Al termine di un venerdì di PL dominato da Vettel e Leclerc, il team principal Mercedes non pare preoccuparsi troppo del divario
LE DIFFICOLTÀ DELL’AUSTRALIA Se al termine dei test invernali di Barcellona – una pista considerata molto probante per capire i valori in campo - la SF90 era apparsa agli occhi di tutti come la monoposto da battere, il Paese dei canguri aveva ribaltato la situazione, tanto che la Ferrari non solo era rimasta distante dalla W10 per tutto il fine settimana, ma era anche stata battuta dalla Red Bull, che dopo il sodalizio con Honda sembrava letteralmente rinata.
ERRORI DI SET-UP Nonostante al termine della corsa australiana i due ferraristi avessero concluso a quasi un minuto dal vincitore Valtteri Bottas, in molti si aspettavano in Bahrain una rinascita della monoposto italiana, sia perché la pista di Melbourne (dall’asfalto e layout atipici) viene tradizionalmente considerata poco veritiera dei valori in campo, sia perché la SF90 vista al primo appuntamento stagionale era talmente diversa da quella ammirata nei test per non far pensare ad una serie di contingenze negative, piuttosto che a un difetto di progettazione.
LA RINASCITA NEL DESERTO Ed infatti, nel primo giorno del weekend di Manama il risultato si è capovolto, con la Ferrari in testa alle classifiche finali con entrambi i piloti (prima Leclerc al mattino, poi Vettel nelle seconde libere) e capace di infliggere distacchi pesanti alle due Mercedes, subito alle loro spalle ma distanziate di quasi un secondo al mattino e circa sei decimi al calar del sole.
LA FIDUCIA DI WOLFF Tuttavia, il team principal della scuderia tedesca non pare preoccuparsi troppo del divario, contando sul fatto che i tecnici della squadra sapranno porre i giusti correttivi: “Sembra che la Ferrari abbia un leggero vantaggio nei nostri confronti, anche se le qualifiche possono essere ben diverse. Spremeremo la vettura come un limone, sperando così di lottare con loro in qualifica”.
VELOCITÀ SUL DRITTO Anche Wolff ammette che la Ferrari del Bahrain ha cambiato pelle rispetto a Melbourne, ed indica chiaramente il settore in cui la monoposto italiana guadagna di più sul giro: “Si può vedere bene l’enorme velocità sul rettilineo della Ferrari, è lì che traggono vantaggio. È un’auto molto diversa da quella della prima gara”. Infine, l’austriaco ha commentato brevemente la scelta del team di Binotto di compiere due simulazioni di qualifica: “Siamo rimasti sorpresi, è una tattica inusuale e dà qualche indicazione sulla gara”.