E il nome più complicato per un team nella storia della Formula 1 è servito, peccato che a doverlo usare sia una scuderia storica registrata con licenza italiana e con sede a Faenza. Una volta si chiamava Scuderia Minardi: splendido. Come da tradizione in Formula 1, tante squadre si sono chiamate, e si chiamano ancora oggi, con il cognome del fondatore: Ferrari, McLaren, Williams solo per dirne qualcuno. Poi nel 2006 la proprietà Red Bull e il cambio in Toro Rosso. Ci sta, d'altra parte è l'italianizzazione del nome dei nuovi proprietari. Dal 2020 al 2023 lo sponsor di abbigliamento del marchio Red Bull la fa da padrone con AlphaTauri. Mmm... è comunque ancora un nome che si legge tutto d'un pezzo, e ci può ancora stare. Ora arriviamo a Racing Bulls, o RB, sebbene il nome completo di sponsorizzazioni sia un altro: Visa Cash App RB Formula One Team.
Forget everything you know about AlphaTauri 👀
The team announce a new name for the 2024 season 👇#F1https://t.co/bKx1ZxEa4aVEDI ANCHE— Formula 1 (@F1) January 24, 2024
Certo, in realtà, ci abitueremo a chiamarla RB e Racing Bulls, mentre lo sponsor che lo precede apparirà in bella vista solo sulla livrea (che verrà svelata a Las Vegas l'8 febbraio prossimo), e ciò che lo segue non sarà letto come accade con gli altri nove team. Però, in ogni caso, quello di modificare i nomi dei team ogni ''tot'' stagioni segna una preoccupante tendenza, propria della storia della Formula 1 solo in caso di cambio di proprietà. Quest'anno c'era già stata la Sauber, che dopo un quinquennio da Alfa Romeo - nome nobile e con un tipo di accordo differente - si chiamerà Kick Sauber, in attesa del passaggio ad Audi nel 2026. Ora è la volta del team satellite della Red Bull Racing, che probabilmente ci abitueremo a chiamare solo Racing Bulls, un nome tanto simile al punto che proprio non se ne sentiva l'esigenza.