Antonio Giovinazzi, ha vissuto una giornata di gloria ieri in Ungheria, dove ha strappato il primo tempo nei test con la Ferrari, stabilendo il primato non ufficiale della pista dell'Hungaroring
ANTONIO RECORD Il giovane pilota di Martina Franca non può che essere soddisfatto della sua prima giornata di test in pista in Ungheria, la più bella e attesa delle due, quella che lo ha visto impegnato con la Ferrari SF71H. Oggi Antonio Giovinazzi tornerà in pista con la Sauber, ma non potrà rivivere le stesse emozioni provate nel tenere tra le mani una delle migliori macchine del mondiale 2018, forse la migliore attualmente, con la quale è riuscito a strappare il record, seppure non ufficiale, dell'Hungaroring. Nel weekend Sebastian Vettel aveva chiuso le FP3 con il tempo di 1'16"170 realizzato su mescola Utrasoft, ieri Giovinazzi con la Hypersoft, una gomma di uno step più morbida, è sceso fino a 1'15"648.
SOGNO MONDIALE Per "Totò" quelli di questi giorni, ieri con la Ferrari e oggi con la Sauber, sono test importanti perché si sta giocando la possibilità di approdare in un team di Formula 1 il prossimo anno. Se Charles Leclerc dovesse approdare a Maranello al posto di Kimi Raikkonen nel 2019, si libererebbe un posto in Sauber per il talento italiano, che potrebbe comunque convincere a puntare su di lui anche altre scuderie, Haas in primis. In attesa di tornare in pista oggi, per la seconda e ultima giornata di in-season test 2019, Giovinazzi si è detto felice della sua giornata.
CHE STEP! “Avevo già provato la monoposto nei rookie test che hanno seguito il weekend di gara a Barcellona" - ha esordito Antonio Giovinazzi al termine della sua giornata - "Ma devo dire che da maggio a oggi l'auto è migliorata in modo impressionante. Credo che il team abbia fatto un grandissimo lavoro." Poi, commentando le simulazioni di qualifica pomeridiane con le gomme Hypersoft, l'italiano ha aggiunto: "Non so se nei giri lanciati ho avuto a disposizione una mappatura da qualifica, ma il grip con la Hypersoft è stato qualcosa di fantastico, mi sono divertito proprio un sacco in quei giri. L’obiettivo principale comunque oggi non era quello di ottenere dei tempi, ma di fornire al team tutti i dati di cui ha bisogno, perciò posso dire di essere contento del contributo che sono riuscito a dare”.
Foto di Stefano Arcari per Aesse Photo