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Viaggio nel Mondo di Volvo (Mondo con la lettera maiuscola)


Avatar di Mario Cornicchia, il 08/09/24

3 mesi fa - Un viaggio nel mondo di Volvo, la regina di Goteborg

World of Volvo: diario di un viaggio al centro della Casa svedese
Un viaggio nel mondo di Volvo: dal museo di World of Volvo al Battery Lab, dal Safety Center alla galleria del vento

A Goteborg, in Svezia c’è un mondo, un mondo di Volvo. Letteralmente e praticamente. Nel centro di Goteborg è appena stato inaugurato il World of Volvo e a Goteborg nascono, da sempre, le Volvo, nei suoi reparti di Ricerca e Sviluppo e nella fabbrica di Torslanda.

La prima Volvo OV4 in esposizione al museo di World of VolvoLa prima Volvo OV4 in esposizione al museo di World of Volvo

WORLD OF VOLVO

Una grande nave spaziale è atterrata nel centro di Goteborg, uno di quei dischi volanti che nell’immaginario fantascientifico sparano un raggio luminoso e rapiscono gli umani. Se non fosse costruito in legno, il World of Volvo sembrerebbe davvero un disco volante, ma il suo approccio agli umani è assolutamente pacifico. Al suo interno vengo accolto da Volvo d’epoca e Volvo moderne, che siano auto o trattori per autotrasporto. Una gradinata sembra puntata sullo spettacolo del tramonto nordico, quando c’è ovviamente. Al terzo piano un raccolto museo ricostruisce la storia di Volvo, dalla prima OV4 del 1927. Poi la Amazon del '56 per arrivare a storia più recente con le 240 Polar e 244 turbo, con le 960 fino ad arrivare alla prima serie della XC90.

La Volvo P1800 detentrice del record con oltre 5.000.000 di chilometri percorsiLa Volvo P1800 detentrice del record con oltre 5.000.000 di chilometri percorsi

PRECORRE I TEMPI Una serie di concept accompagnano nell'evoluzione stilistica e tecnica delle Volvo, soprattutto in fatto di sicurezza. Come la Volvo VESC (acronimo di Volvo Experimental Safety Car) del 1972, con paraurti grandi come parabordi nautici e la telecamera posteriore con un obiettivo grande come il tubo di una stufa e un monitor in bianco e nero piazzato al centro della plancia. L’accento, per concept e auto di produzione è sulla sicurezza, e non poteva essere altrimenti. Ma al World of Volvo trovate persino la splendida Volvo P1800 rossa di Irv Gordon, nel Guinness World Record per i suoi 5.230.000 km percorsi: sicurezza e affidabilità vanno a braccetto. Oltre al museo e a 4.500 metri quadri dedicati a esposizioni interattive, all’ultimo piano si trova un bar ristorante con vetrate a 360 gradi per ammirare il tramonto o la vista completa su Goteborg. Stile scandinavo minimalista, tanto legno e la consueta eleganza non sfarzosa Volvo in ogni angolo del World of Volvo: chi apprezza queste svedesi si troverà a casa.

World of Volvo, il Battery LabWorld of Volvo, il Battery Lab

IL BATTERY LAB

Il World of Volvo è la parte pubblica di Volvo, mentre io posso entrare nel cuore della Casa, dove le svedesone vengono pensate e progettate. La prima tappa è il Battery Lab, reparto inaugurato nel 2017 e in continua evoluzione, importante perché non dobbiamo dimenticare che le prossime Volvo saranno 100% elettriche. In questo reparto si progettano e si mettono alla prova le batterie del futuro prossimo. Vengono testate in quelle che sono definite room, a temperatura ambiente, o chamber, dove si simulano condizioni climatiche estreme da -30 a +70 gradi, delle vere e proprie casseforti climatizzate e zeppe di sensori per mettere alla prova nuove celle e nuovi pacchi batteria con i sistemi di raffreddamento dedicati per ognuno di essi.

