MotorBox.com ha svolto un test sulla Skoda Fabia R5. Al volante Umberto Scandola sulle stradine di Erbezzo
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MOTORBOX ON BOARD Salire a bordo della Skoda Fabia R5, l'auto che si è contesa il titolo del Campionato Italiano Rally fino all'ultima gara e indiscussa vincitrice del Mondiale WRC2 2016, non è una cosa che capita tutti i giorni. A Erbezzo, in provincia di Verona ho indossato le vesti di Guido D'Amore, copilota e navigatore di Umberto Scandola, driver ufficiale Skoda Italia Motorsport.
LA VESTIZIONE Indossati casco e guanti mi immergo tra i supporti tubolari che proteggono l'abitacolo e mi sistemo sul sedile del navigatore, assisitito proprio da D'Amore che mi stringe addosso le cinture da corsa con i suoi cinque attacchi. Forse stringe un po' troppo...ma non glielo dico, non voglio sembrare troppo spaventato o agitato...non di più di quello che già sono, perlomeno.
3...2...1...L'interfono è già attaccato. Me ne accorgo perchè Umberto Scandola mi chiede se è tutto ok, incrocio il suo sguardo, aspetta solo un cenno della mia mano...Faccio per alzare il braccio per mostrare il pollice in segno di assenso che lui schiaccia il gas ancor prima di aver visto il mio segnale. Un proiettile.
PRIMA STACCATA La spinta mi schiaccia contro il sedile mentre Umberto inizia a inserire una marcia via l'altra... prima, seconda, terza, quarta e nel giro di pochissimi secondi siamo oltre i 110 km/h. Mi sorprende non poco il grip della Fabia R5, l'asfalto è leggermente bagnato e in più ricoperto in parte dalle foglie cadute dagli alberi che circondano la strada, ma i pneumatici con disegno in parte slick sulla spalla e la trazione integrale mantengono la vettura incollata al suolo. La velocità aumenta e la prima curva si avvicina ma Scandola non sembra voler iniziare a frenare. La prima curva a sinistra è sempre più vicina, troppo vicina...abituato ai freni della macchina che uso tutto i giorni, so che a quella velocità non potremo mai fermarci, andremo a sbattere su quel maledetto muretto! Possibile che Umberto abbia fatto un errore?! L'impressione è che quella stupida curva non la faremo mai a quella velocità. Sto per chiudere gli occhi...
TUTTO OK Invece, Umberto Scandola, preme con decisione il freno, scala una marciae si butta con convinzione nella curva a sinistra, nessun problema per lui. Quello che stiamo affrontando è solo una parte di uno stage del Rally 2Valli, Rally che lui conosce come le sue tasche. La Skoda Fabia R5 si inserisce perfettamente. Mi domando se riuscirò a sopportare tutte le curve da qui alla fine, ma fortunatamente la prima curva è stata solo uno shock iniziale, ben presto inizio ad abituarmi alle vibrazioni e a riconoscere subito anche i più piccoli spostamenti della vettura, sentendoli salire dalle gambe fino al basso ventre. Inizio piano piano a comprendere quanto deve essere importante il ruolo del navigatore, perchè non può vedere il tracciato e deve sentire con il corpo, una curva dopo l'altra, per decidere con quale cadenza temporale suggerire le indicazioni al pilota.
PICCOLA BELVA Il rumore del 1.6 turbo riporta la mia concetrazione alla pista e ai prossimi tornanti. E' davvero adrenalinico questo tracciato e poi Umbertofa il pelo ad ogni curva, puntando il muso della Fabia prima a destra e poi a sinistra, accarezzando muretti, siepi e piccoli e grandi accumuli di pietre ai bordi delle stradine di Erbezzo, davvero troppo divertente! Al primo allungo riesco a buttare l'occhio verso il mio driver, non incrocio il suo sguardo, ma lo intuisco. Per lui, è solo un riscaldamento, non si sta impegnando più di tanto e potrebbe spingere molto di più.
SU MISURA DI UMBERTO La guida del pilota è incredibilmente pulita e in uscita dai tornanti non ha bisogno di correggere la Fabia R5, gli basta lasciarla scorrere leggermente in sovrasterzo per ritrovarla, docile e mansueta, nelle sue mani pronta a rispondere ad ogni suo comando. Ora mi vengono in mente le parole che mi ha detto prima del test "Ho fatto qualche giro prima per controllare che fosse tutto a posto, era tutto perfetto. La mia Skoda è davvero la miglior macchina del CIR".
360 GRADI La prima parte del circuito è finita, Scandola fa un bel 360° e ci ributtiamo sul tracciato per il ritorno al Service Station, nella stessa sequenza di curve affrontate in precedenza tra i boschi di Erbezzo, pronti per baciare lievemente ancora qualche muretto. Questa volta c'è tempo anche per un traverso sulla via del ritorno prima di concludere la nostra PS con un altro 360° davanti al Service, l'ultima emozione, dove i meccanici Skoda alzano la Fabia sui cavalletti.
Pubblicato da Simone Dellisanti, 05/12/2016
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