CIR 2016: tempo di tabelloni, con le pagelle del Rally Adriatico
UNA CORNICE SPETTACOLARE “Il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi e quindi il monte…” la citazione di leopardiana memoria ci proietta nello splendore delle Marche, terra che anche quest’anno ha ospitato il rally Adriatico, tra le città di Senigallia, Jesi e Cingoli, quest’ultima quartier generale di tutto l’evento.
AGONISMO ESTREMO Ma di tempo per gustare e apprezzare la poesia, in questo weekend ce n’è stato davvero poco, praticamente niente. E non si è trattato del normale incalzare della gara, con i suoi ritmi esasperati e l’agonismo a fior di pelle. No, questa edizione del rally Adriatico, prima gara su terra della stagione, è stata a dir poco memorabile.
COPPIA VINCENTE Combattuta, accesa fino all’ultima prova speciale, sia in gara 1 sia in gara 2 e, fatto da non trascurare, capace di portare alla ribalta alcuni nomi, non del tutto nuovi, ma non sempre avvezzi a frequentare le posizioni da podio del campionato italiano rally; questo naturalmente a discapito di alcune delle vecchie volpi della Serie rallystica tricolore. In tutto questo rimescolamento, chi non ha battuto ciglio, nonostante il polverone sollevato nelle varie prove speciali, è stato Umberto Scandola, con il fido e prezioso copilota Guido D’Amore.
E FANNO 4 L’equipaggio della Skoda motorsport Italia ha centrato il quarto successo consecutivo al rally Adriatico, vincendo sia gara 1 sia gara 2, dopo due intense battaglie. La prima contro Simone Campedelli, secondo in gara 1 e nella classifica finale del rally, all’esordio con la Ford Fiesta R5 alimentata a gpl e gestita dal team Brc. La seconda contro Dennis Colombini e Flavio Zanella, anche loro in gara con una Skoda Fabia R5.
UNA PANORAMICA E proprio Colombini è stata la grande sorpresa di questo rally Adriatico. Certo, le sue doti di ottimo terraiolo erano note a tutti ma due giorni di gara così consistenti e veloci non erano forse in molti ad aspettarseli. Al quarto e al quinto posto della classifica finale hanno chiuso rispettivamente Basso e Andreucci, entrambi, per motivi diversi, alla peggior interpretazione, almeno fino a qui, della loro stagione. Grazie a questi risultati, nella classifica generale del campionato italiano rally, Scandola si è portato a otto punti e mezzo da Andreucci, riducendo sensibilmente il suo distacco dalla vetta.
Ma adesso, spazio alle pagelle del rally Adriatico:
Scandola/D’Amore – Skoda Fabia R5: P-e-r-f-e-t-t-i !! Non hanno sbagliato praticamente nulla. Oltre a vincere sette delle dodici prove speciali in programma, che già di per sé è un bottino di lusso, l’equipaggio della Skoda non ha commesso errori. Dato di non poco conto in una gara su terra, per di più così “tirata”. Partivano con i favori del pronostico e nonostante questo hanno saputo gestire al meglio la pressione; oltre a quella hanno gestito al meglio anche le gomme, Michelin nel caso specifico, rivelatesi davvero performanti sulla terra dei colli marchigiani. Con la doppia vittoria in gara 1 e in gara 2, ottenuta, come dicevamo, contro avversari incredibilmente agguerriti come Campedelli e Colombini, Scandola e D’Amore hanno decisamente riaperto il campionato, approfittando anche della debacle di Andreucci, soltanto quinto assoluto nella classifica generale del rally. Il rally Adriatico potrebbe rappresentare la svolta per Scandola e la Skoda, che fino ad ora avevano ottenuto una sola vittoria, in gara 1 al rally di Sanremo. Ora servirà, necessariamente, la continuità dei risultati. Velocità e solidità hanno, una volta di più, dimostrato di esserci. Scandola e D’Amore, voto: 10
