ATTIVISMO ECCESSIVO? La lotta al razzismo è sbarcata con forza in F1 grazie a Lewis Hamilton. In Austria, sono state numerose le dimostrazioni messe in atto dal Circus contro le discriminazioni, impegnato in un attivismo impensabile fino a pochi anni fa. Iniziative lodevoli trascinate dal campione del mondo in carica nonché uomo simbolo della F1, ma che stanno attirando anche qualche critica. La più rumorosa degli ultimi giorni è senz'altro quella di Mario Andretti, il quale ritiene eccessivo il comportamento del pilota della Mercedes.
L'UGUAGLIANZA NEL MOTORSPORT In un'intervista al quotidiano cileno El Mercurio, Andretti ha spiegato: ''Rispetto molto Lewis, ma perché diventare un militante? È sempre stato accettato e ha guadagnato il rispetto di tutto il mondo. Penso che l'obiettivo di questo sia pretenzioso. Sento questo e lui sta creando un problema che non esiste. Dipingere la tua vettura di nero non so cosa porterà. Ho incontrato piloti di origini diverse e li ho sempre accolti a braccia aperte. Negli sport motoristici, indipendentemente dal tuo colore, devi guadagnarti il posto con i risultati e questo è uguale per tutti''.
GP Stiria 2020, Spielberg: Lewis Hamilton (Mercedes)
IL PRECEDENTE NELLA NASCAR Andretti ha poi denunciato l'eccessiva presenza della politica nel motorsport. Il campione del mondo di F1 del 1978 ha ricordato l'episodio del cappio trovato nel box del pilota di colore della Nascar Bubba Wallace, bollato come grave episodio razzista e poi sgonfiatosi una volta che le indagini hanno appurato che il presunto gesto intimidatorio era in realtà una semplice corda rimasta nel garage dalla precedente gara.