La F1 segue con apprensione l'evoluzione della situazione in Cina: l'epidemia di coronavirus potrebbe portare all'annullamento del GP
GRAN PREMIO A RISCHIO Tra gli incendi in Australia e il coronavirus in Cina l'avvio della prossima stagione di Formula 1 non sarà certo tranquillo, tutt'altro. E se nel continente australe - dove il Mondiale comincerà il 15 marzo prossimo - la situazione è in via di miglioramento, nel grande paese asiatico - dove il circus approderà il 19 aprile - tutt'altro. Per contrastare i primi focolari del nuovo e preoccupante virus si stanno prendendo contromisure drastiche: 41 milioni di persone sono al momento state isolate dal resto della Cina ed è stata avviata la costruzione di una struttura adeguata a studiare e curare la nuova malattia che sarà pronta in soli 10 giorni. Intanto però, il rischio che l'appuntamento con il GP di Cina a Shanghai salti si fa di ora in ora più concreto.
F1 GP Cina, la partenza dell'edizione 2018
EPIDEMIA PERICOLOSA E se il problema principale è quello sanitario, il carrozzone della Formula 1 potrebbe essere in difficoltà anche a livello logistico, visto che città e aeroporti bloccati impedirebbero l'allestimento di tutto ciò che serve a far svolgere un evento così grande in sicurezza per gli spettatori, per gli addetti ai lavori. La CAMF, ossia la Federazione degli sport motoristici della Cina, ha già messo le mani avanti, vietando ogni evento fino al prossimo aprile, con un orizzonte di oltre tre mesi da oggi che sta a indicare quanto sia stata presa sul serio la situazione nel Paese. Eppure potrebbe non bastare. Nel caso del virus Sars infatti, il picco epidemico fu contenuto in circa sei mesi, una forbice temporale che, se ripetuta imporrebbe l'annullamento del GP a Shanghai.