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Formula 1

Portimao entra nel calendario 2021? Giovedì la discussione decisiva


Avatar di Salvo Sardina, il 10/02/21

3 anni fa - Domani team e organizzatori si incontrano per discutere aspetti importanti

Calendario F1 2021: Portimao ok, domani la discussione
È previsto domani l'incontro tra team, Fia e Liberty: sul tavolo l'ingresso del Portogallo e la decisione sul futuro della serie, tra gare sprint e motori congelati

PORTIMAO OK È stato già ufficializzato due volte (laprimaaddirittura a novembre dello scorso anno) eppure il calendario del mondiale 2021 di Formula 1 continua a presentare qualche rebus. Il motivo è facilmente intuibile: la pandemia da Covid-19 e le diverse normative sanitarie adottate dai Paesi che ospitano i Gp, mal si sposano con la necessità di programmare quello che potrebbe accadere da qua a fine anno. Per questo motivo la prima bozza di calendario, che includeva il Gp di Cina e la gara di Melbourne, come da tradizione in apertura di campionato, è stata poirevisionata nelle scorse settimanecon lo slittamento dell’Australia nella fase conclusiva della stagione e il rinvio a data da destinarsi (che ha il sapore di annullamento, per il secondo anno di fila) della tappa di Shanghai. Non tutto però era stato definito, vista la presenza di un “TBC (“To Be Confirmed”, in italiano “Da confermare”) nello slot inizialmente previsto per il 25 aprile e poi traslato al 2 maggio. Slot che sembra adesso in procinto di essere assegnato al Gran Premio del Portogallo…

F1 GP Portogallo 2020, Portimao: atmosfera dal circuito F1 GP Portogallo 2020, Portimao: atmosfera dal circuito

I MOTIVI DEL RITARDO La decisione, secondo quanto rivelato da Motorsport.com, parrebbe essere già presa. In realtà, la pista di Portimao era già da mesi indicata come la riserva preferita insieme a Imola, già inserita nel weekend del 18 aprile. L’ufficializzazione non è però ancora arrivata a causa della situazione sanitaria in Portogallo, peggiorata nelle ultime settimane considerando il numero di morti e contagiati, relativamente basso in valore assoluto ma preoccupante in proporzione alla popolazione, visti i circa 76.000 casi per milione di abitanti (l’Italia, per intenderci è a quota 44.000). I dubbi dell’esecutivo portoghese si sarebbero però risolti in senso positivo, con la F1 felice di concludere le trattative e assegnare al tracciato lusitano, pensando anche all’alto gradimento di pubblico e piloti, lo slot del 2 maggio. Problema di minore importanza è invece quello relativo alla limitazione degli spostamenti per il Regno Unito, dove molti dei team hanno sede: vero è che il Portogallo è uno dei Paesi per cui le autorità britanniche hanno imposto una quarantena obbligatoria di 10 giorni al rientro, ma è anche vero che il 9 maggio si correrà a Barcellona e che la quasi totalità del personale dei team non avrebbe motivo di tornare in Inghilterra.

F1, il Ceo Stefano Domenicali (Liberty Media)F1, il Ceo Stefano Domenicali (Liberty Media)

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GIOVEDÌ DECISIVO La conferma del calendario è attesa per la giornata di domani quando team, Fia e organizzatori del mondiale F1 si incontreranno virtualmente per discutere del futuro del circus a breve e medio termine. In questa sede, Liberty Media dovrebbe comunicare la scelta di Portimao ma anche esaminare la controversa proposta del nuovo format del weekend, con le gare sprint del sabato che potrebbero essere testate a Montreal, Monza e Interlagos in vista di una ipotetica introduzione in pianta stabile nel 2022. L’idea, avanzata nei giorni scorsi dal nuovo Ceo della F1, Stefano Domenicali, stride con il Dna della categoria ma piace sul piano degli introiti televisivi e dei circuiti, visto che sarebbe possibile incrementare il numero di gare senza dilatare ulteriormente i già congestionati calendari. All’ordine del giorno dell’incontro ci sarà poi la discussione sul congelamento delle power unit – fortemente voluta da Red Bull, visto il ritiro di Honda al termine di questo campionato – a partire dalla prossima stagione, con l’eventuale ingresso dei motori della prossima generazione anticipato dal 2026 al 2025. Difficile ipotizzare comunque che la decisione sia immediata, dati gli interessi contrapposti di chi vuole recuperare il gap e chi invece preferirebbe consolidare il vantaggio accumulato in questi anni.


Pubblicato da Salvo Sardina, 10/02/2021
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