Non ho nulla contro le auto elettriche, anzi, trovo che le elettriche compatte, per l’uso cittadino o per il commuting a corto raggio, siano ottime alternative alle auto termiche. In città, oltre ad apprezzare il silenzio e la prontezza del motore elettrico, trovo che la riserva di carica di auto come Fiat 500 e Jeep Avenger, così come le loro concorrenti con un’autonomia WLTP di 300/400 chilometri, non generi ansia da ricarica bensì molto piacere di guida.
TALLONE D'ACHILLE Ma il vero incubo con un’auto elettrica è quando si imbocca l’autostrada, qui iniziano i guai. Qui le autonomie dichiarate dalle Case sono numeri ben lontani dalla realtà. Quante volte vi capita di vedere sulla corsia di sorpasso una Tesla (e dico Tesla poiché sono le elettriche più riconoscibili) malgrado le sue prestazioni da supercar? Le vedete a 100 orari, spesso nella corsia di mezzo, perché aumentare la velocità fino alla massima prevista dal Codice della Strada significherebbe diminuire l'autonomia di qualche centinaio di chilometri. Magari hanno anche il climatizzatore spento, per guadagnare qualche decina di chilometri. Così per le Tesla come per tutte le elettriche.
Subaru Solterra
A PROVA DI WEEKEND Mi appresto a un fine settimana a Cervinia, Google Maps dalla redazione stima 185 chilometri. In redazione c’è una Subaru Solterra con le batterie da 71,4 kWh cariche al 100%, per una autonomia dichiarata di 465 chilometri. Potrei anche dirvi che in redazione c’è una EV Cinzia, con un nome di fantasia, poiché quanto accadrà durante il viaggio non dipende dall’auto utilizzata, ma potrebbe capitare con qualsiasi auto elettrica.
CINQUE MITI DA SFATARE
- Le auto elettriche sono silenziose
- Le ricarichi in mezz'ora
- Facile usare le colonnine
- Il viaggio non si allunga
- Il pieno costa meno
Tesla Model X Dual Motor AWD: visuale di 3/4 anteriore
LE AUTO ELETTRICHE SONO SILENZIOSE
Dunque: 465 km di autonomia dichiarata e 330 indicati dagli strumenti per percorrerne nemmeno 200, ce la posso fare. Premetto che in genere non viaggio a 100 nella corsia centrale: innanzitutto occupo sempre la corsia più a destra a qualsiasi velocità, evitando di creare intralcio e traffico stando inutilmente in mezzo, e poi viaggio sempre nel limite superiore con x tendente a infinito indicato dal Codice della Strada. Nel primo tratto della A4, da Milano a Santhià, i miei 130 forse sono un po’ abbondanti in alcuni tratti, anche perché Cinzia Solterra, comunque, spinge. E sfato il primo mito: sulle auto elettriche si viaggia nel silenzio. È vero in città, a bassa andatura in statale, ma non è una certezza in autostrada, dove magari per compensare il peso delle batterie si fa economia di materiali fonoisolanti. In autostrada, salvo eccezioni, una elettrica è rumorosa quanto una termica, se non di più.
LE RICARICHI IN MEZZ'ORA
Continuo a tenere d'occhio strumenti e navigatore per calcolare la differenza tra chilometri mancanti alla meta e autonomia residua. Malgrado abbia ancora un buon bonus, so che quando a Santhià si imbocca la bretella di collegamento tra la Milano-Torino e la Torino-Aosta, la strada inizia a salire e diminuisco la velocità, mi mantengo nell’intorno dei 120. La differenza tra autonomia e distanza si assottiglia e quando imbocco la Torino Aosta, dove la pendenza aumenta, alleggerisco ancora il piede destro sul gas sempre di più, avvicinandomi all’uscita di Chatillon a velocità da statale. Da qui ci sono 28 chilometri di strada di montagna. Cinzia Solterra su questa strada si muove bene, i suoi due motori elettrici mi accompagnano tra curve e tornanti come pochi motori termici sanno fare, ma non posso godermi questo piacere fino in fondo poichè l’autonomia, malgrado il mio piede di velluto e il climatizzatore spento, scende drasticamente.
RICARICA VELOCE NELLA REALTÀ Prima di partire mi sono preparato, come è costretto a fare chiunque utilizzi un’auto elettrica, come un genitore per le poppate dei figli: a Maen, di fianco alla omonima centrale idroelettrica, ci sono le colonnine ad alta potenza da 110 kW. Forse arriverei fino a Cervinia, forse no. Meglio non rischiare, mi fermo. E sfato il secondo mito: in 30 minuti da una colonnina veloce recuperi l’80% dell’energia. Dimmi Pierino, se la colonnina carica a 110 kW e la batteria da 71,4 kWh ha una carica residua del 10%, quanto impiegherò per avere una ricarica competa? Circa un’ora signora maestra. Sbagliato Pierino, non sai fare nemmeno conti elementari: la risposta esatta è poco più di mezzora. Sbagliato signora maestra, perché la ricarica forse inizia a 110 kW ma all’aumentare della carica della batteria la potenza continua a diminuire fino a poche decine di KW. Bravo Pierino e male per lei signora maestra che, evidentemente, continua a guidare un’auto termica. Così, stacco il connettore dopo 25 minuti e 29,45 kWh, per un totale di 26,21 euro.
