Se il mercato del nuovo rialza la china, il mercato dell'usato stenta invece a riacquistare slancio. O meglio: calano le compravendite in senso assoluto, ma al tempo stesso - un po' a sorpresa, o forse no - crescono a un ritmo elevato i passaggi di proprietà tra privati cittadini. E tra le alimentazioni, qual'è il trend? Ecco una panoramica.
SEGNO MENO Come riporta l'osservatorio Unrae, il mercato delle autovetture usate nei primi 9 mesi del 2022 (con dati in attesa di consolidamento) conferma il saldo negativo dell’11,1% a 3.313.944 trasferimenti di proprietà, rispetto ai 3.726.152 dello stesso periodo 2021. I trasferimenti netti perdono il -12,7%, mentre le minivolture si riducono del - 8,7%.
ALIMENTAZIONI Il diesel mantiene la prima posizione, nei 9 mesi 2022, con il 49,0% delle preferenze (vedi grafico sotto), seguito dal benzina con una quota al 40%, in linea con lo stesso periodo 2021. Il Gpl copre il terzo posto (al 4,4% del totale), le ibride il quarto, con una share in crescita al 3,4%. Il metano si ferma al 2,2%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche pure (BEV) salgono allo 0,6% e le plug-in allo 0,4%.
CANALI Continua invece ad accelerare - vedi secondo grafico - la quota di scambi tra privati, che arrivano al 59,4% dei passaggi di proprietà (guadagnando circa il +12%). Questo, con ogni probabilità, come effetto della minore disponibilità di auto presso le reti di vendita. Scendono al 37,0% quelli da operatore a cliente finale. Cedono leggermente quelli provenienti dal noleggio (0,6% complessivo) e perdono 1,3 punti quelli da Km0 (al 2,9%).
GEOGRAFIA L’analisi per regione evidenzia un calo generalizzato per tutte le regioni italiane e conferma al 34,6% la quota dei passaggi di proprietà detenuta nei primi 9 mesi 2022 dalle prime tre regioni (Lombardia, Lazio e Campania). Il calo sullo stesso periodo 2021 è leggermente più contenuto per il Trentino Alto Adige, grazie ai trasferimenti di auto usate provenienti da operatori.
FASCIA D'ETÀ Salgono al 51,4% di quota i trasferimenti netti di vetture con oltre 10 anni di anzianità. Stabile al 14,9% la quota delle auto da 6 a 10 anni, un ulteriore recupero interessa quella delle vetture da 4 a 6 anni (12,1%). In contrazione la quota delle auto più fresche, in particolare quelle da 1 a 2 anni (al 3,6%), per la riduzione delle Km0.