PROTESTE E RITARDI Le proteste scatenatesi in Brasile all'indomani delle elezioni presidenziali hanno finito per coinvolgere anche la F1. I sostenitori del presidente uscente Jair Bolsonaro hanno paralizzato il paese organizzando quasi 400 blocchi stradali, provocando ripercussioni anche sul trasporto dell'attrezzatura dei team di F1 in arrivo dal Messico. Le sommosse si sono generate dopo che domenica è stato eletto, con un scarto inferiore all'1% dei voti, il candidato di sinistra e già due volte presidente della nazione carioca Luiz Inacio Lula da Silva.
SITUAZIONE RISOLTA A rimanere bloccati sulle strade che portato dall'aeroporto di San Paolo al circuito di Interlagos sono stati in particolare i camion che trasportavano l'attrezzatura della Ferrari. La federazione automobilistica brasiliana CBA è intervenuta sull'argomento, specificando che la situazione si è risolta positivamente: ''Il convoglio si è fermato poco dopo aver lasciato l'aeroporto Viracopos, ma la situazione è stata subito risolta dalla polizia militare. L'attrezzatura è arrivata a Interlagos all'orario previsto''. F1 e FIA stanno motirando la situazione, che appare in fase di normalizzazione dopo che Bolsonaro ha ammesso pubblicamente la sconfitta elettorale, in vista del GP Brasile in programma nel weekend del 12-13 novembre.