Continuano le esternazioni di Helmut Marko sul coronavirus, ma questa volta c'è spazio anche per una battuta
UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO Oramai Helmut Marko è diventato uno dei massimi (in)esperti di coronavirus, con una serie di dichiarazioni pericolose e insensate sull'emergenza legata alla diffusione da Covid-19. Dopo aver ritenuto eccessive le misure precauzionali prese dai governi e aver augurato a Max Verstappen di infettarsi, ora il consigliere della Red Bull ha parlato della sua esperienza personale vissuta in queste settimane di allarme.
CORONAVIRUS HOTSPOT Marko ha raccontato della sua breve trasferta in Australia, in occasione della gara di Melbourne poi annullata: ''Sono atterrato venerdì, il giorno in cui hanno annullato il GP. Poi sono tornato immediatamente indietro, tramite il 'coronavirus hotspot' dell'aeroporto di Dubai: un numero enorme di persone di tutte le nazioni si è riunito in uno spazio limitato. Se non prendi nulla lì, non saprei dove altro puoi ammalarti''.
F1 2020: Helmut Marko (Red Bull)
MARKO SCETTICO Dopo questa trasferta pericolosa terminata senza contagio, Marko ha affrontato quelle che sono le restrizioni imposte alla nostra vita quotidiana, ovviamente criticandole: ''Al supermercato, la gente sta litigando per la merce o stando in piedi vicina alla cassa. Ma se tre di voi sono in una piazza, arriva un ufficiale e vi chiede cosa sta succedendo! Assurdo. Dobbiamo tutti occuparcene. Non credo nel sigillare tutto completamente. Il gruppo a rischio è molto limitato. La possibilità di morte è molto più elevata rispetto a un'influenza normale, il resto del processo è molto più innocuo''.
NON APRITE QUELLA PORTA Marko, 77 anni ad aprile, appartiene alla fascia d'età più a rischio per il Covid-19, ma non sembra preoccuparsene. L'austriaco, quantomeno, ha trovato un modo per passare il tempo in quarantena: ''Oltre a lavorare in ufficio, rispondo alla mia frustrazione dedicandomi alla silvicoltura con una motosega''. Ecco dunque che è lecito agurarsi che l'austriaco passi più tempo ad occuparsi dei suoi boschi piuttosto che a rilasciare interviste...