È tra le conferme in positivo della stagione 2021, Carlos Sainz. Indossata la tuta Ferrari dopo due intensi mondiali da capitano di casa McLaren, lo spagnolo si è confermato solidissimo anche nella sua seconda vita da uomo in Rosso. Un salto importante, se non altro sul piano della pressione mediatica più che su quello dei risultati, che il figlio d’arte ha però saputo compiere senza apparenti difficoltà mostrandosi come il pilota più facilmente in grado di adattarsi alla nuova monoposto tra tutti quelli che hanno cambiato casacca – Vettel, Ricciardo, Perez – al termine dello scorso campionato. Il confronto con Charles Leclerc, uno dei più grandi talenti della nuova generazione rischia però in futuro di cambiare le carte in tavola, relegando il madrileno a un ruolo di subordine, che lo stesso Sainz ha dichiarato di voler respingere.
F1 GP Italia 2021, Monza: Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) | Foto Twitter @ScuderiaFerrari
NON CHIAMATEMI RUBENS Insomma, la storia ha insegnato che, quando in Ferrari c’è una star, tendenzialmente il secondo pilota non è altro che un semplice scudiero. E se il 2019 (e solo in parte il 2020) hanno consentito ai tifosi di capire cosa significa avere due galli in un pollaio, l’esempio più recente di questo trend è ovviamente quello dell’epoca d’oro di Michael Schumacher, che a Maranello sperano di poter presto replicare. Al fianco del Kaiser c’erano infatti dapprima Eddie Irvine e poi il brasiliano Rubens Barrichello: due buoni piloti in grado all’occasione di vincere gare, ma inevitabilmente spesso sacrificati per facilitare la classifica del caposquadra. Uno scenario che Sainz spera non si ripeta nei suoi confronti a vantaggio del compagno monegasco: “Sarei felice a essere un Barrichello? No, certamente no”.
Michael Schumacher e Rubens Barrichello (Scuderia Ferrari) nel GP Brasile 2005
SARANNO CAMPIONI? Lo spagnolo, interpellato dalla stampa del suo Paese d’origine, ha poi spiegato come in questo momento non si senta ancora al livello di Charles, avvantaggiato dalla maggiore esperienza alla guida delle monoposto del Cavallino: “Io voglio diventare campione del mondo, un giorno. Questo è l’obiettivo per cui do tutto me stesso 24 ore su 24. Il tempo ci dirà se avrò raggiunto o meno questo target. Leclerc? Ovviamente sa meglio di me come si deve guidare questa macchina, visto che è in Ferrari ormai da tre stagioni. È vero, sto cercando un po’ di copiare il suo stile di guida ma è perché vorrei assorbire al meglio tutto quello che lui riesce a fare con la monoposto”. Chiosa finale anche sul nuovo aggiornamento del motore atteso, secondo i rumour di radio paddock, per il Gp di Turchia: “Non sono sicuro su quando la power unit arriverà. Credo comunque che avremo news al riguardo nelle prossime settimane”.