GIRANDOLA DI PILOTI La Red Bull è la scuderia di F1 che più di tutte ha spinto sul concetto di vivaio, allevando nel corso degli anni una numerosissima nidiata di piloti. L'elenco di nomi comprende ragazzi che hanno confermato le aspettative che venivano riposte su di loro e altri che invece hanno deluso, tutti però accomunati da un destino: venire sacrificati da Helmut Marko in nome del Prescelto, quel Max Verstappen su cui mai nessuno ha avuto dubbi e che nel 2021 è riuscito a conquistare il suo primo titolo mondiale. I fatti danno ragione ai metodi del mentore austriaco, ma senza dubbio nel corso degli anni non sono mancati i casi controversi, dalla meteora Jaime Alguersuari alle più recenti bocciature di Pierre Gasly e Alex Albon che hanno portato la Red Bull ad affiancare a Verstappen un pilota maturo e non proveniente dal proprio vivaio come Sergio Perez.
ROVINATI SULL'ALTARE DEI RISULTATI Un'analisi dei metodi di Marko e della Red Bull è stata fatta da Zak Brown, CEO di McLaren Racing, che nella sua scuderia che gareggia in Formula Indy schiera un pilota passato per breve tempo nel vivaio austriaco. Stiamo parlando del messicano Pato O'Ward, classificatosi quarto e terzo nelle ultime due stagioni della serie americana e tra i grandi favoriti per il titolo di quest'anno, che nel 2019 ebbe a disposizione solo qualche gara in F2 e in Super Formula per cercare di convincere Marko. Intervistato da The Race, Brown ha dichiarato: ''O'Ward è un buon esempio di un grande pilota passato inosservato alla Red Bull. Quando era lì, gli diedero solo qualche gara. Ma se guardiamo alla storia della Red Bull, a parte Verstappen si sono lasciati sfuggire di mano una manciata di grandi piloti. Penso che ne abbiano rovinati alcuni che non hanno avuto abbastanza opportunità, ma l'anno scorso hanno vinto il campionato e noi no, quindi non posso dire che non sappiamo cosa stanno facendo''.
F1 2019: Zak Brown (McLaren) con Carlos Sainz
METODI BRUTALI È abbastanza comprensibile che una scuderia che ha tra le mani un talento come quello di Verstappen sia disposta a sacrificare altri piloti di ottimo livello. Spesso, ciò che è stato rinfacciato a Marko e alla Red Bull sono però i metodi e la scarsa pazienza avuta nei confronti di alcuni dei loro talenti, come testimoniano le bocciature avvenute negli ultimi anni di tutti i piloti promossi nella scuderia, da Daniil Kvyat ai già citati Gasly e Albon, passando per i divorzi non privi di tensioni con Carlos Sainz (mai arrivato sul sedile Red Bull) e Daniel Ricciardo: ''Sono un po' brutali - ha osservato Brown - Sainz ne è un grande esempio. Ricciardo aveva già dimostrato quanto fosse bravo, ma ha scelto di andarsene. Vettel se n'è andato. Verstappen è una grande storia e un qualcuno che loro hanno scovato. Albon, Gasly... Pierre sembra un gran pilota. Passano attraverso molti piloti...''.