Le decisioni dei giorni scorsi e le prossime mosse nell'agenda degli organizzatori per provare a salvare il mondiale F1 2020
ANNUNCI Quella di ieri è stata una grande giornata di annunci per la Fia e la Formula 1. Dapprima è arrivata la conferma del rinvio a data da destinarsi deiGp di Olanda, Spagna e Monaco, seguita a ruota dalla decisione diposticipare al 2022l’ingresso delle nuove e rivoluzionarie regole – almeno sul piano tecnico, quelle finanziarie, con il tetto di spesa a 175 milioni di dollari, restano in agenda per il 2021 – e infine la triste comunicazione della cancellazione del Gp di Monte Carlo, assente dal calendario per la prima volta dal 1954. Decisioni propedeutiche al tentativo di riprendere quanto prima le operazioni, pur nella consapevolezza che non sarà possibile recuperare tutte le gare in programma. Ed è proprio in tal senso che il rinvio al 2022 del nuovo pacchetto tecnico potrà dare respiro ai team, che non dovranno più progettare una monoposto radicalmente diversa seguendo però anche gli sviluppi di un campionato (accorciato e quindi, banalmente, in grado di portare meno introiti) che imporrà tappe serrate nella seconda parte di 2020.
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CALENDARIO Eliminato dunque il “doppio fronte” di progettazione delle auto, con i telai e probabilmente altre componenti che resteranno cristallizzati per regolamento anche nella prossima stagione, la mossa successiva della Formula 1 è provare a disegnare un nuovo calendario per questa stagione. Impresa non certo facile, considerando che l’emergenza coronavirus è decisamente fluida e ormai non risparmia più nessun Paese. Allo stato attuale, dopo le cancellazioni e i rinvii dei giorni scorsi, il primo Gran Premio che potrebbe disputarsi è quello di Azerbaijan, previsto a Baku nel weekend del 7 giugno. Allo stesso tempo, però, come raccontato da Stefano Mancini nell’ultima puntata di RadioBox, lo Stato asiatico sta revocando i visti concessi ai giornalisti nelle scorse settimane. Le tappe successive dovrebbero poi portare il circus in Canada e in Francia, ma non si possono ovviamente escludere ulteriori rinvii.
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UNANIMITÀ A margine delle riunioni telematiche di Strategy Group e F1 Commission di mercoledì e giovedì, gli organizzatori del mondiale di Formula 1 hanno però portato a casa qualche piccola vittoria. Le squadre si sono dette infatti disponibili a collaborare per la stesura di un calendario che permetta di recuperare quante più gare possibili. E se non si ha certezza sul momento in cui si ripartirà, è invece molto probabile che il campionato si chiuderà a dicembre inoltrato, sfruttando il clima favorevole di alcuni Paesi come Abu Dhabi e Bahrain. Liberty Media ha inoltre ricevuto l’ok dei team per stilare un calendario senza dover attendere la conferma unanime di tutti i partecipanti (cosa invece solitamente necessaria per ogni modifica alla stagione in corso). Insomma, non si sa quando si spegneranno i primi semafori del 2020, ma il processo decisionale da ora in avanti sarà decisamente più snello e veloce.