, Binotto ha replicato dichiarando a Roger Benoit, storico reporter svizzero di F1: "Dovrebbero protestare! Così poi potremmo vedere quanto sono stupide le loro accuse e le voci spariranno". Il team principal della Rossa dimostra così di non essere affatto preoccupato dei sospetti avanzati dai rivali, preoccupati dai grandi progressi messi in mostra nelle ultime stagioni.
F1 2019: dettaglio zona motore Ferrari
ORGOGLIO FERRARI Parlando di questo miglioramento nelle prestazioni del motore, Binotto ha detto: "In primo luogo, tutti i team di F1 stanno lavorando molto duramente per creare vantaggi competitivi - viene citato su Motorsport.com - Abbiamo lavorato molto duramente per migliorare il nostro pacchetto della power-unit, il quale non era il migliore quando le normative sono entrare in vigore nel 2014. Se adesso siamo davanti, dovremmo semplicemente esserne orgogliosi".
SILENZIO E DURO LAVORO Binotto ha poi aggiunto: "Dobbiamo essere chiari, è in qualche modo un peccato leggere ciò che ho letto su Internet o sui giornali. Altri concorrenti hanno avuto un vantaggio in passato e nessuno li ha incolpati per questo. Come Ferrari, quando abbiamo avuto uno svantaggio sulla power-unit, l'unica cosa che abbiamo messo è stato lo sforzo nel cercare di affrontare la questione e migliorare il nostro motore. Sarebbe molto più corretto non leggere o ascoltare certi commenti".
F1 2019: Toto Wolff (Mercedes) e Mattia Binotto (Ferrari)
NESSUNA AZIONE Tante parole dai rivali, ma nessuna azione concreta fino ad ora. La protesta invocata da Binotto dovrebbe essere fatta in un weekend di gara, contro una presunta non conformità della monoposto all'interno dei regolamenti, e presentata entro e non oltre 30 minuti dalla pubblicazione dell'ordine di arrivo provvisorio. L'esempio più recente è l'azione avanzata dalla Racing Point nei confronti della Renault e che ha portato alla squalifica di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg dal GP Giappone.