In anticipo rispetto al Continente. Oppure no. Crescono le speculazioni secondo cui il divieto dal 2030 delle vendita di nuove auto diesel e benzina, in Gran Bretagna, potrebbe slittare al 2035, ovvero in contemporanea ai Paesi dell'Unione Europea. A rafforzare il sospetto, le forti dichiarazioni del ministro dell’Interno Suella Braverman a un programma tv.
NEO-IRREALISMO “Non salveremo il pianeta mandando in bancarotta il popolo britannico”, avrebbe detto la Braverman al programma ''Today'' della BBC. Aggiungendo che “obiettivi arbitrari” dovrebbero essere visti, appunto, come obiettivi e non come “camicie di forza” vincolanti. Braverman avrebbe infine giudicato il divieto del 2030 “irrealistico”. I notiziari BBC citano a loro volta ''fonti anonime'' secondo le quali il primo ministro Rishi Sunak sia deciso a ritardare il divieto fino al 2035. Gli indizi si moltiplicano.
Suella Braverman, Rishi Sunak: bando 2030 dei motori termici a rischio?
BUONI PROPOSITI In UK, la messa al bando della vendita di auto con motore termico entro la scadenza del 2030 era stata introdotta nel 2020 come parte della “rivoluzione verde” dell’allora primo ministro Boris Johnson. È diventato il simbolo dell’impegno del Regno Unito a ridurre le emissioni nocive dei veicoli e del cammino del Paese verso l’impegno legale stabilito nel 2019 di raggiungere lo “zero netto” entro il 2050.
DELAY OF THE GAME L'agenda 2030 sembrava in cassaforte, sino a quando a Johnson non è succeduto Rishi Sunak, più scettico verso l'impegno assunto dal precedente inquilino di Downing Street. Sempre più rapporti suggeriscono come Sunak intenda fare marcia indietro sul divieto: la proposta di una dilazione di cinque anni potrebbe venire ufficialmente formulata in un discorso previsto per i prossimi giorni. Ma imprimerebbe un cambio di strategia che trova oppositori anche all'interno del partito di Governo stesso, con numerosi Tory che invece caldeggiano un’azione rapida. L'impressione è che il dibattito, pure Oltremanica, durerà a lungo.