PILOTA POLIVALENTE Il grande Mario Andretti è uno degli esempi più fulgidi di quei piloti del passato in grado di primeggiare in categorie diverse del motorsport. L'italoamericano ha vinto il titolo mondiale di F1 nel 1978, ma nel corso della sua lunghissima carriera ha trionfato anche a Indianapolis, Le Mans e Daytona, dimostrandosi uno dei campioni più polivalenti della storia. Questa abitudine di mettersi in gioco al volante di vetture differenti è andata via via scemando nel corso degli anni, salvo rare eccezioni.
Mario Andretti ospite a RadioBox
IL DESIDERIO DI UN ''EREDE'' Nel corso della chiacchierata di Andretti con il podcast di MotorBox, il nostro RadioBox, l'ex pilota della Ferrari ha parlato del suo desiderio di vedere qualche stella contemporanea del motorsport tentare di ripetere le sue gesta: ''Mi piacerebbe vedere piloti che ora sono al vertice della loro carriera andare avanti e indietro tra F1 e IndyCar. Quanto sarebbe bello vedere un Leclerc o qualcun altro a quel livello lì venire qua e fare una gara Indy! Mi piacerebbe anche vedere certi giovani americani, uno in particolare Colton Herta, avere la possibilità di fare una prova con una squadra al vertice in F1. È uno che ha la volontà di arrivare in F1, ma come è stato per me, dovrebbe essere con una macchina in grado di vincere. Bisogna avere il mezzo, è l'unico modo per dimostra di cosa sei capace. È una cosa che sarebbe interessante anche per i tifosi di ognuna delle categorie, per vedere cosa saprebbe fare un pilota da una parte e dall'altra''.
L'ECCEZIONE ALONSO Come detto in apertura, sono rare le eccezioni di piloti attuali che si metteono in gioco in diverse categorie. Il nome più in vista è senz'altro quello del due volte campione del mondo di F1, Fernando Alonso. Lo spagnolo ha arricchiato il suo palmares vincendo due volte la 24 Ore di Le Mans e una volta la 500 Miglia di Daytona, mentre i sue primi due assalti alla 500 Miglia di Indianapolis sono stati decisamente sfortunati. Infine, lo scorso inverno si è cimentato anche in una gara massacrante come la Dakar. Andretti ha parlato così di Alonso: ''L'unico che vediamo che cerca di andare fuori dalla sua specialità è Fernando Alonso. Abbiamo visto che, essendo al momento fuori dalla F1, adesso cerca di vedere cosa può fare a Indianapolis, ha fatto la Le Mans con la squadra giusta - giustissima! - e ora sta provando a fare un po' di rally. Al momento è l'unicoche cerca di affrontare altre categorie, negli altri mi pare che non ci sia tanto interesse, specialmente nei piloti che sono al vertice delle loro carriere''.
IndyCar, Fernando Alonso alla 500 Miglia di Indianapolis 2017
LA GIUSTIFICAZIONE DEL CONTRATTO Andretti ritiene che al giorno d'oggi per un pilota sia più semplice specializzarsi in una categoria e continuare a vincere in quella. Certo, c'è anche lo scoglio rappresentato da contratti che impediscono loro di svolgere attività potenzialmente pericolose come correre in altre categorie, ma secondo il campione del mondo 1978 questo in realtà è un problema raggirabile: ''Oggi i piloti a quel livello sono contentissimi di specializzarsi in una categoria. È una cosa personale: tanti si nascondono dietro giustificazioni come 'il contratto me lo impedisce'. I contratti che avevo io mi proibivano di farlo. Vi do un esempio: quando ho firmato con Colin Chapman era proibito per me correre fuori dalla F1. Io lasciavo quello nel contratto, ma sapevo che non avrei ubbidito. Eravamo a Silverstone per delle prove, lui mi chiese cosa avrei fatto nel fine settimana. Gli risposi che sarei andato in America da Roger Penske per correre una gara. Colin ribattè: 'Secondo il contratto tu non lo puoi fare'. 'Oh, lo so che non lo posso fare, ma lo farò', gli risposi. Anche qui in America era così, anche nel 1982 avevo un contratto che mi avrebbe impedito di andare alla Ferrari, ma andai lo stesso''. Andretti sbarcò a Maranello, provò la veloce e sfortunata 126C2 e pochi giorni dopo conquistò una clamorosa pole position a Monza, davanti a una folla di tifosi ferraristi che per un weekend dimenticò il dolore della morte di Gilles Villeneuve e del terribile incidente di Didier Pironi.