Da Pechino alla Svezia andata e ritorno: Volvo sta cambiando strategia di marchio, con più attenzione al lato umano. Da Francoforte i primi segni del cambiamento.
C’ERA UNA VOLVO Se c’è un marchio che ha saputo costruirsi un posizionamento di nicchia, riuscendo a bilanciare quasi perfettamente immagine e valori rassicuranti come sicurezza e affidabilità, questo è Volvo. Un po’ perché le condizioni climatiche del nord Europa non lasciavano spazio a sconti su qualità e robustezza di meccanica e carrozzeria, e molto grazie a felici intuizioni.
EVOLUZIONISMO Non occorre neppure andare troppo indietro con la memoria. Basta ricordare il fenomeno di costume commerciale con la Polar e le sue eredi che hanno cavalcato le strade tra gli Anni 70 e 90 mietendo consensi trasversali. O ancora, l’intuizione 480 che, rifacendosi sempre in Casa alla P1800ES, aveva inaugurato il concetto di compatta premium. All’epoca, è un fatto, i tedeschi non c’erano ancora arrivati e ci pensava solo la Golf a cantare e portare la croce. Ora da Pechino, in omaggio all’azionista Geely, arrivano due notizie che segneranno lo sviluppo del marchio Volvo. La prima non può che essere positiva per i numeri: le Volvo si vendono bene in Cina. La seconda che riguarda una nuova strategia di marca, avrà riflessi sui prodotti e sui futuri clienti.
NUMERI CINESI Una crescita del 36%, con un totale di 21000 immatricolazioni nella prima metà del 2011, non lascia spazio a dubbi. Le Volvo in Cina sono apprezzate, complice anche il supporto i una rete di vendita che ora può contare su 117 dealer. Il modello preferito è il Crossover XC 60, seguito dalle berline S80 e S60. Il piano di espansione locale sembra destinato a crescere, considerando che sono iniziati i lavori per la costruzione di uno stabilimento dedicato alla produzione e gli studi per un secondo. Ma oltre ai numeri, per sviluppare un marchio serve una strategia e prodotti che incontrino i gusti dei clienti. Disposti ad entrare nei concessionari a comperare. E anche qui ci sono novità.
UMANOCENTRICO La nuova strategia Volvo prevede un riposizionamento del marchio con un approccio più attento al lato umano. Una strategia umanocentrica da comunicare con i nuovi prodotti e servizi da offrire al cliente. Gli uomini Volvo si dicono consapevoli di avere grandi tradizioni e valori da riscoprire e accentuare in quest’ottica, come la sicurezza ad esempio. Senza tralasciare l’aspetto luxury e premium.
COME SARANNO Fuori dal linguaggio patinato del marketing e dei comunicati stampa significa che probabilmente le prossime Volvo saranno molto diverse sotto il profilo del design e del look&feel. Soprattutto perché manca dalle dichiarazioni ufficiali ogni accenno alla sportività, elemento che invece gli ultimi anni ha visto le svedesi impegnate con strizzatine d’occhio assortite fatte di tetti rastremati, body kit e cerchi extralarge.