Facciamo i conti - Foto di Roman Mager su Unsplash
È FACILE USARE LE COLONNINE
Mi godo il fresco di Cervinia e domenica mi rimetto in viaggio. Se continuo a tenere spento il climatizzatore come all'andata l’autonomia indicata è 185 chilometri, se lo accendo 166. Anche se l’aria dei 2.000 metri è fresca, EV Cinzia è stata al sole e lo accendo, ma quando arrivo a Chatillon l’autonomia è sempre 185 chilometri grazie all’attenzione che ho prestato nei 28 chilometri di discesaper generare energia e immagazzinarla nelle batterie. Non mi preoccupo di avere sufficiente autonomia per tornare a casa, l’autostrada è in discesa e ho programmato una sosta all’outlet di Vicolungo dove posso trovare una colonnina da 50 kW: pensiamo di spendere un’oretta tra negozi e un gelato, e avere così carica sufficiente per raggiungere Milano.
FUNZIONERÀ? Sfato un terzo mito: rifornirsi di energia è facile. Innanzitutto, se faccio il pieno di benzina o di gasolio sto al coperto, protetto dal solleone e dalla pioggia, mentre il 99% delle colonnine non hanno nemmeno una tettoia (e nemmeno un bagno o un bar). Poi, oltre a dover trovare una colonnina libera, dovete sperare che sia funzionante. Avvicinandomi a Vicolungo, consulto l’app Enel X Way e tutte le colonnine sono libere, che fortuna, all'outlet di domenica! La prima difficoltà è che i numeri delle colonnine sull’app di Enel X Way sono differenti da quelli raffigurati sulle colonnine fisiche. Dopo alcuni tentativi andati male capiamo l’errore: forse non saremo sveglissimi, avremmo potuto guardare meglio i simboli dei connettori, ma non è un fulmine nemmeno chi ha numerato le colonnine, che lo fa per lavoro.
Auto elettrica in ricarica da una colonnina Enel X
IL DANNO E LA BEFFA Ai primi tentativi ne seguono altri, ma il connettore si scollega subito e la ricarica si interrompe sempre. Proviamo le combinazioni di numeri, proviamo a tenere il connettore ben premuto sul bocchettone, le proviamo tutte, ma la carica termina sempre dopo pochi secondi, per un totale di ben 17 tentativi. Sempre sotto il solleone di luglio all’una, perché le tettoie le colonnine non le hanno. Ma non basta, oltre al danno la beffa: sulla mia email arriva una fattura da 6,5 euro per ''utilizzo improprio'' della colonnina. Certo, io mi diverto a far finta di caricare l’auto, lo trovo un vero spasso. Con 35 gradi all'ombra, poi...
(DIS)SERVIZIO CLIENTI Enel X, mi manda una fattura invece di comunicarmi: ''Caro cliente, ci dispiace che tu sia dovuto stare al sole a cuocerti per 40 minuti a causa della scarsa manutenzione che noi e i nostri partner effettuiamo alle nostre colonnine e ti ringraziamo poiché da tutti i tuoi tentativi andati a vuoto abbiamo capito che dobbiamo intervenire subito per rimediare al problema, perché i nostri sistemi sono avanzati e intelligenti e si accorgono in tempo reale di malfunzionamenti. Per questo ti offriamo un buono di 6,5 euro che potrai spendere alla prossima ricarica.'' Trovare le colonnine libere non è stata fortuna, erano libere perché erano rotte. Chiamo il numero verde di Enel X, spiego i problemi di numerazione e di funzionamento della colonnina e, dopo 5 minuti e 46 secondi al telefono, mi dicono che, una volta effettuato lo storno della fattura, verrò ricontattato. Perché volete ricontattarmi? Forse un giorno lo scoprirò. E, forse, un giorno avrò anche lo storno.
