Il mercato migra verso i Suv, per il mitico Maggiolino non c'è futuro. Dopo 80 anni cala il sipario su un'auto che ha fatto epoca
THAT'S ALL FOLKS Addio piccolo grande Maggiolino, riposa in pace nell'Olimpo dell'automobilismo. Al popolo, l'Auto del Popolo non piace più: meglio Suv a guida alta e dallo stile più contemporaneo. E così una delle vetture simbolo della storia, l'auto che dalla Germania nazista prese a poco a poco a colonizzare il mondo intero, esce definitivamente di produzione. Volkswagen toglierà corrente alle linee dello stabilimento messicano di Puebla a luglio 2019. 80 anni di vita, come un essere umano. E per tutti noi amanti dei motori, seppellire il vecchio Beetle sarà proprio come perdere un amico.
FINAL DESTINATION Per i superstiti della comunità dei Beetle-addicted, a parziale consolazione Volkswagen annuncia come canto del cigno della propria antesignana due edizioni speciali: Final Edition SE e Final Edition SEL. Sia in carrozzeria chiusa che cabriolet, ambedue le versioni di commiato saranno distinte da esclusivi dettagli esterni ed interni.
SACRIFICATA Dal 2015, anno dello scoppio del famigerato dieselgate, Volkswagen ha concentrato gran parte degli sforzi nel tentativo di detergere l'immagine di un marchio a serio rischio di reputazione negativa. Spazio così a una radicale rivisitazione della gamma, e a un'accelerazione verso turn over dei prodotti e progressiva elettrificazione. E benché il Ceo Herbert Diess avesse anche considerato l'ipotesi di un Maggiolino a zero emissioni, il percorso è stato poi abbandonato in favore di progetti al 100% nuovi.
LARGO AI GIOVANI Col mercato ormai sbilanciato, da una parte all'altra dell'Atlantico, verso sport utility e crossover, per l'icona Volkswagen per definizione si è perciò deliberato per la soppressione. Sarà semmai la compatta I.D. Neo, a partire dal 2020, l'Auto (elettrica) del Popolo. Erede ideale di Beetle, ma dai contenuti radicalmente diversi. E prima che uno zero emission vehicle possa solo avvicinare i successi della progenitrice dell'automobile moderna, chissà quanto tempo passerà.
BEETLE STORY Era il 28 maggio del 1937, quando veniva fondata a Berlino la "Gesellschaft zur Vorbereitung des Deutschen Volkswagens mbH“ (Società a garanzia limitata per la costruzione dell'automobile popolare tedesca) con un capitale sociale pari a 480.000 Marchi del Reich. Da questa iniziativa furono poi poste le basi per la nascita dello stabilimento di Wolfsburg. Avendo affidato la costituzione dell'Azienda al “Deutsche Arbeitsfront”, il sindacato unico hitleriano chiamato “Fronte del Lavoro”, i nazionalsocialisti strumentalizzarono un progetto che aveva affascinato fin dagli inizi del secolo gli ingegneri automobilistici e l'opinione pubblica: la realizzazione di una “Volkswagen”, letteralmente “Auto del Popolo”.
HEROES LIVE FOREVER Incaricato dall'Associazione Nazionale delle Industrie Automobilistiche di realizzare tale progetto fu nel 1934 Ferdinand Porsche, che col suo team composto da Karl Rabe, Franz Xaver Reimspieß e Ferry Porsche sviluppò una vettura (il Maggiolino, entrato nella produzione di serie nel 1938) che, con la sua inconfondibile silhouette, avrebbe sin da subito scritto pagine straordinarie. Moltiplicandosi in oltre 20 milioni di esemplari, e dando vita nel 1998 a una rievocazione che tuttavia non ha ottenuto i risultati sperati. Incompatibile con la frenesia del Terzo Millennio. Buon viaggio piccolo, grande, immortale Beetle.