SOFT LOCKDOWN Tutto chiuso, anzi no. Non come a marzo e aprile. Con l’entrata in vigore, a partire dal 6 novembre e fino al 3 dicembre 2020, delle misure a zona per il contenimento del contagio da Covid-19, introdotte dal Governo con il Dpcm 3 novembre 2020, concessionarie e officine di autoveicoli restano aperte su tutto il territorio nazionale, comprese le cosiddette “zone rosse”, che al momento interessano le regioni Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Le attività della rete di vendita e assistenza autoveicoli, insieme a quelle di rivenditori di parti e accessori, gommisti inclusi, rientrano infatti nella lista delle attività di commercio al dettaglio ritenute necessarie.
SENZA ALTERNATIVE L'apertura al pubblico di autosaloni e officine è ovviamente soggetta al rispetto delle disposizioni relative all’autocertificazione dei movimenti e all’applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19, sottoscritto il 24 aprile scorso. “In una fase così difficile per il Paese, la filiera automotive italiana non può che sposare pienamente l’appello a rispettare tutte le prescrizioni e misure di sicurezza in vigore per contrastare l’aggravamento della pandemia – afferma Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA, Associazione nazionale filiera industria automobilistica – a tutela di tutti i lavoratori, fornitori e clienti. Proseguire le attività è tuttavia quantomai importante in questi mesi. Per evitare un nuovo tracollo del mercato, che provocherebbe conseguenze devastanti per il settore''.