L'ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha spiegato di non gradire il nuovo colore opaco della SF90
COLORE CHE DIVIDE Il colore opaco della Ferrari SF90 continua a dividere tifosi e osservatori. L'ultimo autorevole intervento in ordine di tempo sulla questione è stato quello dell'ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, che dalle colonne di TuttoSportha espresso il suo disappunto sul tono di rosso della nuova auto, distante da quello tradizionale. La nuova monoposto è scesa in pista a Barcellona, nel corso della prima sessione di test 2019, con la nuova coloazione opaca, più leggera e in grado, nei propositi del team, di far guadagnare qualche etto nel peso totale della vettura.
ROSSO BANDIERA "Il rosso Ferrari a mio modo di vedere è sacro, è un marchio nel mondo" - ha esordito Montezemolo - "Perciò la colorazione della SF90 non mi piace molto. È come toccare il colore di una bandiera e non mi convince nemmeno la storia che così facendo si sia risparmiato qualche etto. Però se tutto questo dovesse essere utile per arrivare al tanto agognato obiettivo, allora me ne farei una ragione e sarei disposto a mettere da parte il dispiacere per il colore."
MICK NEL CUORE "È un po' come ai tempi di Schumacher" - ha proseguito Montezemolo - "Quando il presidente della Repubblica di allora, Francesco Cossiga, mi chiese come fosse possibile che non dicesse una parola di italiano, io gli risposi che se per vincere cinque mondiali di fila serviva un pilota che non parlava italiano, non ne sarei rimasto sicuramente dispiaciuto." E a proposito di Schumacher, l'ex presidente ha commentato anche l'approdo nella Ferrari Driver Academy del figlio del grande Michael, il giovane Mick, fresco campione di Formula 3: "Ovviamente è una grandissima suggestione, parliamo di un bravissimo ragazzo, serio e preparato, ma non serve mettergli pressione."
COLLABORAZIONE L'ex presidente ha infine dato il suo parere sul nuovo arrivo in Ferrari, Charles Leclerc: "Credo sia un giovane veramente bravo, ma in questa stagione deve collaborare e sostenere Vettel, solo così potrà arrivare il tanto atteso successo. Nel 2014 capimmo subito che Sebastian poteva essere l'uomo giusto, ce lo consigliò lo stesso Schumacher, sapeva che dopo i successi in Red Bull avesse voglia di ottenere altre soddisfazioni."