GIORNATA DA DIMENTICARE Il giorno più negativo nella carriera di Michael Schumacher, alla pari forse con l'infortunio di Silverstone nel 1999, è senza dubbio la domenica del GP Europa 1997. Quel 26 ottobre, il tedesco vide la possibilità di riportare il titolo mondiale a Maranello svanire nel momento in cui la Williams di Jacques Villeneuve si infilò al suo interno alla curva Dry Sac. Con un maldestro e disperato tentativo di difesa, Schumacher sterzò bruscamente colpendo con la sua Ferrari la vettura del canadese, ma l'unico risultato ottenuto fu quello di finire nella via di fuga con una sospensione danneggiata. L'allora due volte campione del mondo venne pesantemente criticato per quel gesto e la FIA gli tolse tutti i punti conquistati in stagione, ma non le vittorie. Schumacher non si scusò mai per la manovra su Villeneuve e ora il suo ex manager Willy Weber ha voluto spiegarne il motivo.
LE MANCATE SCUSE Intervistato da Motorsport.com, il tedesco ha ricordato quel giorno: ''Volevo parlare con lui come amico, non come manager. Mi stavo davvero chiedendo cosa avesse in mente in quel momento. Quando fai una cosa del genere, devi farlo bene, come ha fatto Ayrton Senna con Alain Prost nel 1990. Così invece Michael era fuori e Villeneuve poteva conquistare il titolo mondiale. I giorni successivi furono negativi per Michael, era un misto di rabbia e disperazione. Voleva scusarsi, ma era arrabbiato per aver fatto un errore''. Weber ha poi dato una spiegazione 'astrologica' al comportamento di Schumacher: ''Le persone del segno del Capricorno raramente ammettono un errore. Lo stesso fece Michael: raramente fanno errori e se lo fanno non vogliono scusarsi''.
F1, GP Europa 1997: Michael Schumacher (Ferrari) osserva Jacques Villeneuve (Williams)
L'ANEDDOTO DI MAZZONI L'episodio di Jerez '97 è stato ricordato anche da Gianfranco Mazzoni, nel corso della puntata del nostro podcast RadioBox della quale è stato gradito ospite. Il telecronista Rai all'epoca si espose in prima persona parlando di manovra sbagliata da parte di Schumacher: ''Era evidente che avesse commesso una scorrettezza - ha ricordato - Era il primo anno di telecronaca per me e mi giocavo molto. Capiì che qualcosa stava succedendo perché Niki Lauda, che all'epoca era consigliere della Ferrari, andò da Zermiani e pretese di parlare. Chiaramente qualcuno gli aveva detto di farlo: lui disse che non era vero, che non l'aveva fatto apposta. Quando ripresi la linea dissi: '(Lauda) è un monumento dell'automobilismo, ma è pure pagato dalla Ferrari', quindi la sua era una visione di parte. La sera arrivò Montezemolo con un volo privato per rincuorare la squadra e mi venne a cercare. Ci fu un confronto, lui mi disse delle cose ma io non ribattei. Capivo il loro dolore: inseguivano il mondiale da 20 anni ed erano arrivati a un passo. Però non era colpa mia se Schumacher aveva fatto quel gesto lì''.