TITOLI DI CODA La tribolata storia tra Antonio Giovinazzi e l'Alfa Romeo Racing sta arrivando al capolinea. Il pilota pugliese resterà al volante della sua monoposto fino a fine anno, certo, ma il suo futuro sarà lontano da Hinwil e, soprattutto, dalla Formula 1. A seguito delle polemiche generate dalle parole del pilota italiano al termine dal Gran Premio del Messico, ultima di una serie di episodi che lo hanno visto penalizzato dalle scelte strategiche quantomeno discutibili prese dal muretto del team svizzero, il team principal Frederic Vasseur ha oggi risposto fissando la data dell'annuncio del nuovo pilota del team, che prenderà il posto di Giovinazzi a partire dal 2022.
FUTURO NELL'ENDURANCE Sarà il 16 novembre prossimo, il martedì successivo al Gran Premio del Brasile, quando la scuderia svizzera presenterà il suo futuro pilota. Il candidato numero uno è Guanyu Zhou, portatore di milionaria dote nelle casse del team e, fatto da non trascurare, di nazionalità cinese, e la Cina ha appena rinnovato il suo Gran Premio fino al 2025 in Formula 1, per cui avere un pilota di casa nella massima serie è nell'interesse di tutti. Altri nomi, dal campione di Formula E Nyck De Vries a quello probabile della Formula 2, Oscar Piastri, sembrano molto meno probabili. In teoria è ancora possibile persino il rinnovo di Giovinazzi, ma in pratica non sarà così. Il pilota italiano, che ha incassato la solidarietà di Lapo Elkann e di tanti atleti azzurri, da Gigi Buffon a Giorgio Chiellini, da Filippo Tortu a Jorginho, avrà probabilmente un futuro nell'endurance, sposando il progetto Hypercar della Ferrari, che sbarcherà nel WEC nel 2023.
LA STRATEGIA Nel frattempo dall'Alfa Romeo è arrivata anche la spiegazione della scellerata strategia che ha messo fuori dai giochi domenica scorsa Giovinazzi, scattato egregiamente al via e addirittura sesto al termine del primo giro, ma giunto alla fine solo 11° causa della sosta anticipata, e comunque davanti a gente come Ricciardo, Ocon, Bottas e Russell. ''A un certo punto Antonio ha avuto problemi con le gomme posteriori'' - ha spiegato Xavi Pujolar, stratega del muretto svizzero - ''credevamo che fermando lui avremmo fatto fermare anche Vettel (7° al traguardo) per difendersi dal rischio di undercut''. Al rientro in pista, però, Giovinazzi si è trovato tappato da Bottas e Ricciardo, nelle retrovie a causa di un contatto al primo giro, e non ha potuto fare nulla. ''Non ce lo aspettavamo, ci è costato la corsa. Eravamo certi di mettere Antonio in pista in scia a due auto veloci, e invece avevano un ritmo lento, forse a causa dei danni rimediati con il contatto al via. Capiamo la sua delusione''.