Campedelli/Fappani – Ford Fiesta R5 gpl: La conferma! Sì, proprio la conferma che molti giovani talenti del rallysmo tricolore, con la macchina giusta e un team adeguato alle spalle, possono fare davvero bene e non vivere solo di qualche saltuario exploit. Lo ha dimostrato poco tempo fa Nucita al “Targa Florio”, lo ha messo ulteriormente in evidenza Simone Campedelli, insieme al copilota Danilo Fappani, al rally Adriatico. Per loro, l’occasione era ghiotta; portare in gara la Ford Fiesta R5 a gpl, con la quale fino ad ora Giandomenico Basso aveva costantemente ottenuto risultati eccellenti in ogni tappa del campionato italiano. L’operazione, che ha visto coinvolti il team Orange 1 e il team Brc è stata senza dubbio un successo. Campedelli si è adattato immediatamente alla nuova arma, e ha ottenuto un secondo posto in gara 1, un terzo in gara 2, per chiudere secondo assoluto della classifica generale. In più, mantenendo un passo di gara sempre costante e veloce. Siamo già curiosi di vederlo in azione alla prossima gara, ancora su terra; il rally di San Marino. Campedelli e Fappani: voto 9
Colombini/Zanella – Skoda Fabia R5: E’ stato un “crescendo rossiniano” e considerando i natali pesaresi di Gioacchino Rossini, ci sembra di essere assolutamente in tema. Dopo un avvio un po’ stentato, Dennis Colombini ha trovato finalmente “la quadra” della sua Skoda Fabia R5. Prima andando a vincere la prova conclusiva della gara 1, la ps “Città di Cingoli”, e poi disputando una gara 2 memorabile, penalizzata soltanto da una gestione delle gomme che nel finale non gli ha consentito di esprimersi al massimo nella difesa dalla rimonta e dagli attacchi di Umberto Scandola. E probabilmente, alla fine Colombini e Zanella ci sono pure rimasti male, perché arrivare all’ultima speciale di giornata ancora primi, anche solo per tre decimi di secondo, e vedersi battuti per un secondo, non è faccenda facile da digerire. Ma in realtà Colombini ha dimostrato di essere una splendida realtà del movimento rallystico italiano. Speriamo vivamente che possa avere altre future occasioni, per esprimere tutto il suo talento. Alla fine, il terzo posto assoluto nella classifica del rally Adriatico è un gran bel premio. Colombini e Zanella: voto 8,5
Basso/Granai – Ford Fiesta R5: Con il senno di poi, quindi proprio adesso, la scelta di saltare dal sedile della Ford Fiesta R5 a gpl a quello della Fiesta R5 a benzina, non sembra proprio da annoverare tra le migliori idee dell’anno. Ma ormai, le cose stanno così e Basso, dopo la delusione della gara 2 al rally Targa Florio, si vede costretto a incassare un’altra delusione. Al rally Adriatico, l’ex campione europeo e il copilota Granai, non hanno mai trovato il ritmo giusto, vedendosi addirittura costretti, a causa dello stallonamento di un pneumatico, a cedere la quarta posizione ad Andreucci proprio al termine di gara 1. Una beffa. Gara 2 è stata invece senza infamia e senza lode, questa volta segnata, a quanto pare, da un problema alla barra stabilizzatrice. Fatto sta che nella classifica del campionato Basso è stato scavalcato da Scandola e Andreucci rimane sempre molto lontano. La fase centrale della stagione non sta di certo sorridendo al “Giando”. Basso e Granai, voto: 6
Andreucci/Andreussi – Peugeot 208 T16 R5: Che a Paolo Andreucci, quando si profila il momento di andare al rally Adriatico, vengano “le bolle”, è un dato ormai assodato. Scherzi a parte, "Ucci" non ha mai particolarmente amato questa gara, nella quale raramente è riuscito a esprimersi al meglio. E pure questa volta, le cose non sono andate diversamente. Vero che partire davanti a tutti in una gara su terra è un’autentica disgrazia, obbligati a fare da “spazzini” e pulire le traiettorie per gli altri, ma l’impressione è che “Ucci” e “Ussi” questa volta avrebbero faticato in ogni caso per ottenere una posizione da podio. Va comunque sottolineato che la pessima posizione di partenza, obbligata come da regolamento, li ha costretti anche a scelte di gomme quanto meno azzardate. Certo, la doppia vittoria di Scandola ha ridimensionato la fuga dell’equipaggio di Peugeot Sport Italia nella classifica generale, anche se otto punti e mezzo rimangono ancora un margine interessante. Ma già a partire dal prossimo rally di San Marino una reazione sarà d’obbligo. Andreucci e Andreussi, voto: 5,5