Sembra si stia raffreddando l’ipotesi di vedere le monoposto di Formula 1 in procinto di sfrecciare (anche) in Africa. Ilsogno dell’amministratore delegato Stefano Domenicalidi rendere il Mondiale un vero e proprio (in senso letterale) giro del mondo in grado da toccare i cinque continenti, probabilmente non si realizzerà nel 2024 a causa della situazione politica del Sudafrica. Il Paese si era infatticandidato per entrare nel calendario con il circuito di Kyalamirecentemente ristrutturato, ma il dubbio che il Governo abbia fornito armi e munizioni alla Russia per supportare il regime di Vladimir Putin nell’invasione dell’Ucraina impone di non affrettare i tempi.
Vista aerea del circuito di Kyalami, Sudafrica
VICINANZA ALLA RUSSIA Ad accusare il Sudafrica è stato nei giorni scorsi l’ambasciatore degli Stati Uniti a Pretoria, Reuben Brigety, tanto che il capo dell’esecutivo locale Cyril Ramaphosa ha richiesto l’intervento di una commissione d’inchiesta indipendente per indagare sull’accaduto. In ogni caso, il fatto che i rapporti diplomatici e commerciali con la Russia si sarebbero intensificati di recente, avrebbe suggerito agli organizzatori del Mondiale F1 di restare alla finestra e di non spingere per inserire in calendario un evento che poi non sarebbe il caso di disputare.
F1 GP Belgio 2022, Spa: atmosfera del circuito
SPA FAVORITA Quello che, insomma, si vuole in tutta evidenza evitare è la presentazione anche nel 2024 di una lista di 24 GP da modificare in corso d’opera. Una situazione che, dal 2020 in poi, si è ripetuta ogni anno, vuoi per fronteggiare la pandemia da Covid-19, vuoi per situazioni emergenziali o imprevedibili come l’alluvione in Emilia-Romagna e appunto la guerra in Ucraina, che nel 2022 ha spinto la F1 a rescindere il contratto con Sochi. A beneficiare di questo stop delle trattative con Kyalami dovrebbe dunque essere Spa-Francorchamps, che già lo scorso anno aveva firmato per la sola edizione 2023, e che adessopunta a bissarecon un’ulteriore estensione di un anno.