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Al lavoro nel Battery Lab VolvoAl lavoro nel Battery Lab Volvo

LA GALLERIA DEL VENTO

La seconda tappa è più interessante e anche divertente, è la galleria del vento che Volvo ha costruito nel 1986, aggiornata e adeguata negli anni. Come le pale della ventola, prima costruite in legno e ora in fibra di carbonio o la dotazione elettronica di sensori e attrezzature di analisi dei dati. Interessante la piattaforma su cui è ancorato il modello analizzato: a partire dai quattro ancoraggi, dotati di sensori per registrare il carico aerodinamico e della forza per variare l’assetto dell’auto e verificarne l’aerodinamica in condizioni differenti dall’assetto neutro, come in caso di traino o di salite e discese. La piattaforma può ruotare per simulare l’effetto del vento laterale e un nastro scorre sotto la carrozzeria per simulare l’asfalto in corsa.

La turbina del Wind Tunnel VolvoLa turbina del Wind Tunnel Volvo

BEL VENTILATORE! La turbina gira fino a 300 giri al minuto producendo un flusso di aria fino a 50 km/h, amplificato fino a 250 km/h da un imbuto davanti alla piattaforma che produce l’effetto Venturi. La galleria può riprodurre l’effetto dell’irraggiamento solare e può essere climatizzata da 20 a 60 gradi per simulare, oltre all’aerodinamica, anche i flussi della climatizzazione per i climi caldi. Ma può essere utilizzata anche per studiare il rumore o come si comporta la pioggia sulla carrozzeria. Perché è anche divertente? Perché dopo aver percorso l’anello lungo 165 metri che la costituisce (la ventola, per esempio, sta dalla parte opposta del tunnel dove si trova la piattaforma) mi sono confrontato con un flusso di aria a 70 km/h, provando che la posizione di Superman con il pugno in avanti è davvero aerodinamica.

Nel simulatore del World of VolvoNel simulatore del World of Volvo

IL SIMULATORE DI GUIDA 

Anche la terza tappa è potenzialmente divertente. È l’area dove la realtà viene simulata, per accorciare i tempi di progettazione e di sviluppo. In questo reparto viene utilizzata la realtà virtuale per simulare situazioni reali, come la praticità e l’ergonomia di un abitacolo, per mettere a punto e affinare un layout e la funzionalità dei comandi. Esiste anche una XC90 attrezzata per sostituire all’arredamento di serie un arredamento virtuale che è possibile guidare realmente. Ma al centro, nei posti posteriori, c’è un secondo posto di guida, non si sa mai… Questa è anche l’area del simulatore di guida inaugurato nel 2014, un sistema tutto italiano con cui si mettono a punto, virtualmente, le reazioni dell’auto e si testano le sensazioni di chi si mette al volante,. Solo potenzialmente divertente, sul simulatore non ci sono salito.

I manichini ''dummy'' dopo un crash test al Volvo Safety CenterI manichini ''dummy'' dopo un crash test al Volvo Safety Center

IL SAFETY CENTER

Last but not least l’area sicurezza di Volvo, dove la proverbiale sicurezza delle svedesi nasce e si evolve. Da quando le Volvo Amazon venivano lanciate in discesa per il crash test e, nel 1959, le Volvo furono le prime ad adottare di serie le cinture di sicurezza a tre punti gli strumenti per rendere le Volvo sempre più sicure gli strumenti si sono evoluti, dal Traffic Accident Research Team, la squadra che dagli anni 70 analizza gli incidenti realmente avvenuti sulla strada fino al Safety Center inaugurato nel 2000. È qui che la Volvo mette alla prova materialmente le sue auto nei crash test. Un impianto sofisticato, con due rampe di lancio, di cui una può ruotare intorno al centro per simulare impatti ad angoli fino a 90 gradi e dopo si possono lanciare veicoli fino a 3,5 tonnellate di peso fino a 120km/h contro barriere fisse, tra cui una dal peso di 850 tonnellate. C’è anche la sagoma di alce, impatto più frequente di quanto si pensi nei paesi nordici.  Dove ogni giorno uno do due crash test vengono portati a termine, non davanti a miei occhi, però. Peccato il ricordo dell’ultimo crash test a cui ho assistito ancora mi fa venire la pelle d’oca, pur sapendo che a bordo ci sono soltanto dummy. E se in Volvo esistono manichini femmina dal 1995, ora l’obiettivo è Zero Collision, per eliminare il problema a monte grazie alla massima evoluzione degli ADAS e alla guida autonoma.


Pubblicato da M. A. Corniche, 08/09/2024
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