Le notizie relative a un video del 2016 volto a dimostrare le straordinarie proprietà dell'Autopilot Tesla stanno solo peggiorando. Giorni dopo che il direttore del programma ha dichiarato che il video fu una messa in scena (leggi sotto per tutti i particolari), si scopre che nei panni di supervisore delle operazioni fosse Elon Musk in persona. Che sullo scopo di quel contenuto, si era fatto un'idea chiara.
DEUS EX MACHINA A dimostrare il coinvolgimento diretto di Musk nella creazione del video sarebbero una serie di e-mail aziendali rivelate ora da Bloomberg. Mail che somigliano molto a vere e proprie istruzioni. ''Poiché si tratta di una demo, va bene - scrive il Ceo agli autori del video - codificarne una parte, dal momento che riempiremo il codice di produzione più avanti in un aggiornamento OTA. Dirò al mondo che questo è ciò che l'auto * sarà * in grado di fare, non che possa farlo al momento della consegna''. Nove giorni prima che il video fosse caricato online, il report afferma inoltre che Musk chiese a ciascun membro del progetto video di registrare i propri contributi, giorno per giorno. Contributi che Musk avrebbe poi esaminato personalmente.
NON C'È TRUCCO, NON C'È INGANNO In un'altra e-mail ancora, Bloomberg sostiene che Musk avrebbe ordinato ai suoi che il video si aprisse con tre specifiche dichiarazioni. “La persona al posto di guida è lì solo per motivi legali. Non sta facendo niente. L'auto si guida da sola''. Ed è esattamente così che inizia il video. Ma ora sappiamo che non è esattamente così che stavano le cose. Sotto, la puntata precedente.
VIDEO TESLA MODEL X ''MANIPOLATO''. LA CONFESSIONE
Mai fidarsi delle apparenze, specie se c'è in gioco quella cosa che si chiama sicurezza, per non dire la nuda sopravvivenza. Tesla Autopilotun sistema di guida assistita ultraevoluto, ma non così evoluto come sembra. Il video dimostrativo del 2016 nel quale una Tesla Model X si destreggia tra svolte, semafori e parcheggi a regola d'arte? Un falso. O meglio: non rispecchia la realtà dei modelli di serie. Lo ammette implicitamente Ashok Elluswamy, nientemeno che il direttore del programma Autopilot. Elluswamy ha rilasciato la dichiarazione sotto giuramento durante una deposizione, in luglio, per una causa intentata contro Tesla in seguito all'incidente fatale occorso nel 2018 all'ingegnere Apple Walter Huang, episodio del quale siamo certi abbiate tutti qualche memoria.
MAGIC SUV? Pubblicato ad ottobre 2016 e ancora online sui canali Tesla, il video - come da didascalia iniziale - assicurava come ''La persona al posto di guida è lì solo per motivi legali. Non sta facendo nulla. L'auto guida da sola''. Ecco allora apparire in scena una Model X che esce disinvolta da un garage: un ''guidatore'' sale a bordo e si fa portare a spasso da un SUV elettrico che riconosce gli incroci e i semafori rossi. Per tutto il tempo, l'umano al posto guida ha le mani vicine al volante, ma non sul volante. E dopo aver raggiunto una struttura Tesla, lascia all'auto il compito di trovare parcheggio, evitando accuratamente di investire un pedone durante la manovra. Il video incriminato è questo.
DALLE PAROLE AI FATTI A quel tempo, lo stesso Elon Musk pubblicizzò il video tramite il suo account Twitter, condividendo con il mondo intero la propria soddisfazione: ''Tesla guida da sola (nessun input umano) attraverso le strade urbane e le autostrade, e alla fine trova un parcheggio''. Nonostante l'entusiasmo del Ceo Tesla, da allora un gran numero di reclami degli utenti sui malfunzionamenti della frenata autonoma (vedi anche il maxitamponamento a San Francisco di qualche mese fa) hanno convinto la National Highway Transportation Safety Administration ad aprire numerose indagini sull'Autopilot. Ora, nel contesto dell'inchiesta giudiziaria per chiarire le responsabilità dell'incidente occorso a Huang, la testimonianza davanti a una corte di una figura chiave.
CIAK, SI GIRA Come riporta Reuters, ammette Elluswamy - ai tempi ingegnere informatico senior prima di essere promosso a capo di tutto lo sviluppo del software Autopilot nel 2019 - come la Model X del video fosse pre-programmata per guidare solo lungo un percorso standard da Menlo Park a Palo Alto. ''L'intento del video non era quello di ritrarre accuratamente ciò che era disponibile per i clienti nel 2016. L'intento era quello di ritrarre ciò che era possibile integrare nel sistema'', afferma Elluswamy nella sua deposizione. In sostanza, il percorso (soste incluse) era stato pre-registrato con mappe 3D. Non un reality, bensì una performance col trucco. Con tanto di ''dietro le quinte'' imbarazzante: durante la demo del parcheggio automatizzato, Ellusway rivela pure come un esemplare di Tesla, in realtà, si fosse pure schiantato contro una recinzione. Non proprio lo spot migliore.
TO BE CONTINUED Seguiremo gli sviluppi della vicenda. Un insegnamento andrebbe tuttavia già metabolizzato, prima ancora che arrivi la sentenza di un giudice sul caso scuola Huang: non tutto ciò che passa in video corrisponde sempre alla realtà. Quella di distinguere l'informazione dal marketing è un'arte che prima si impara, prima si scampa il rischio di collezionare delusioni. O di farsi male.