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Opel Speedster Turbo 2.0


Avatar Redazionale, il 23/09/04

20 anni fa -

Un cavallo ogni 4,7 chili. La nuova Speedster Turbo punta tutto sul rapporto tra peso e potenza. Cronometro alla mano, ce n'è abbastanza per fare impallidire anche le più celebrate supercar.

PECORA NERA

Senti il nome Opel e ti vengono in mente vetture da famiglia, razionali, con un design rigoroso e con un senso pratico tutto tedesco. Ogni regola ha però le sue brave eccezioni e così, a breve distanza dalla presentazione della Tigra Twin Top, la Casa di Ruesselsheim torna a cimentarsi sul tema di quella che è un po’ la pecora nera di famiglia, la Speedster.

VECCHIA MANIERA

Un’auto capace di far venire i lucciconi ai nostalgici delle sportive vecchia maniera, specie ora che la gamma si amplia con l’arrivo di una nuova versione Turbo che eredita dall’Astra il motore due litri da 200 CV. E’ un valore identico a quello erogato dalla Speedster sovralimentata di cui avevamo già parlato un annetto e mezzo fa, rimasta poi però sempre fuori dai confini italiani.

TOCCA A NOI

Questa, invece, pare che possa essere la volta buona anche per noi, anche se al momento le classiche domande "quando?" e "quanto?" restano senza risposte certe. Nessun mistero, invece, sulle caratteristiche della spiderina tedesca, nelle cui tubazioni scorre però anche un po’ di sangue inglese. La Speedster continuerà infatti a essere assemblata a mano nello stabilimento della Lotus Cars di Hethel, con amorevole competenza, dagli esperti operai britannici.

OCCHIO AL DETTAGLIO

Per riconoscere questa nuova Speedster da quella aspirata venduta sinora dalle nostre parti ci vuole un occhio fino. I particolari che cambiano sono molti ma per tutti le modifiche sono abbastanza lievi. Gli spoiler anteriore e posteriore hanno ora un profilo un po’ più marcato mentre dalla mascherina scompare la barra trasversale per ottimizzare i flussi d’aria verso il radiatore.

APPETITOSA

A rinfrescare le idee al motore (in posizione centrale dietro l’abitacolo) e ai suoi organi vitali provvedono le ampie bocche che si aprono più voraci che mai lungo la carrozzeria. Realizzata in fibra di vetro, quest’ultima mantiene le note forme squadrate, con spigoli vivi a destra e a manca e mille dettagli che fanno venire l’acquolina in bocca ai appassionati. A mo’ di ciliegina sulla torta ci sono il doppio terminale di scarico sovrapposto dal sound esaltante e i cerchi a cinque razze da 17", con pneumatici anteriori da 175/55 e posteriori da 225/45.

UNA SCHEGGIA

Come detto, la principale novità sta nel motore, i cui 200 CV a 5500 giri fanno il paio con la coppia massima di 250 Nm, erogati con puntigliosa costanza tra i 1950 e i 5500 giri. Con un peso di soli 930 kg, la Speedster riesce così a bruciare lo 0-100 in soli 4,9 secondi, lasciando con un palmo di naso fior di sportivone di grido. Non è tutto: in quinta passa da 80 a 120 in 6,7 secondi e dandoci dentro col gas si possono superare i 243 km/h. Difficile chiedere di più…

COLLAGE

Chiaramente anche l’assetto è stato accordato ad arte per permettere di sfruttare al meglio le prestazioni, con le molle irrigidite del 10%. Immutati sono invece il telaio monoscocca, confezionato incollando tra loro estrusi d’alluminio, e l’impianto frenante, che si compone di quattro dischi ventilati e traforati. Poche novità infine anche nell’abitacolo. La plancia minimalista in alluminio ha ora la parte superiore verniciata di nero e la strumentazione ha un nuovo indicatore della benzina.

Pubblicato da Paolo Sardi, 23/09/2004
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