Prendiamo i tempi - Foto di Karsten Füllhaas su Unsplash
NON TI ALLUNGA IL VIAGGIO
Ho davvero pochi chilometri di autonomia e la disperazione è la ragione dei 17 tentativi, ma a pochi chilometri troviamo le super colonnine a 350 kW. Mi chiedo come mai ci siano sei super colonnine nel mezzo della campagna e nel posteggio di un outlet in cui transitano migliaia di persone ci siano tre colonnine che non funzionano, ma tant'è: piede felpato, climatizzatore spento e via, sotto al sole per altri 20 minuti e conquistare 29,04 kWh per un totale di 28,76 euro. Quanto basta per tornare a Milano, con il 31% di batteria residua. Quarto mito da sfatare: ti fermi, il tempo di un caffè, vai in bagno e hai caricato la batteria. A parte che sono uno dei pochi italiani che non beve caffè e che la mia idraulica funziona ancora egregiamente, da quanto vi ho raccontato qui sopra mi viene da dire che sono tutte balle colossali. Facciamo due conti. Avessi utilizzato un’auto termica con il pieno avrei impiegato tra andata e ritorno circa tre ore, tre ore e mezza. Con la piacevole compagnia di EV Cinzia ho impiegato più tempo, poco meno di quattro ore di viaggio a causa del piede forzatamente felpato, e ho speso poco meno di 30 minuti alla prima sosta, tra fermarmi, apri la app, collega, scollega etc, altri 40 minuti litigando con la colonnina di Vicolungo e ulteriori 30, tra operazioni ordinarie più strada per raggiungere le colonnine alla seconda sosta. A cui devo aggiungere i quasi sei minuti al telefono con il numero verde. Totale, un'ora e tre quarti in più. Ovvero il tempo necessario, arrivato a Milano, per tornare a Cervinia (con un’auto termica, ovviamente).
Cara benzina, quanto mi costi
COSTA MENO DI BENZINA E GASOLIO
Quinto mito da sfatare: sei vai in elettrico spendi poco o nulla. Sacrificando il mio piacere di guida sull’altare della informazione, ho preferito utilizzare EV Cinzia al posto della mia Porsche Cayenne turbo S del 2006, attrezzo spinto da un V8 4.5 biturbo a benzina da 521 cavalli per 0-100 km/h in 5,2 secondi con trazione integrale permanente e 2.500 kg di peso in ordine di marcia, con cui, su questo percorso, avrei utilizzato circa 14/15 litri di benzina ogni 100 km, per una spesa totale di circa 50 euro o poco più. Confido sullo storno della fattura da 6,5 euro, ma con EV Cinzia ho speso 54,97 euro in ricariche pseudo veloci più circa 10 euro per riportare la carica dal 31% finale al 100% di partenza ricaricando in redazione a 20 centesimi a kWh. Ho speso circa 65 euro, di più che con un SUV del 2006 con prestazioni da supercar! Se avessi utilizzato un’auto come la Mercedes C220 d All Terrain (qui la prova) con cui si percorrono 20/25 km/litro, non avrei speso nemmeno 30 euro di gasolio, meno della metà. Senza contare che EV Cinzia, per la sua produzuone, ha già immesso nell'atmosfera tanta CO2 quanta la Mercedes ne immetterà nei prossimi sei anni. E senza contare il danno biologico: con la mia Cayenne o con la Mercedes mi sarei divertito molto e avrei viaggiato in gran souplesse, con EV Cinzia mi sono fatto due palle così tra ansia da prestazione, uovo sotto al piede e via crucis di ricariche. E non voglio nemmneo pensare se, facendo onore alla legge di Murphy, avessi dovuto gestire con poca autonomia una emergenza, come una corsa a un Pronto Soccorso.
TIRANDO LE SOMME Potrei andare avanti con altre perplessità, ma il mio vuole soltanto essere un articolo di cronaca, di fatti riportati e non di speculazione sull’elettrico. Lo ripeto, tralasciando le considerazioni sul prezzo di acquisto, sui prezzi e sulla fattibilità della ricarica, io una bella compatta elettrica me la comprerei, da utilizzare soprattutto in città e nell’hinterland, conscio che per gite più lunghe dovrei pianificare soste e subire disagi. Mi fa piacere che sempre di più si parli delle elettriche come di una delle soluzioni e non più della panacea di tutti gli eco mali, ora si parla sempre di più delle soluzioni a idrogeno e anche degli e-fuel, carburanti prodotti utilizzando CO2 che renderebbero più ecologico il parco circolante, senza bisogno di rottamarlo e di sostituirlo con un grave impatto per l’ambiente. Diventerebbe più eco anche la mia Cayenne, con cui non vado in giro quotidianamente a insozzare il pianeta, ma rimane per me un’auto da collezione che percorre pochissime migliaia di chilometri all’anno. Andiamo avanti così, in cerca della migliore soluzione per ogni esigenza di mobilità, senza talebanismi da una parte o dall’altra. Il pianeta ce ne sarà grato. Io, nel frattempo, i viaggi continuerò ad affrontarli con un bel motore termico, magari elettrificato, per evitare un'altra Odissea nello Strazio.
Allestimento | CV / Kw | Prezzo |
---|---|---|
Solterra 4E-xperience | - / - | 59.900 € |
Solterra 4E-xperience+ | 234 / 172 | 63.900 € |
Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Subaru Solterra visita la pagina della scheda di listino.
Scheda, prezzi e dotazioni Subaru Solterra