ROMPICAPO RISOLTO La Red Bull ha risolto poco dopo l'ultimo gran premio del 2020 il rebus relativo al compagno di squadra di Max Verstappen per la prossima stagione. Bocciato Alex Albon, retrocesso al ruolo di tester e riserva dopo un anno in cui le sue prestazioni sono rimaste troppo lontane da quelle dell'olandese, il team austriaco ha optato per l'abbandono della sua politica di ingaggio di piloti provenienti dal proprio vivaio, per puntare sull'esperienza con l'ingaggio del trentenne Sergio Perez. Il messicano ha avuto la meglio sul suo ex compagno di squadra Nico Hulkenberg, a lungo dato vicino all'ingaggio grazie anche alla sua amicizia con Verstappen.
LA TELEFONATA A HULK In realtà, tra il tedesco e la Red Bull non si è mai andati oltre a una ''breve discussione'', come spiegato dal team principal Chris Horner. Il 33enne comunque ci sperava, tanto che Helmut Marko si è preso la briga di telefonargli pochi istanti prima dell'annuncio dell'ingaggio di Perez per anticipargli la decisione presa dalla scuderia: ''L'ho chiamato 10 minuti prima e gli ho detto che purtroppo non avrebbe funzionato'' ha raccontato l'austriaco a Motorsport-total.com. Anche Albon è stato informato del suo destino poco prima dell'annuncio ufficiale.
Helmut Marko, Sergio Perez e Christian Horner (Red Bull)
IL FATTORE PRO PEREZ Marko ha rivelato che sia Perez sia Hulkenberg si sono offerti in prima persona alla Red Bull: ''Ce l'hanno chiesto entrambi. In autunno, durante le gare in Italia, è diventato più intenso''. Oltre alle eccellenti prestazioni messe in mostra dal messicano nella parte finale della stagione 2020, compresa la vittoria nel GP Sakhir, un altro fattore ha giocato un ruolo determinante nella scelta di ingaggiare Perez: ''Perez ha guidato il motore Mercedes per molte stagioni ed è a conoscenza della guidabilità, della reattività e di tutte queste cose - ha spiegato Marko - Hulk come ultima squadra è stato alla Renault. Le tre gare che ha corso per la Racing Point con il motore Mercedes probabilmente non si possono prendere in considerazione, perché era più impegnato ad adattarsi alla macchina che a raccogliere dati''. La Red Bull è all'ultimo anno con i motori ufficiali Honda e dal 2022 potrebbe prodursi in proprio le power-unit, ereditando strutture e progetti della casa giapponese.