In un’intervista al Corriere della Sera, a poche ore dall’inizio del mondiale l’ex Supremo della F1 punta tutto sul suo amico Seb
SUPREMO Relegato al ruolo di mero presidente onorario del circus della F1, Bernie Ecclestone non è più il grande capo del Formula One Group ormai dal 2016, quando a fine stagione c’è stato l’avvicendamento con Liberty Media. Nonostante qualche screzio con i nuovi proprietari, l’ottantottenne manager britannico continua a seguire molto da vicino le vicende della massima serie automobilistica, mantenendo i contatti con i piloti e gli addetti ai lavori. E, intervistato dal Corriere della Sera, l’ex Supremo si è detto convinto che il 2019 sarà finalmente l’anno della Ferrari e di Sebastian Vettel.
VETTEL Già nella scorsa stagione il tedesco sembrava in grado di riportare l’iride a Maranello, prima che la scomparsa di Sergio Marchionne e l’acutizzarsi delle diatribe interne contribuissero a rendere il clima decisamente meno sereno. Risolti questi problemi con la promozione di Mattia Binotto a team principal, secondo Ecclestone potrebbe davvero essere arrivato il momento del Cavallino: “La F1 è la Ferrari e la Ferrari è la F1. Se la Ferrari vince il mondiale è quanto di meglio possa succedere alla F1. Avrebbe dovuto vincerlo già l’anno scorso, la macchina era quella giusta ma la scomparsa di Sergio Marchionne ha lasciato un vuoto enorme. Anche Vettel si è sentito smarrito, non era contento di come veniva gestita la squadra e ha commesso errori che non avrebbe mai fatto in altre condizioni. Arrivabene? Ha provato a cambiare delle cose ma non era allineato con le persone dentro alla Ferrari. Binotto è diverso, ci lavora da 25 anni, capisce l’azienda e le persone con cui collabora. E decide in modo rapido”.
OTTIMISMO ROSSO Il manager inglese ha quindi spiegato per quale motivo ritiene Seb pronto per strappare lo scettro alla Mercedes di Lewis Hamilton: “Credo che stavolta vincerà la Ferrari con Vettel, anche se Hamilton parte favorito. Seb lo sento molto felice per l’atmosfera nel team e per la macchina. Lui è un tipo molto intelligente, ha tanti interessi in ogni campo. Ma è riservato, appena finiscono le gare torna a casa da moglie e bambine. Gli ho suggerito di mettere il naso fuori, di far vedere che è diverso da come appare. È un ragazzo di cui ci si può fidare, una persona vera. Leclerc? È bravo, ma voglio vederlo alla prova ad alti livelli. Hamilton invece è unico, è al contempo il meglio e il peggio della F1. Il meglio perché sa promuovere questo sport come nessun altro, il peggio perché toglie l’attenzione dalla F1 per spostarla su di sé”.
ALFA ROMEO Nella lunga intervista firmata da Daniele Sparisci non manca neppure un ricordo dell’Alfa Romeo, con cui Ecclestone lavorò a stretto contatto nel periodo in cui il Biscione motorizzava la sua Brabham: “L’accoppiata funzionava bene. Loro non parlavano inglese, noi non capivamo l’italiano e quindi per questo motivo non litigavamo mai. Sono felice di rivedere l’Alfa in Formula 1, tempo fa avevo già consigliato a Marchionne di riportarla in pista grazie ai motori della Ferrari”.