CIR 2016: Basso e la sua Ford Fiesta R5 vincitori, weekend difficile per Andreucci e Andreussi con la Peugeot
FORTI EMOZIONI Il rally di San Marino, quinta prova del Campionato Italiano, giro di boa secco della stagione, ha sancito che le emozioni …. arrivano “Dal Basso”… Lui, al secolo Giandomenico Basso, il “Giando” per chi ha affinità con il colorito gergo dell’ambiente rallystico. Un pilota che ha un curriculum bello corposo, da trasportare con il carrello, e che a discapito di qualche risultato che lo voleva, a metà stagione, come terza forza del campionato, ha invece rimesso tutto in gioco, con una doppietta perentoria e indiscutibile sulle stradine a volte tortuose, a volte da linea dell’alta velocità, proposte da questa edizione del rally di San Marino.
I PROTAGONISTI A prepararsi per il party in spiaggia non sono solo il “Giando” e il fido copilota Lorenzo Granai, ma anche Simone Campedelli e Danilo Fappani, secondi nella classifica generale del rally, e ancora di più il team Brc che ha già prenotato tutta la prima fila degli ombrelloni con vista sul bagnasciuga. Con tanto di Ford Fiesta R5, in doppia versione a benzina e gpl, ben esposte. Nel weekend difficile di Paolo Andreucci, Anna Andreussi, e della Peugeot, conclusosi con un ritiro e il quarto posto della seconda tappa, Basso ha approfittato in pieno del mezzo passo falso dei rivali nella rincorsa al titolo tricolore. Umberto Scandola e Guido D’Amore, invece, con la Skoda Fabia R5, hanno dato l’impressione di essere come il tennista che ha bisogno di tanti punti buoni per chiudere il set ma che poi non è detto che riesca a vincere la partita. Insomma, hanno faticato molto, tirato e preso racchettate, e raccolto non poco, ma cinicamente, quando il tuo rivale è in difficoltà, bisogna essere pronti ad approfittarne come in effetti è riuscito a fare Basso. Quando mancano tre rally, e sei tappe, alla fine del campionato, Andreucci, Scandola e Basso sono divisi da 2,75 punti, come a dire, scusate, fino a qui abbiamo scherzato, anche se non va dimenticata, nell’ottica del punteggio finale, la concessione dei due scarti per ogni pilota. Anche se in realtà poco cambia. La situazione è straordinariamente equilibrata e anche senza vestirsi da Mago Merlino non è difficile immaginare che così sarà fino alla gara conclusiva, il rally Due Valli.
LE PAGELLE:
BASSO / GRANAI – FORD FIESTA R5: “Un bambino dispettoso che si avvicina alla tavola imbandita. E …. zac …. sfila la tovaglia facendo volare piatti e bicchieri come se dovessero costituire all’istante un nuovo sistema solare. Di vettovaglie. Ce lo immaginiamo così, con la faccia “birbona” e divertita il buon Giandomenico Basso, che per essere uno che con la Fiesta R5 non aveva mai vinto una gara su terra, beh, in effetti, l’ha proprio combinata grossa. E non era nemmeno così facile, perché è vero che se al San Marino parti davanti a tutti ti conviene dotarti di una pala meccanica o direttamente di un escavatore, ma è altrettanto vero che se parti dietro rischi di trovare in traiettoria detriti che fanno concorrenza alla stazza delle meteoriti, e per orientarti nella polvere l’unica soluzione possibile sono gli occhiali a raggi infrarossi, non le patacche che promettevano di guardare attraverso le pareti eh…. Al rally di San Marino, il “Giando” ha vinto 7 prove speciali su 11, ed è apparso l’unico in grado di gestire al meglio le gomme. Oltre ad aver trovato un set up che più bilanciato di così non si poteva. E anche questo è un aspetto da non sottovalutare quando si parla di pneumatici. La gara perfetta nel momento perfetto, e ambizioni per il titolo tricolore rincuorate e corroborate con il sempre insostituibile ricostituente della vittoria.
