Dopo l’ingresso delle suggestive location di Miami e Las Vegas, l’annuncio del contratto pluriennale con Arabia Saudita e Qatar (a partire dal 2023) e il ritorno in pianta stabile di un circuito della tradizione come Imola, il prossimo obiettivo di Liberty Media per il calendario F1 si chiama… Africa. In passato, d’altronde, lo aveva più volte sottolineato anche il pluricampione Lewis Hamilton: “Andiamo a correre praticamente in ogni altro continente e il fatto che i miei antenati arrivino da lì rende una gara in Africa molto importante per me. Dunque, perché no?”.
F1 GP Sudafrica 1985, Kyalami: Nigel Mansell (Williams) taglia vittorioso il traguardo
SI PUNTA KYALAMI Già, perché no? Principalmente per la mancanza di strutture adatte. Il circuito che maggiormente si avvicina agli standard di sicurezza della Fia è quello di Kyalami, in Sudafrica, che ha ospitato la Formula 1 dal 1967 al 1980, dal 1982 al 1985 e poi ancora nel biennio 1992-1993 ma su una pista modificata, che girava in senso inverso. Dopo aver perso la massima serie, le strutture del tracciato che si trova nei dintorni di Johannesburg si sono a poco a poco deteriorate, fino all’acquisto da parte della Porsche che, nel 2014, ha ristrutturato la pista cambiandone anche il disegno, pur sfruttando alcune porzioni del layout originario.
Vista aerea del circuito di Kyalami, Sudafrica
MANCA LA CERTIFICAZIONE Prima di pensare al ritorno in calendario, lo step successivo è quello di ottenere la certificazione di sicurezza di livello 1, necessaria per abilitare un tracciato a ospitare la F1. Per questo, è in programma l’installazione di barriere Tecpro e l’allargamento di alcune vie di fuga. Solo dopo, sarà possibile contrattare con Liberty Media, che intanto non ha nascosto l’interessamento a tornare in Africa. “Oltre all’America e alla Cina – ha spiegato nelle scorse settimane il boss della Formula 1, Stefano Domenicali, ai microfoni Sky – credo che ci sia una potenziale possibilità di correre in Africa. C’è tanto interesse lì, di sicuro è un’area geografica che manca dal nostro calendario”. Intanto, l’obiettivo è già fissato: il Mondiale 2024…