Diminuiscono le possibilità che si disputi il GP Cina, dopo che gli organizzatori del GP Russia hanno escluso lo scambio di date
SOCHI NON CI STA Come vi abbiamo riportato ieri, la possibile ancora di salvataggio per il GP Cina 2020 era rappresentata da uno scambio di date con il GP Russia. Spostando la gara di Shanghai da metà aprile a fine settembre, si sarebbe potuto guadagnare il tempo necessario per permettere che l'emergenza sanitaria legata al coronavirus rientrasse. Una richiesta con così poco anticipo, però, sembrava fin da subito difficile da accettare per gli organizzatori dell'appuntamento di Sochi, che infatti hanno successivamente dichiarato di non star lavorando in questa direzione.
PALLA A FIA E LIBERTY In attesa della riunione dello Strategy Group, prevista mercoledì, un portavoce del GP Russia ha spiegato ad Autosport: ''La data per il GP Russia 2020 è stata fissata nell'ottobre dello scorso anno e non sta cambiando. La FIA è il regolatore, Liberty è il promotore: sono responsabili della salute e del benessere non solo dei piloti di F1, ma di tutto lo staff e i membri dei media viaggianti. Sono sicuro che prenderanno la dovuta cautela prima di prendere qualsiasi impegno nel ritardare, posticipare o annullare la gara. Quindi dobbiamo fidarci del loro giudizio e della loro conoscenza. Naturalmente teniamo d'occhio la situazione, che sarà all'ordine del giorno della riunione strategica di mercoledì, durante la quale avremo il prossimo aggiornamento''.
Jean Todt
VERSO L'ANNULLAMENTO A causa dell'emergenza coronavirus, la Formula E ha già annullato il suo ePrix cinese previsto a Sanya il prossimo 21 marzo. Con un calendario allargato per la prima volta a 22 gare, e una situazione d'emergenza che potrebbe durare anche sei mesi prima di venire dichiarata rientrata, le speranze che il GP Cina trovi un'altra collocazione sono ridotte al lumicino.