BASSO E GRANAI, VOTO: 10 E LODE
SCANDOLA / D’AMORE – SKODA FABIA R5: “Non è la prima volta che vedersi appioppare il ruolo di favoriti, porta male, rogna … e altri coloriti e collaudati termini adatti all’occasione. Dopo i successi al rally Adriatico, il duo della Skoda sembrava poter sferrare l’attacco decisivo. Accerchiato il nemico, non restava che scegliere il giorno e l’ora. Ma non tutto è filato per il verso giusto. Non che sia stata una disfatta, ma quando hai ormai fatto la bocca ad un piatto di maccheroni, dover ripiegare su un’insalatina, anche se condita bene, eh beh, fa un po’ girar gli zebedei. Il set up, le gomme (complicate da gestire per tutti in questa gara) , la valvola pop off. Una sequenza di problematiche che ha più volte tarpato le ali a Scandola quando sembrava arrivato il momento di spiccare il volo. Un esempio. Alla fine della prima tappa, come da tradizione il rally di San Marino propone il doppio passaggio di una prova che arriva fino alla Porta della Città. La particolarità è che il fondo è asfaltato, liscio e ben levigato, mentre le gomme sono da terra, per di più consunte e stressate da una giornata intera a masticare sassi e polvere. Da alcuni indizi, la iniziale scelta conservativa di Umby e della Skoda, quindi una mescola più dura, potrebbe rivelarsi vincente sull’asfalto e capace di rovesciare la classifica. Non sarà così. La valvola pop off che regola il turbo fa le bizze e con la tattica, probabilmente giusta, Scandola può giusto apparecchiare la tavola e mangiare l’insalatina…. Si vede che doveva andare così. Se non gira non gira….
SCANDOLA / D’AMORE – VOTO: 8
CAMPEDELLI / FAPPANI – FORD FIESTA R5 GPL:”Se vi diciamo che l’avevamo già detto, e che bisogna dare spazio ai giovani talenti del rallysmo nazionale (sembra il discorso di una campagna elettorale, chiedo scusa….) corriamo il rischio che ve ne andiate a leggere altrove. Però, mannaggia, questa è la verità. Simone Campedelli e l’esperto copilota Danilo Fappani, da quando hanno ereditato da Basso la Ford Fiesta R5 alimentata a gpl, hanno davvero fatto grandi cose. Al rally di San Marino, in particolare, hanno ottenuto un secondo e un terzo posto nelle due tappe, e il secondo posto assoluto nella graduatoria generale. Campedelli sulla terra è sempre andato forte, una specie di chef che come piatto della casa propone pietre, fango e polvere. Ma rispetto al passato sembra aver trovato maggior consistenza e continuità, che per farla breve significa meno errori e più punti. Ma le prestazioni di Campedelli e Fappani, volendo, e noi vogliamo, potrebbero essere lette anche sotto un’altra forma. Da una parte i punti, pesanti come i sassi del “San Marino” portati alla causa del marchio Ford nella lotta per il titolo Costruttori, e dall’altra la sua possibile intrusione nella bagarre per la classifica piloti. L’idea di poter affiancare a Basso un pilota veloce in grado di togliere punti a Scandola e Andreucci deve certo essere passata per la testa ai responsabili del team Brc. Naturalmente è un eufemismo, è chiaro a tutti che le cose stanno così.”
CAMPEDELLI / FAPPANI – VOTO: 9
ANDREUCCI / ANDREUSSI – PEUGEOT 208 T16 R5: “Quando sei un pilota vincente, affidabile, spesso a braccetto con la perfezione, eh beh, un errore ci può anche stare. Eccome. Era dal rally del Salento, anno 2008, che Paolo Andreucci e Anna Andreussi non erano costretti a ritirarsi dal un rally per una uscita di strada. A spulciar bene, roba da guinness dei primati. Ma è anche per questo motivo che la botta fa più male e la delusione suona più profonda. Ma loro sono “Ucci” e “Ussi”, non una coppia qualsiasi. Giusto per capirci meglio. Quando, dopo l’uscita di strada, Paolo si è scusato per l’errore, Anna gli ha ricordato che non è dal lui scusarsi, che non era giusto, che lui è ancora il miglior pilota nelle gare su terra e che bisognava rimboccarsi le maniche per il giorno dopo. Non so se avete capito la forza che anima questi due…. Detto questo, non è che le cose stessero funzionando al meglio nella prima tappa, ma dopo il primo parco assistenza, la scelta delle gomme avrebbe probabilmente consentito un recupero, soprattutto nelle due prove finali su asfalto. Alla fine, resta il dato di fatto di un bottino del rally di San Marino magro come le modelle della Fashion week, quindi decisamente troppo, riassunto nel solo quarto posto della seconda tappa. Ma le gare su terra adesso sono finite, e con queste anche l’evidente svantaggio per “Ucci” di dover partire per primo in condizioni oggettivamente sfavorevoli. Certo, il tentativo di fuga è fallito e finito, Scandola e Basso hanno recuperato tutto il ritardo che avevano accumulato nella classifica generale, ma se conosciamo bene Paolo e Anna questo non sarà altro che il principale motivo che li spingerà con ancora maggiore forza verso questa entusiasmante sfida per il titolo tricolore rally 2016.
ANDREUCCI / ANDREUSSI – VOTO: 5,5