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OTTO VOLTE CENTO Sono, a oggi, 799 i gran premi corsi in Formula 1 dalla Brembo, che dal 1975 ha intrapreso la sua cavalcata vincente nel mondo della Formula 1. 799 GP su 1049 gare corse nella storia, significa esserne stata parte integrante, significa aver contribuito a scriverla, significa essere quella storia. L'azienda italiana festeggerà la sua 800° presenza su una griglia di partenza domenica prossima a Sochi, in occasione del Gran Premio della Russia, un traguardo sensazionale per una realtà tutta italiana, fondata nel 1961 a Paladina da Breda Emilio Bombassei (Il nome è un acronimo nato dalle prime lettere anagrafiche del fondatore) e oggi più importante azienda al mondo per la realizzazione di impianti frenanti.
46 ANNI, 47 STAGIONI Ad avviare questa lunga serie fu una piccola fornitura di dischi in ghisa per la Scuderia Ferrari, nel lontano 1975. Una grande sfida per Brembo, che era stata fondata appena pochi anni prima - nel 1961 - ed all’epoca era ancora una piccola officina meccanica. Una stretta collaborazione con la Scuderia di Maranello che è continuata ininterrottamente sino ad oggi. Con il passare del tempo, ai dischi freno Brembo (prima in ghisa e poi in carbonio), si sono aggiunte le pinze freno, le pastiglie, le campane disco, le pompe freno sino allo sviluppo di sistemi frenanti più complessi e comprensivi di tecnologia by wire, il sistema frenante a controllo elettronico che governa la frenata posteriore delle vetture di F1 sin dal 2014. Un’escalation tecnologica che abbraccia quasi 50 anni e in cui Brembo ha sempre avuto un ruolo da protagonista con l’introduzione di soluzioni sempre più innovative ed efficaci.
Freni BMW 2008 by Brembo (Disegno di Giorgio Piola)
Disegno di @Giorgio Piola
GP RECORD Nel corso di questi 800 GP le monoposto con freni Brembo hanno calcato 56 tracciati in giro per il mondo, buona parte dei quali situati in Europa. A partire dagli anni Novanta si sono però moltiplicati i GP in Asia, che avevano fatto la loro prima comparsa in calendario nel 1976, quando Brembo era già presente in pianta stabile. Individuare due GP identici per svolgimento, condizioni meteo e protagonisti - costruttori e piloti - risulta impossibile. Di questi 800 GP il più lungo è stato il GP Svezia del 1975, con 321,44 km: vinse Niki Lauda con la Ferrari 312T dotata di dischi Brembo che quell’anno lo aiutarono a laurearsi campione del mondo.
Niki Lauda al GP di Svezia del 1975 con la Ferrari 312T
SENNA & BREMBO Il più corto è il GP Belgio dello scorso mese, anche se i 3 giri disputati si sono tutti svolti dietro alla safety car. Il GP più corto effettivamente corso è quello d’Australia del 1991 (52,92 km) vinto da Ayrton Senna con la McLaren dotata di freni Brembo che Senna aveva espressamente richiesto dopo averli utilizzati a lungo e con successo in Lotus.
Ayrton Senna (Lotus) e Nigel Mansell (Williams) tagliando appaiati il traguardo del GP di Spagna 1986 a Jerez
NESSUNO COME SCHUMI Se il campionissimo brasiliano dimostrò completa fiducia nei freni Brembo, Michael Schumacher non fu da meno, primatista in tutta una serie di voci statistiche relative agli impianti frenanti Brembo: è quello che ha corso più GP (307), ne ha vinti di più (91) ed è salito più volte sul podio (155). D’altro canto, tutti e 7 i suoi titoli iridati sono arrivati servendosi sempre dei freni Brembo. In totale sono 455 i GP vinti dalle monoposto dotate di freni Brembo, vale a dire più della metà di quelli disputati (per la precisione il 57%). 186 di questi sono stati conquistati da monoposto della Scuderia Ferrari con 21 piloti differenti, mentre i rimanenti 269 sono stati vinti da altri team che hanno portato 41 piloti sul gradino più alto del podio.
AFFIDABILITÀ Nel corso di questi 800 GP ci sono state gare decise per un’inezia come il GP USA 2002 in cui la Ferrari fece doppietta: Rubens Barrichello precedette di 11 millesimi Michael Schumacher. Memorabili anche i 14 millesimi che bastarono a Senna per battere Nigel Mansell al GP Spagna 1986. Nemmeno a dirlo, entrambe queste vittorie portarono il marchio di Brembo. Oggi giorno l’affidabilità ha raggiunto valori inimmaginabili anche solo vent’anni fa. In realtà questa è sempre stata una delle caratteristiche dei freni Brembo come dimostra il GP con meno monoposto all’arrivo nella storia della F.1: il GP Monaco 1996 concluso da sole 3 auto fu vinto da Olivier Panis con la Ligier che, guarda caso, aveva i freni Brembo.
Olivier Panis al GP Monaco 1996 con la Ligier
QUASI TUTTI Nel corso dei decenni infatti Brembo ha assicurato la fornitura dei suoi sistemi frenanti a quasi tutti i team: da quelli più blasonati sino alle piccole scuderie. In origine si trattava di parti standardizzate ma con il tempo le soluzioni sono diventate sempre più personalizzate per adattarsi alle caratteristiche progettuali delle monoposto che vanno ad equipaggiare. Oggi infatti questa attività di co-design riguarda praticamente quasi tutti i componenti destinati al mercato F1, dalle pinze freno fino ad arrivare al BBW, avendo poi come risultato finale prodotti geometricamente molto diversi tra loro.
Freni Red Bull 2009 by Brembo (Disegno di Giorgio Piola)
Disegno di @Giorgio Piola
800 DI QUESTI GIORNI La pinza freno ad attacco radiale realizzata nel 1982 e la prima pinza monoblocco che esordì in gara nel 1988 sono solo due esempi di come, fin dagli esordi, Brembo si è sempre contraddistinta per l’innovazione. Ai tempi, realizzare una pinza ricavandola da un unico blocco di alluminio sembrava un’impresa ai limiti della fantascienza. Invece, gli ingegneri Brembo, riuscirono a realizzare il programma e l’utensileria per le lavorazioni nella parte interna, ottenendo ciò che con il tempo è diventata un’icona nel mondo dell’automotive. Il risultato fece la storia dell’automobilismo, inizialmente solo per le competizioni ma in seguito fu traslato anche sulle auto stradali per garantire agli appassionati lo stesso feeling ed efficacia. D’altro canto per Brembo il trasferimento di tecnologia dalla pista alla strada è sempre stato uno dei principi fondanti. A questo serviranno gli 800 GP che Brembo si appresta a correre e ne serviranno probabilmente altrettanti per continuare a essere il leader mondiale tecnologico indiscusso degli impianti frenanti.